I due tracciano un solco con il passato nella conferenza stampa di stamane …
Essendo le conferenze stampa di mattina mi viene impossibile partecipare e mi dispiace di non aver potuto fare una domanda a Gemmi, con Viali ci sarà tempo per sapere, però mi concedo qualche riflessione su quanto ascoltato:
la prima cosa su cui voglio soffermarmi e sul fatto che Gemmi abbia dichiarato di trovarsi spiazzato dalla sorpresa dei giornalisti per l’esonero di Caserta. Siccome non ritengo un fesso Gemmi, credo sia stato un modo per avvalorare la sua scelta e quella della società, considerato che la tifoseria era insoddisfatta nel 90% dei casi, tranne qualche giapponese rimasto in trincea. Sicuramente non sono sorpreso io ed è quello che avrei riferito a Gemmi, sebbene abbia detto di leggere quanto viene scritto sul Cosenza.
Dal punto di vista umano sono dispiaciuto per Caserta, ma è anche vero che, come sempre sostenuto, io devo pensare prima al bene del Cosenza e poi a quello di Caserta ed era un pò di tempo che tante cose non andavano per il verso giusto. Non tutte possono essere rivangate, ma era evidente, tranne ai soliti giapponesi, che i risultati ottenuti dal tecnico reggino non fossero adeguati all’organico messo a sua disposizione. Questo lo sostengo dai tempi della prima crisi e sono stato il primo a sostenerlo e forse l’unico, se non poi seguito da qualcun altro ad esonero compiuto, ossia quando era evidente e meno problematico da affermare. Più volte ho scritto che questo tecnico e di conseguenza la squadra, hanno fallito tutti gli appuntamenti per il salto di qualità. Salto di qualità, come era evidente già prima delle dichiarazioni a Sky del presidente Guarascio, fortemente voluto dalla proprietà e dallo stesso Gemmi che, non avrebbe portato Tutino e co. nella prima parte della campagna acquisti, né tantomeno Antonucci, Camporese e Frabotta a gennaio.
Solo qualche incompetente, qualcuno in mala fede o a chi faceva comodo volare basso, poteva immaginare che questo organico potesse viaggiare ad un centimetro dalla zona play out. E non ci voleva certo la conferma di Gemmi per capirlo, quando afferma che: “Nell’ultimo periodo alcuni step (tra i quali il derby e i mancati salti di qualità) non sono andati come volevamo e stavano appiattendo l’ambiente e la squadra”.
Si badi bene, l’ambiente e la SQUADRA, ossia tutto il contrario di quanto affermato da Caserta che ha sostenuto che fosse la squadra ad essere fragile mentalmente, appiattita per come dice Gemmi. Come già scritto, è evidente quindi che il connubio tra Gemmi e Caserta non potesse continuare su questi presupposti e ciò ha generato il patatrac.
È evidente quindi che l’esonero, ha dichiarato Gemmi: “…va nella direzione di cercare di migliorare ciò che si è fatto fino ad oggi..”. Questo perché, se qualcuno non si è reso conto, quei famosi centimetri utili per la salvezza tranquilla, sono diventati i centimetri utili ad arrivare ai play off, visto l’enorme equilibrio e la brevissima forbice tra le due zone. A questo punto, visto che ormai Gemmi ha aperto gli occhi sempre ai giapponesi, mi voglio augurare che non si sia aspettato troppo tempo, visto che i segnali erano palesi già dalla prima crisi, dal primo derby perso, in seguito addolciti da alcuni exploit dei singoli.
Un allenatore, Caserta, che ha avuto alcuni meriti: ha cercato di inculcare una mentalità vincente, espresso una buona qualità di gioco nella prima parte della stagione, ma che si è irrimediabilmente perso quando è sorta la necessità di CAMBIARE, di trovare un’alternativa al suo credo tattico ormai sgamato da tutti i colleghi; si è perso quando si è fossilizzato su un modulo che ha voluto imporre più a sé stesso che agli altri, sacrificando calciatori su calciatori e non dando mai l’idea di essere lucido quando si poneva le necessità di adattare il modulo alle mutate situazioni della partita e degli avversari. Un allenatore giovane e caparbio, ma tremendamente testardo che farà tesoro di due esoneri ed una retrocessione in quattro campionati di serie B e che troveremo più maturo più in là negli anni, ne sono certo.
Tralascio sul “cazziatone” di Gemmi a chi voleva sottolineare le divergenze tra lui ed il patron e sui soliti consiglieri, tema inutile e noioso, tutt’altro che costruttivo, così come mi auguro che in caso di risultato negativo a Terni non insorgano sempre i giapponesi a sottolineare l’inutilità di un esonero ormai inevitabile.
Invece voglio ancora una volta sottolineare le qualità strategiche di Gemmi, seppur anche queste definite soap opera dallo stesso DS, nel momento in cui ha, senza dubbio con l’avallo di Guarascio, riconfermato sé stesso con il ritorno di Viali. E questo non può che farmi e farci piacere se Gemmi è il DS che è riuscito a portare Tutino ed Antonucci a Cosenza con un budget superiore a quelli degli altri anni, ma sicuramente inferiore a quello di tante altre società.
Chiudo con un passaggio su Viali, di cui si apprezza la dialettica e l’empatia e che, al di là di quelle che saranno le scelte tecnico-tattiche, per altro già conosciute, si è distinto per aver ammesso di essere consapevole della forza dei suoi calciatori e già di avere sbagliato qualcosa, a differenza del suo predecessore.
Screeshot dal video del Cosenza Calcio