Il presidente Guarascio aveva l’occasione di riconciliarsi con la tifoseria, ma i programmi presentati dal nuovo DS sono apparsi striminziti. Unico punto a favore la scelta di Goretti che ha dimostrato di avere le idee chiare in una situazione complicatissima.
Il momento era di quelli ideali, inimmaginabile solo un mese fa quando la tifoseria non perdeva occasione per contestare il presidente Guarascio. Da settimane invece non si parlava d’altro, sui social, che della possibilità di ritornare in serie B. Una riammissione per la squadra rossoblù tanto sudata quanto i quindici anni impiegati per ritrovare quella serie B persa nel lontano 2003. Oggi un parziale risarcimento della FIGC per i danni provocati ad una società che stava onorando la serie cadetta da quattordici anni. Un vero e proprio percorso ad ostacoli, mai tanto lungo a mia memoria: per riammettere il Cosenza Gravina ha atteso ben quattro gradi di giudizio, tre sportivi ed uno amministrativo. L’attenzione dei tifosi si era spostata, immancabilmente, sulla possibilità di ritrovare il paradiso calcistico e tutti si sono affannati a cercare di interpretare regolamenti CONI, NOIF, diritto amministrativo, etc. Si è festeggiata la serie B almeno tre volte, alla quarta la riammissione definitiva è passata inosservata, tanti sono stati i passaggi a vuoto.
Nei tifosi quindi la sola speranza che le passate vicissitudini avessero insegnato qualcosa e convinto il patron a cambiare modo di operare. A dire il vero è arrivato anche un comunicato della società nel quale si accennava proprio a voler fare tesoro degli errori commessi, ricordando anche quelle virtù che hanno agevolato il parere positivo alla riammissione da parte di Covisoc e FIGC.
A complicare il tutto un ritardo notevolissimo, le altre squadre si stanno allenando da un mese e più, questa volta non causato certamente dal presidente Guarascio, ma dal signor Gravina che, per guardarsi le spalle da attacchi interni, ha tergiversato ben oltre il lecito consentito.
Una situazione ben al di fuori del normale, che vede il Cosenza, a soli otto giorni dall’inizio della Coppa Italia e diciassette dalla prima ad Ascoli senza ancora l’allenatore e con soli otto giocatori in rosa, l’ultimo Ciro Panico ha firmato oggi, ma due sono infortunati (Bittante e Gerbo) e Moreo difficilmente potrà far parte della rosa per la serie B.
Una situazione che prevedrebbe, compatibilmente alle difficoltà del mercato, un intervento lampo, con investimenti, una volta tanto, superiori a quelli passati che, di riffa o di raffa, hanno portato solo a due salvezze miracolose e ad una retrocessione! Invece, come esplicitamente espresso da Goretti, il budget sarà “in linea” con quello delle altre stagioni! Un budget sempre tra i più bassi della categoria e non funzionale nemmeno per un importante campionato di serie C.
Insomma nessuna intenzione di invertire la rotta, seppur siano previsti maggiori introiti per i diritti televisivi e dal ritorno sugli spalti dei tifosi, oltre a quanto incassato per Baez e Falcone. Palla dunque girata al nuovo direttore sportivo che, per sua stessa ammissione dovrà fare i salti mortali per salvare la squadra anche all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Questa cosa ha colpito molto perché nonostante il collega Barbarossa insistesse sulla esigenza di puntare ad una salvezza tranquilla, Goretti ha ribadito che gli basterebbe salvarsi, vista la situazione, sul filo di lana.
Insomma non certo una prospettiva esaltante un altro campionato di sofferenze e sconfitte e con una contestazione latente, pronta a riprendere fiato alle prime insoddisfazioni.
Parliamoci chiaro, anche dovessero arrivare domani 10 giocatori e l’allenatore, non esistono proprio i tempi per amalgamare un gruppo in quindici giorni, soprattutto se, per come detto da Goretti, composto da giovani, con solo 3/4 innesti di esperienza e senza poter contare su un gruppo già consolidato. Sarebbe quanto meno necessario chiedere il rinvio delle prime due gare di campionato, altre volte è stato concesso e recuperare durante la prima sosta; lavorare solo sulla velocità e lasciare il fondo ad altri momenti, perché partire male in serie B, con una squadra di giovani renderebbe le cose difficilmente recuperabili.
Insomma, quest’anno era necessario dare qualcosa in più che, al momento, non si intravede assolutamente. Si è vista solo la concretezza, sincerità e consapevolezza di Goretti. Un Ds che ha già dato prova di raggiungere obiettivi importanti in serie B ed anche con una certa continuità. Di saper lavorare con i giovani di qualità, di squadre importanti e di essere un professionista serio.
Basterà ancora una volta questo per compensare un budget inadeguato? Tutti i tifosi del Cosenza se lo augurano.