Stefano Fiore: “Caserta ha dato alla squadra un’identità ben precisa”

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FOTO PESCATORE-TUCCI

STEFANO FIORE CUORE ROSSOBLU’

È con immenso piacere che oggi ho l’onore di intervistare un ex calciatore del Cosenza, per giunta cosentino doc: Stefano Fiore. La sua carriera è iniziata nelle giovanili del Cosenza nel 1993. Ha esordito nel calcio professionistico nella squadra della sua città nataleappunto il Cosenza in Serie B nel 1993-1994.

Durante la sua carriera ha ricoperto il ruolo di centrocampista con tante altre squadre: Parma, Chievo, Padova, Udinese, Lazio, Valencia, Fiorentina, Torino, Livorno, Mantova ed infine nuovamente il Cosenza.
In Serie A ha totalizzato 321 presenze e 48 reti, nelle coppe europee 62 presenze e 9 reti. Con la Nazionale ha collezionato 38 presenze con 2 gol (ha contribuito al secondo posto dell’Italia agli Europei del 2000).
Con il Parma ha vinto una Coppa Italia (1998/99) e due Coppe UEFA (1994/95 e 1998/99). Con i biancocelesti romani ha conquistato un’altra Coppa Italia (2003/04). Stefano Fiore ha vestito la maglia della Lazio per tre stagioni collezionando 133 presenze e diventando un perno della Banda Mancini con cui vinse la Coppa Italia 2003/2004 da protagonista assoluto. Dopo la sua carriera da calciatore, Fiore ha iniziato a fare il Dirigente proprio per il suo Cosenza in Serie D nel 2011, precisamente il Direttore Sportivo insieme all’Avvocato Aristide Leonetti. L’anno dopo ha iniziato a fare l’opinionista televisivo per Mediaset premium scegliendo di abbandonare la carriera dirigenziale. Da luglio 2019 dopo aver ottenuto l’abilitazione per poter allenare (superando l’esame a Coverciano), entra a far parte dello staff di Massimo Oddo, il quale lo porta con sé a perfezionarsi seguendo le sue preziose esperienze da allenatore nel Perugia, nel Pescara e nella Spal.

1.Salve e benvenuto ai microfoni del Corriere Sportivo di Calabria. Che impressione le ha fatto il Cosenza di Mister Caserta in questi primi mesi e secondo lei dove può arrivare questa squadra?

L’impressione che mi ha dato Mister Caserta è positiva. Adesso il Cosenza è una squadra che ha una sua identità ben precisa, costruita per una volta in maniera oculata, precisa e con acquisti mirati nei reparti in cui il Cosenza necessitava un rinnovamento. Direi che sono arrivati calciatori di qualità, i quali quando scendono in campo, sanno cosa fare e ciò non è scontato. Dove potrà arrivare questa squadra non lo so, in quanto il campionato di Serie B è sempre difficile ed imprevedibile, nel senso che le situazioni possono cambiare nel giro di qualche settimana. Importante sarà avere il giusto equilibrio e mantenere le prime dieci posizioni per poi cercare di entrare in zona play-off.

  1. Che idea si è fatto di questo campionato di Serie B? Dal punto di vista tecnico il livello si è abbassato o alzato rispetto alla passata stagione?

Dalla Serie A sono retrocesse squadre importanti, alcune stanno avendo diverse difficoltà (vedi Sampdoria e Spezia). A parer mio, il livello tecnico non è eccelso, per cui c’è spazio per tante altre squadre formate da giovani interessanti, con voglia di dimostrare e possono avere l’ambizione nel fare un campionato da protagonista.

  1. Lei in passato ha lavorato per qualche anno con il Presidente Guarascio, come Direttore Sportivo. Quest’anno le sembra cambiato, calcisticamente parlando, oppure è uguale a 10 anni fa?

Per poter esprimere un giudizio globale dovrei viverlo da vicino. Diciamo che dall’esterno non sembra essere cambiato: quando lo sento parlare mi sembra il solito Presidente. Le sue fortune le hanno fatte gli altri Direttori Sportivi che mi hanno succeduto nel corso degli anni ed hanno sempre svolto un ottimo lavoro. Quest’anno ritengo che Gemmi, forse più di altri, ha costruito una rosa in maniera tempestiva e molto competitiva.

  1. C’è un giocatore del Cosenza, in particolare, che le assomiglia per caratteristiche?

Direi di no, in quanto ogni calciatore ha le sue caratteristiche ed è unico. Nell’attuale rosa non credo ci sia un calciatore simile a quel che sono stato io, anche perché il reparto offensivo del Cosenza è formato da calciatori rapidi, veloci e potenti.

  1. Ci vuole raccontare un aneddoto o un ricordo piacevole che la lega ancora all’ambiente calcistico della Città di Cosenza.

Sono molteplici i ricordi che mi legano particolarmente ai colori rossoblù.  Uno di questi è la vittoria dello scudetto nel 1993 quando giocavo con la Berretti allenata da Mister Enzo Patania. Inoltre, non dimenticherò mai l’esordio in Serie B con il gol al Brescia e l’assist al grande Gigi Marulla. Mentre purtroppo il mio ritorno a Cosenza non può essere evidenziato tra le note più belle, in quanto nel 2010 il Cosenza aveva molti problemi finanziari ed infatti alla fine ci fu il fallimento della Società. Non nascondo che ancora oggi c’è un po’ di rammarico per quel finale di stagione. Forse la cosa più carina di quel campionato è aver giocato insieme a mio fratello Adriano.

  1. Quali sono i suoi prossimi obiettivi dal punto di vista professionale? Stefano Fiore, in futuro lo vedremo al Marulla solo da tifoso o lo potremo rivedere con un ruolo da protagonista?

Per quel che riguarda il lavoro sarà complicato vedermi nuovamente a Cosenza, in quanto ritengo non ci siano più i presupposti, soprattutto per il poco feeling con il Presidente. Tifo ovviamente sempre i lupi, seppur da lontano, ed aspetto la giusta opportunità sia da allenatore che da Direttore (cosa più gradita dal sottoscritto).

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