Partita vinta tatticamente da Caserta che trae profitto dall’utilizzo di Voca e Florenzi sulla trequarti.
Mister Caserta ci ha ormai abituato a non utilizzare mai la stessa formazione, ruotando tutti gli uomini a disposizione in ruoli diversi o posizioni del campo diverse, pur mantenendo un modulo base di riferimento che è il 4231 (non si può parlare di 442 perché i due esterni sono tendenzialmente ali vere, attaccanti e non centrocampisti esterni e nel 442 il secondo attaccante gioca di fianco alla punta centrale e non dietro) in una sorta di laboratorio tecnico-tattico perenne che, immagino, non porterà mai ad un undici fisso, semmai un undici di base. Troppo vaste le possibilità di scelta in un organico mai così numeroso ed eclettico come quello attuale che fornisce a Caserta la possibilità di rimodulare, in funzione dell’avversario di turno, la formazione da mandare in campo.
E nella partita di ieri con la Reggiana ne abbiamo avuto l’ennesima conferma: a destra, Marras rimane in panchina perché non al meglio, dopo il problema che lo ha portato a saltare buona parte della preparazione settimanale; così Canotto che, a detta del mister, non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Qui qualche dubbio mi sorge, visto che il buon Luigi da Rossano Calabro è arrivato a Cosenza da settembre e mi viene difficile immaginare che non sia ancora a posto fisicamente anche perché se continua a giocare poco il ritmo partita non lo acquisirà mai! Al loro posto viene schierato Mazzocchi, questa volta sbattuto sulla destra per fare posto sulla sinistra a Tutino che invece ha sempre giocato in posizione centrale. Come trequartista torna invece Voca e questa risulterà la prima mossa vincente del tecnico reggino. Forte rimane punta vertice, mentre in mezzo sta prendendo sempre più piede Praszelik, in attesa che Zuccon torni in piena forma Caserta (nel senso di poter gestire senza difficoltà le due fasi a ritmi molto elevati, cosa che non riuscirebbe a fare ancora Canotto a quanto pare). In difesa assetto standard con Martino, Meroni, Venturi e D’Orazio.
Con questo modulo e con una saggia occupazione degli spazi e dei tempi di gioco, i lupi ottengono il pieno controllo della partita, grazie anche ad una Reggiana molto remissiva e impaurita che si tiene sempre sotto la linea della palla, e realizzando un ottimo 62% di possesso palla. La fotografia del campo ci restituisce otto giocatori rossoblù perennemente nella metà campo avversaria e con i soli Meroni, Venturi e Micai nell’altra. La Regia risulta imbrigliata e non riesce a mettere quasi mai il muso fuori dalla propria metà campo.
I lupi aggrediscono con sagacia e dosando bene le energie che in passato hanno portato ad avere problemi di fiato nella ripresa. Il dominio è completo anche se non si traduce in numerose occasioni da rete proprio perché gli uomini di Nesta rimangono sempre molto abbottonati. In effetti si potrebbe anche parafrasare il titolo nel senso che, al contrario della partita con il Lecco, definita dal sottoscritto come la partita perfetta, in quella con la Reggiana sono state proprio le poche occasioni da rete il piccolo difetto da rilevare anche se, guardando il risvolto della medaglia, possiamo apprezzare l’estremo cinismo e concretezza della squadra.
Questo predominio territoriale porta al vantaggio, sviluppato da una incursione di Praszelik che appoggia in verticale a Forte che va al tiro da posizione defilata, ma mettendo in difficoltà Bardi costretto solo a respingere di piede, la palla arriva a Tutino che fa da sponda proprio a Voca che viene a trovarsi nel momento giusto al posto giusto, realizzando la sua terza rete da trequartista. Indubbiamente questo è un merito che va attribuito al solo Caserta, l’unico a credere nelle potenzialità del kosovaro, utilizzato e poco dai predecessori come spaccalegna in mezzo al campo. Idriz si è rivelato essere invece un giocatore molto eclettico, utile sia in fase di interdizione che in fase di inserimento e dotato anche di un buon tiro. Sarà molto difficile che Caserta lo metta da parte, proprio come l’altro straniero, il polacco Praszelik che si sta rivelando un’ottima alternativa a centrocampo.
il tiro di Voca che porta in vantaggio i rossoblù
La ripresa comincia con lo stesso refrain del primo tempo, ma con una Reggiana che, perso per perso, cerca di uscire fuori dal guscio in cui si era rintanata. Il possesso palla si inverte, ma la Reggiana non si vede quasi mai dalle parti di Micai che, se non fosse stato per uno scontro con Antiste, avrebbe passato un pomeriggio di piena tranquillità. Caserta questa volta non sente la necessità di cambiare a tutti i costi e solo al 70° fa entrare Marras al posto di “Mazzo” che anche questa volta non tradisce il suo soprannome! Prestazione di estremo sacrificio la sua, da apprezzare assolutamente. Rimane sempre il dubbio su cosa questo ragazzo potrebbe dare alla squadra se utilizzato nell’area di rigore, cosa che lui cerca di fare accentrandosi quando i compiti di equilibrio e marcatura cui è chiamato non lo distolgono. Ieri ha tentato in due occasioni, ma arrivato stanco ha svirgolato entrambe i tiri. È chiamato anche ad accentrarsi quando arrivano i cross dalla parte opposta, andando a sostenere Forte, ma finora non è riuscito nell’intento.
Un tiro di “Mazzo”
Qualche minuto dopo entra anche Florenzi al posto di Voca. E questa risulta essere la vera novità della giornata e del campionato. Florenzi nasce, per chi non lo sapesse, trequartista e quando gioca in quella posizione riesce a dare il meglio di sé. Non strutturato, ma molto tecnico e veloce, capace di ottimi inserimenti ed avendo anche migliorato il tiro, può in quella posizione rappresentare un pericolo costante per gli avversari. Come l’ho definito in altre circostanze, può essere il guastatore tra le linee nemiche che aggredisce il portatore di palla avversario e ribalta l’azione in modo da fornire le palle giuste in verticale a Forte o agli esterni o andare anche al tiro. Da una sua ripartenza nasce infatti l’azione che ha portato al rigore, falciato in area dopo uno scambio con Tutino.
Il fallo su Florenzi
il rigore realizzato da Tutino
Ecco perché la partita Caserta l’ha vinta sulla trequarti, indovinando gli uomini giusti nel posto giusto. Se abbiamo trovato i trequartisti, è anche vero che, probabilmente, vedremo Tutino a sinistra di base (poi magari ci saranno altri adeguamenti in corso) e lì sarà più difficile quindi tornare a vedere Mazzocchi. Stessa cosa per Canotto che vede ridursi gli spazi per un suo impiego. Sembrerebbe insomma che ci stiamo avvicinando verso l’undici base su cui poi inserire gli altri titolari a tutti gli effetti: da sinistra, Tutino, Voca, Marras a supporto di Forte, con Florenzi pronto a subentrare a Voca, Canotto su Marras e Tutino e Mazzocchi su Forte o su Marras e Tutino. In mediana Calò e Zuccon, con Praszelik, Viviani e Voca pronti a subentrare e poi la difesa. A gennaio poi si potrebbe risolvere qualche esubero perché Zilli e Crespi hanno pochissimo spazio e così altri.
Ora quindici giorni per preparare al meglio il derby. La partita di Venezia ci ha evidenziato pregi e difetti della squadra di Vivarini. Stop. Categoricamente vietato sbilanciarsi in pronostici favorevoli ..!!
Foto di Ernesto Pescatore