Il tecnico torna a casa da vincente in attesa del progetto, Guarascio di nuovo al bivio come l’anno scorso
Alcuni anni fa in tv imperversava un ritornello di una pubblicità: “la stella di Negroni vuol dire qualità”, parafrasandola possiamo dire che la riconferma di Viali rappresenta per il Cosenza la continuità di un progetto che purtroppo non è mai esistito e per i tifosi la conferma che il presidente Guarascio vuole, con i fatti, finalmente crearlo. L’anno scorso si trovò, con gli stessi tempi, nelle medesime condizioni con Bisoli e tutti sappiamo come andò a finire. Anche allora si era ricreato l’entusiasmo, stadio stracolmo, e la possibilità di portare avanti un progetto che nel calcio significa ripartire da una base di uomini ed idee consolidata per apportare, gradatamente, i correttivi funzionali al miglioramento dei risultati. Non se ne fece niente, Guarascio preferì azzerare tutto e ripartire da un nuovo DS e un nuovo tecnico che hanno portato nuove idee e nuovi giocatori. Dimenticando che l’unico anno in cui il Cosenza si è salvato con tranquillità è sato il primo, quando diede continuità al progetto di Trinchera e Braglia basato sulla struttura che vinse la serie C. Da allora è stato sempre un penare perché non si è data mai continuità tecnica. Oggi Guarascio si trova nuovamente dinanzi al bivio: dare continuità al lavoro di Viali e confermare le sue promesse di qualche settimana fa, il che significa dare sfogo alle legittime richieste di miglioramento dei risultati del tecnico milanese e di conseguenza aumentare un budget irrisorio per la serie B, oppure affidarsi ad un parvenu che accetterà di sfidare ancora una volta la fortuna con un budget che permette solo qualche giovane in prestito, qualche giocatore sul finire della carriera e calciatori di serie C?? Ecco allora che la conferma o meno di Viali rappresenta la cartina di tornasole del progetto di Guarascio.
Oggi sembrano tutte rose e fiori, ma basta riavvolgere il nastro per capire che l’impresa è stata molto ardua. In tanti hanno già dimenticato le sconfitte umilianti, l’ultimo posto in classifica, poi pian piano la ripresa, dettata, tra l’altro, da un allenatore novizio della cadetteria, arrivato tra l’indifferenza della stessa società (presentato alla città senza essere accompagnato né dal DS e né dal presidente) e come quinta scelta, così come lui stesso ha sottolineato nella conferenza di sabato mattina. Ebbene ribadire che se il Cosenza ha raggiunto la salvezza in questo campionato lo si deve solo al lavoro di Viali e dei suoi collaboratori, l’ho scritto più volte e l’ho detto anche al mister, così come ebbi modo di dirgli, quando i risultati non arrivavano, che doveva dare qualcosa in più, inventarsi qualcosa che potesse rimettere in sesto un progetto tecnico disastroso che ci stava portando alla retrocessione. Insieme hanno saputo trovare le motivazioni giuste da fornire ai propri calciatori, puntare sullo spirito di gruppo e pian piano ricompattare un ambiente oltremodo deluso e amareggiato che aveva deciso di disertare lo stadio, a ragion veduta, aggiungo io. Non certo una cosa semplice!
Calò dedica la salvezza a Delic
Lavoro che ha portato i lupi a superare indenni anche l’ultima battaglia nella “giornata” di Brescia. Un lavoro certosino basato sull’esperienza della prima finale e sulle partite del campionato. Viali ha riproposto il 4-1-4-1 che aveva imbrigliato le rondinelle al Marulla, collocando questa volta Venturi davanti alla difesa ed evitando di lanciare agli avversari il messaggio di una difesa troppo bassa che si sarebbe difesa ad oltranza. In questo modo ha tenuto sotto controllo la gara fino all’ora di gioco, cosa risultata più difficile quando ha dovuto rinunciare proprio a Venturi e dopo aver rinunciato anche all’ammonito Voca. Passati al 3-5-2 i lupi, come temeva Viali, hanno lasciato campo libero ad una squadra che intanto aveva aumentato la qualità in campo, subendo lo svantaggio. Poi la parata salva risultato di Micai (ah, quante di queste da quando è arrivato) e la punizione di Brescianini studiata a tavolino, con il gol di Meroni (il Camporese di quest’anno) preconizzato da Martino, che ci ha ridato la serie B!
L’esultanza di Micai e Rispoli a fine partita
Scampato il pericolo si farà tesoro delle esperienze negative? A giudicare dagli anni precedenti non ci sono speranze, ma voglio essere ancora una volta propositivo e aspetterò una settimana, tanto si è dato di tempo, dietro le quinte, Viali che prima aveva detto: “non mi aspetto di firmare alcun progetto stasera (riferendosi alla cena svoltasi sabato sera con la squadra e l’area tecnica) ma aspetto che maturino i tempi”. Tempi che sono brevissimi perché le squadre si costruiscono in primavera e non l’ultimo giorno di mercato! Una settimana quindi, diciamo fino al 12 giugno, per sapere se si vuole ricominciare da tre o nuovamente da zero. La conferma di Viali è il primo passo per capire se ci sono intenzioni di migliorare il campionato passato, poi seguirà la conferma dei migliori calciatori ed infine l’acquisto di quelli necessari per migliorare una rosa carente in termini di qualità, soprattutto nel reparto avanzato. Tre step per capire le intenzioni di Guarascio. Non ci vorrà quindi agosto, ma dieci giorni per Viali e i primi giorni di luglio per il resto.
Mister Viali durante la conferenza stampa di sabato mattina
Non ci sono attenuanti per la mancata riconferma di Viali o di Florenzi, Micai e compagnia bella. Tantomeno la barzelletta dei problemi familiari, lo stesso si scrisse di Valoti, poi ingaggiato dal Palermo! Viali è vero, ha detto che, testuale “deve parlare anche con la sua famiglia prima di decidere” (e dopo aver fatto una breve vacanza in giro per l’Europa con la sua Harley) ma non ha detto che ci sono problemi familiari che gli impediscono di rinnovare, semmai, rispondendo a chi gli chiedeva se la conferma degli attuali calciatori potesse garantire un campionato migliore la prossima stagione, ha detto che:” …sono tutte analisi da fare ed è la prima cosa che farò appena TORNO LUCIDAMENTE A PENSARE AL FUTURO… chiaro è che se un discorso deve andare avanti le basi sono fondamentali” e poi, a chi gli ha chiesto cosa metterebbe al primo posto tra progetto tecnico, durata e cifra del contratto, ha chiaramente risposto che: “il discorso tecnico è quello più importante ed il resto è una conseguenza”. Dunque non prendiamoci in giro, da sempre, la scusante della lontananza dalla famiglia è utilizzata in modo diplomatico affinché le parti in causa non si pongano in reciproca difficoltà, ma il succo è sempre il progetto tecnico, nel peggiore dei casi la vil pecunia, ma non è questo il caso. Ogni uomo, ogni allenatore, ogni calciatore, vuole migliorarsi, vuole garantirsi una carriera ricca di successi o per lo meno dignitosa. La domanda è: qual è il passo ulteriore per migliorarsi dopo una salvezza ai play out? L’attuale società mi offre quel passo ulteriore che soddisfa le mie naturali ambizioni? Altrimenti meglio accettare le proposte di altre società più ambiziose e magari anche più vicine a casa! Allora, il punto è uno solo, riuscirà il presidente Guarascio a fare quel passo in più atteso dalla città da 5 anni? Dalla conferma o meno di Viali capiremo perciò se vuole effettivamente migliorare la prossima classifica, non serviranno altre risposte, il tutto sarà una conseguenza di questa scelta. In caso contrario la pezza è già pronta ed i nomi di possibili alternative già buttate in pasto ai tifosi per mantenere basse le pretese.
Ma come già scritto, voglio essere, come sempre, costruttivo ed a richiesta di alcuni tifosi giochiamo anche su quelle che potrebbero essere le conferme dell’organico guidato da Viali in un articolo a seguire.
Screenshot da Sky