Un Cosenza 10 e … basta!

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Ottima prestazione della squadra di Viali, al cospetto di un signor Brescia, che non guadagna la lode per un crampo ….

Ottimo esordio di La Vardera. 

È la prima volta, in questa stagione, che riguardo la partita con estremo piacere, assaporando ogni azione dei lupi e rivedendo più volte le azioni clou, gustando il livello di un campionato come la serie B, tutto il contrario della partita di Cittadella o quella con il Perugia, per non parlare delle ultime della gestione Dionigi. Il merito, come a lui stesso esternato in sala stampa, è di mister Viali, a prescindere dal risultato non completamente positivo. La prestazione invece è stata di alto livello, tanto da far tollerare l’ennesimo pari che purtroppo non cambia sostanzialmente la classifica. Le partite al giro di boa sono sempre meno, ora solo tre, di cui due esterne e l’obiettivo dei 22 punti è sempre più difficile da raggiungere, però le prospettive sono ben diverse rispetto al dopo Perugia. In sostanza io credo che si sarebbe dovuto recriminare per la mancata vittoria sul fanalino di coda e non per un pari giunto con la ex terza in classifica. Le rondinelle hanno tanti problemi, soprattutto finanziari, ma in campo sostanzialmente hanno toppato solo la partita con la Reggina e a Bari, e ieri mancavano di qualche titolare di troppo. Mister Clotet ha fatto una disamina della partita corretta, mettendo in giusto risalto il momento del Cosenza e le qualità espresse durante la gara, pur non sottacendo le tante occasioni create dalla sua squadra.

Se vogliamo essere onesti il pari ci sta tutto, non credo nemmeno che il Brescia meritasse la vittoria, anzi a Cosenza avevamo già fatto la bocca dolce al solo pensiero di avere incamerato tre punti importantissimi, venuti meno solo per una sfortunata circostanza che ha portato il povero Calò, bloccato dai crampi e da sostituire se non fossero terminati i cambi, al contrasto molle su Pace da cui poi è scaturito anche il tiro del pari di Bianchi. Sul secondo bolide Marson non ha potuto far proprio nulla perché il tiro è rimasto rasoterra, se la palla si fosse alzata di qualche centimetro avrebbe parato anche quello e portato, come con il Palermo, altri tre punti a casa. Nell’occasione diverse circostanze sfortunate hanno penalizzato i lupi, cui rimane almeno una prestazione da dieci su cui basare il buon esito delle prossime tre gare.

Occhio però a non rilassarsi perché per raggiungere il risultato questa squadra deve, come sempre scritto, lottare al 100% ed essere guidata in modo sapiente. Avesse avuto questa squadra quella qualità in più tanto reclamata in estate questa partita e quella con il Perugia si sarebbero vinte, mentre invece oggi stiamo sempre a recriminare sul soldo per fare l’euro. Se sui due lanci di 50 e 70 metri fatti da Calò nel primo tempo si fosse trovato un attaccante più esperto sarebbe andato in porta e così via sulla mancanza di un centrale di piede sinistro di qualità, il terzino sinistro, etc. Per fortuna abbiamo trovato un portierino come Marson che comincia a dare sicurezza al reparto, avere fiducia nel proprio portiere è importante per la difesa. Scatto di reni importante sulle palle basse e grande reattività che gli avrebbe consentito di parare anche il tiro di Bianchi, meno forte sulle uscite in presa alta e nel guidare la difesa, per questo rimane sempre importante avere un altro portiere esperto che se la giochi con lui.

Dicevamo di una partita bella, aperta, con due squadre che hanno cercato ostinatamente la vittoria, con un Cosenza fiero come non mai, gagliardo, per nulla intimorito da tecnica e blasone dell’avversario, così come spesso accadeva precedentemente. A Viali va soprattutto il merito di avere stravolto la mentalità della squadra che ora crede molto di più nei propri mezzi, di avere messo ogni calciatore al proprio posto, nei ruoli che competono loro e di avere impostato un gioco ordinato e semplice, nessuna alchimia tattica. Un semplice 4-3-3 o 4-3-2-1 che fa più figo, ma la sostanza è che ieri in campo sono andati tre attaccanti, una punta vertice di riferimento e due esterni lasciati agire a piacimento sulla tre quarti avversaria. A Brignola piace partire più da dietro per andare al tiro a giro e meno al cross dal fondo, semmai dalla tre quarti, mentre Merola appare più una seconda punta cui piace agire in area, meno propenso a partire da lontano e a portare palla. Oltre a Marson, gli elogi mi sento di farli anche a Brignola, finalmente ritornato con Viali a fare l’attaccante anziché il terzino ed i vantaggi per la squadra si sono visti. Lui ricambia dannandosi l’anima e tornando spontaneamente a coprire sull’avversario di riferimento.

l’occasione capitata a Brignola nel primo tempo su assist di Larrivey

la rete annullata per fuorigioco a Brignola

Non mi ha sorpreso invece la prestazione di La Vardera che già da questa estate mi aveva ben impressionato. Mi meravigliava di più il fatto che non giocasse, tanto che proprio nel dopo Perugia avevo chiesto a Viali del perché. È un giocatore strutturato, di gamba e anche buona tecnica, vedi tiro finito di poco a lato, bene che Viali abbia capito che può contare anche su di lui.

il bel tiro scoccato dal difensore La Vardera

La Vardera

Con questo modulo, da sempre il più adatto alle caratteristiche tecniche dei calciatori in rosa, con un Calò finalmente libero di esprimere tutto il suo estro e fantasia, dal suo piede partono sempre le azioni più pericolose e ogni calcio piazzato diventa occasione da tramutare in rete, riesce anche a dare le giuste legnate come notato ed apprezzato dallo stesso Viali. Questa la sostanza di Jack, poi invece c’è chi va a trovare sempre il modo per screditarlo, andando a sottolineare il mancato contrasto su Pace, dimenticando che il giocatore era in campo per onor di firma, con un crampo che gli impediva di correre e forzare. Siamo al ridicolo.

Con questo modulo abbiamo contrastato una squadra forte che attaccava mediamente con otto elementi e riempiva l’area pesantemente, ma al contrario di altre partite la difesa ha retto bene e i lupi sono riusciti ad uscire egregiamente palla al piede, ribattendo colpo su colpo. Volendo essere pignoli, come detto anche a Viali, si è sentita un tantino la mancanza di Voca che serve a fare legna là in mezzo, però sia Brescianini che Florenzi, pur essendo più dotati all’inserimento, si sono dati da fare per pressare gli avversari così come fatto anche da Calò. Giustamente, come replicato dallo stesso Viali, se vuoi dare qualcosa in più in fase offensiva bisogna cedere sulla fase offensiva e la cosa ci sta bene. Ora vediamo però quali saranno le scelte del mister a Venezia!

All’ora e poco più di gioco, il Cosenza era in campo con Larrivey, Brignola e Nasti, subentrato al posto di Merola e D’Urso subentrato al posto di Brescianini nel ruolo di mezz’ala, quindi squadra a trazione super offensiva per arrivare al gol che poi è giunto con la solita intuizione del Bati.

La rete siglata da El Bati

Con questa formazione Viali è rimasto fino all’80°, quando ha sostituito Florenzi per Vallocchia e Brignola per Meroni. Qualcuno ha parlato di eccessivo abbassamento della squadra. Cosa su cui non sono affatto d’accordo, ma, al contrario, concorde con Viali quando dice che lui ha soltanto equilibrato una squadra che aveva 4 attaccanti, riportandola, solo nel finale, ad una più equilibrata, ma pur sempre con tre attaccanti. Il gol del pari è arrivato per una circostanza sfortunata e non certo per l’aver dato la possibilità al Brescia di avanzare in fase offensiva, non fosse altro per il fatto che il Brescia è stato sempre pericoloso e non solo nella fase finale della gara.

Insomma, ieri io ho visto solo cose positive che sono un buon viatico per il futuro e delle quali va dato indubbiamente merito a Viali, a patto sempre che la squadra venga debitamente rinforzata a gennaio con 3/4  elementi di gradimento del nuovo tecnico.

Foto di Ernesto Pescatore

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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