STEFANO MORRONE TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO
Questa settimana ha parlato ai microfoni della redazione del Corriere Sportivo di Calabria l’ex calciatore dei lupi e cosentino doc Stefano Morrone, oggi allenatore. Morrone cresce calcisticamente nel vivaio rossoblù ed esordisce il 15/06/97 nel match di Serie B Cosenza-Lucchese. Sempre con i lupi disputa, nella stagione successiva, il campionato di Serie C1 terminato con la vittoria del campionato ed il ritorno in Serie B. Totalizza con la maglia rossoblù 49 presenze e 2 reti. Stefano Morrone ha dimostrato di essere un calciatore di talento attraverso i numerosi successi ottenuti nel corso della sua lunga e ricca carriera. La sua abilità nel campo di gioco e la sua determinazione lo hanno reso un giocatore importante nel calcio italiano.
- Siamo arrivati al rush finale di questo campionato di Serie B, mancano solo otto giornate al termine. Vede la classifica delineata oppure potrebbero esserci dei colpi di scena?
Il torneo cadetto ci ha insegnato nel corso degli anni che i colpi di scena si possono spesso verificare, in ogni momento della stagione. Ritengo la situazione di classifica abbastanza delineata, per cui chi sta lottando per un obiettivo continuerà a farlo fino al termine del campionato.
- Un suo giudizio sulla scelta del cambio del tecnico in panchina. Scelta giusta o si doveva continuare con Caserta?
Dall’esterno non è semplice dare questo tipo di risposte in quanto le situazioni vanno vissute internamente con le varie dinamiche tecnico-societarie. È difficile affermare cosa sia giusto e sbagliato ma una cosa nel calcio è certa: quando i risultati non arrivano a pagare purtroppo è sempre l’allenatore. Posso dire solamente che quando si lavora con una certa continuità, come ho avuto modo di fare a Frosinone con Mister Grosso per due anni e mezzo, poi alla fine i risultati si raggiungono.
- Dal suo punto di vista cosa manca al Cosenza per fare il tanto atteso salto di qualità?
Da tifoso e da cosentino doc il mio piacere più grande sarebbe quello di vedere giocare il Cosenza in Serie A, in quanto lo merita la Città e la tifoseria. Affinché avvenga il salto di qualità bisogna programmare giorno dopo giorno cercando di migliorare la squadra. Non è semplice far calcio in generale, ma nonostante le difficoltà il Cosenza sta disputando la Serie B da tanti anni per cui va dato merito alla Società.
- C’è un giocatore del Cosenza, in particolare, che le assomiglia per caratteristiche?
Parto dal presupposto che ogni calciatore ha le proprie caratteristiche e modo di giocare. Se devo fare un nome prendo Aldo Florenzi. A parer mio è un giocatore molto valido con ampi margini di miglioramento e può far ancora meglio rispetto a quello che sta facendo.
- Ci vuole raccontare un aneddoto o un ricordo piacevole che la lega ancora all’ambiente calcistico della Città di Cosenza.
Quando parlo di Cosenza è sempre un vortice di emozioni in quanto ci sarebbero tanti aneddoti e bellissimi ricordi. Non potrò mai dimenticare l’esordio e la mia esplosione come calciatore con la maglia rossoblù, oltre che al mio gol decisivo nella gara Avellino-Cosenza l’anno della vittoria del campionato. Oggi, a distanza di tanti anni, è meraviglioso poterlo raccontare ai miei figli. Potrei riassumere dicendo semplicemente che Cosenza è casa.
- Quali sono i suoi prossimi obiettivi dal punto di vista professionale? Stefano Morrone, in futuro lo vedremo al Marulla solo da tifoso o lo potremo rivedere con un ruolo da protagonista?
Sinceramente dopo queste esperienze con Grosso e Lucarelli non so cosa mi riserverà il futuro. Il Cosenza ovviamente fa parte della mia vita ed è nel mio cuore: sono un romantico ed un sognatore per cui tutto è possibile. Amo fare questo mestiere, mi piace vivere il campo e svolgo con passione e dedizione il ruolo di vice allenatore. Detto ciò in questo calcio moderno bisogna essere aperti a qualsiasi scenario.