Se si vive in mezzo ai lupi si deve agire come un lupo
Nikita Kruscev, ex capo del governo sovietico, non avrebbe mai immaginato che questa frase – pronunciata in un contesto prettamente politico – potesse rappresentare alla perfezione la condizione attuale dei lupi, quelli rossobl?. Eppure, nonostante tutto, ci ritroviamo di fronte ad un copione che inizia a diventare stucchevole proprio per la sua?ridondanza: se osserviamo la classifica non si scorgono novit?, con la casella vittorie ferma ancora – immeritatamente?– a quota 0. Se il Cosenza fosse una serie televisiva sarebbe certamente quella con tanta carne al fuoco, intrigante nei personaggi, imprevedibile nelle ambientazioni, con dalla sua ottime recensioni ma con una storyline ancora?poco accattivante per lo spettatore. Si ha sempre la sensazione che ogni puntata possa finalmente aggiungere quel tassello mancante per trasformarla in un embrionale capolavoro: ci troviamo di fronte ad una scatola cinese che non ha ancora svelato realmente ci? che contiene al suo interno. C’? per? qualcosa che propaga?ottimismo e fiducia:?? quella luce in fondo al tunnel che deve certamente condurre a qualche posto radiante, dove sar? possibile scorgere indisturbati il sole.
A?Carpi ? andata in scena la settima puntata di questa – in fin dei conti – bellissima storia, che ha trasmesso?segnali incoraggianti?uniti ad errori isolati che, pi? che espressione del collettivo, rappresentavano svarioni dei singoli. Gli uomini di Braglia sono comunque riusciti a dominare gli avversari per larghi tratti della gara, mettendo alle corde un Carpi che ha approfittato di un goffo errore da parte di Saracco per portarsi in vantaggio, ma che non ha mai impensierito la retroguardia rossobl?. I cambi hanno salvato il Cosenza da una punizione troppo severa ed hanno contribuito a mostrare la vera forza del branco: la?coesione. I silani, checch? ne dicano svariate testate giornalistiche, rumors e voci di corridoio che definivano il mister in “pericolo”, sono?gruppo,?famiglia, anelli di una catena indissolubile che, a prescindere dagli esiti delle gare, faranno fatica a spezzarsi. L’esultanza dopo la rete di?Baez ? l’espressione del coraggio e della prepotenza del branco, mai domo e ultimo ad arrendersi. Si tratta di una qualit? che negli uomini di Braglia ? sempre stata presente e che risulta utile riportare alla mente:?non tutte le compagini sono Squadra.
La meraviglia di questa storia non sta soltanto nella coesione dei suoi protagonisti, nel fuoco che li arde nonostante le piogge siano sempre dietro l’angolo: ? il seguito che essa si porta dietro a renderla, in ogni caso, una storia vincente. Il branco diventa completo ed ? in grado di incutere paura soltanto grazie alla moltitudine: quale sarebbe altrimenti il suono di una sola mano che applaudirebbe?
Illustrazione di?Andrea Calogero