Grazie all’arrivo di Maurito le quotazioni del mercato del Cosenza sono lievitate. Ora la parola al campo.
Al tecnico Viali avevo chiesto espressamente di farsi prendere un attaccante importante, sul mio ultimo articolo chiedevo a Guarascio una punta che potesse fare paura agli avversari. Beh, credo che siamo stati accontentati. Di giocatori della qualità di Zarate il Cosenza ne ha avuto pochini nella sua storia, sicuramente Gigi Lentini, già Riviere e Larrivey hanno carriere meno rilevanti seppur importanti, così come Stefano Fiore o Pietro Maiellaro, altri sono diventati importanti dopo essere passati da Cosenza, ma non ai livelli dell’argentino.
Sicuramente un coup de theatre del DS Gemmi che ripaga in parte degli errori commessi in sede di mercato estivo. In parte perché se il Cosenza è ultimo lo si deve a scelte scellerate, dal sottoscritto denunciate sin da agosto, che hanno portato a bloccare il mercato dopo le prime due vittorie di campionato, quando già da allora, ai più avveduti, non a quelli che dopo mesi hanno fatto marcia indietro, risultava evidente che mancassero un portiere, un terzino sinistro, un centrale, un centrocampista ed una punta di spessore. Guarda caso, escluso il centrale di difesa di cui si continua ad ignorare l’importanza, arrivati in questi giorni alla corte di Viali.
In parte perché il Cosenza è sempre ultimo e l’arrivo del campione argentino dovrà trovare conferme sul terreno di gioco, non solo in termini di prestazioni personali, ma anche di punti in classifica. La sua non tenera età e qualche “marachella” compiuta in giro per il mondo lasciano spazio a qualche dubbio, ma anche Larrivey era in là con l’età e solo qualche mese fa è riuscito nell’impresa di salvare il Cosenza.
Di certo l’arrivo di Zarate ha fatto il botto, Sky si è fiondato a Lamezia per riceverlo e tutti i più importanti giornali sportivi on line ne parlano. Il Cosenza insomma è sulla bocca di tutti e questa volta in senso positivo.
Il nome di Zarate impone rispetto e paura negli avversari, a patto però che il rendimento sia da subito efficace come la fama che si porta dietro. Questo ha anche fatto lievitare di molto le quotazioni del mercato rossoblù, da quasi tutti giudicato più che sufficiente.
Per me il discorso è più complesso – seguitemi: se da un lato possiamo dire che il livello qualitativo è un “tantinello” migliorato, dobbiamo rilevare d’altro canto la conferma di strategie sempre approssimative, arronzate, mai di lungo respiro, confermate dall’arrivo di ben 7 prestiti su 10. I 4 giovani: Agostinelli, Cortinovis, Salihamidzic, Praszelik, sono prestiti secchi, quindi non di prospettiva; solo su Delic (24 anni) c’è il diritto di riscatto, mentre su D’Orazio, 32enne, c’è l’obbligo di riscatto!?! Anche Marras è prestito secco. Micai e Zarate hanno contratto fino a giugno 23, solo Finotto fino a giugno 24. Ciò vuol dire che, in caso di salvezza, il prossimo anno se non si ricomincerà da zero, si ripartirà da 1, tant’è vero che anche Gemmi non ha saputo dare risposte sul futuro di Florenzi.
La nota positiva è che il livello qualitativo ed esperienziale appare migliorato. Ho fatto un gioco che mette a confronto, ruolo per ruolo, arrivi e partenze operate da Gemmi. Lui stesso ha dichiarato che ha lavorato per migliorare una rosa che non aveva portato buoni frutti: Micai è sicuramente di qualità ed esperienza più elevata di Matosevic, lo stesso possiamo dire per D’Orazio su Panico, Cortinovis su Vallocchia, Praszelik su Kongolo, non fosse altro che il secondo non ha mai giocato, Finotto su Merola, non foss’altro perché è un giocatore di categoria. Marras sembra avere approcciato in modo migliore rispetto a Brignola. Lo aspettiamo ad ulteriori conferme visto che è un giocatore alquanto discontinuo. Delic ha meno esperienza di Butic in B, si dovrà confermare. Zarate ha una carriera più importante di Larrivey e qualche anno in meno.
Bisogna verificare con che voglia arriva in un campionato nel quale non ha mai giocato ed in una squadra ultima in classifica. Detto questo, la palla passa ora a mister Viali. Anche lui sta facendo gavetta e deve confermarsi giornata per giornata. Vedremo che impatto avranno i nuovi arrivati sul campo, come ed in che tempi si amalgameranno con i “vecchi” compagni, certo è che per arrivare alla salvezza bisognerà disputare altre 16 partite al livello della vittoria sul Parma, tenuto conto che si ha qualche freccia in più nell’arco!