Sorprese, delusioni e incertezze della solita pazza Serie B

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Mentre il primo terzo di questa stagione vola via, la sosta nazionali mette in pausa il campionato e permette alle squadre di tirare il fiato, oltre che stendere i primi bilanci. La Serie B, come ormai ci sta abituando da anni, è una competizione imprevedibile e ricca di sorprese. Anche le squadre che sembrano avere un organico adeguato alle difficoltà del campionato, rischiano di navigare nei bassifondi se non viene trovata la giusta alchimia.

È il caso delle liguri: Sampdoria e, soprattutto, Spezia. Mentre, infatti, i blucerchiati allenati da Andrea Pirlo hanno conquistato sei punti nelle ultime due partite (nove nelle ultime quattro), tirandosi fuori dalla zona rossa con orgoglio, non si può dire lo stesso degli aquilotti.

Reduce dalla drammatica retrocessione della scorsa stagione ai playout contro l’Hellas Verona, lo Spezia ha vinto una sola partita nelle prime 13 (contro il fanalino di coda Feralpisalò) e sembra fare molta fatica a gestire i 90′ di partita nonostante l’arrivo in panchina di un allenatore come Massimiliano Alvini. Quest’ultimo ha fatto molto bene a Perugia due anni fa, centrando i playoff, ed era stato scelto, poi, dalla Cremonese per la Serie A. I risultati deludenti di questo inizio di stagione stanno portando proprio in queste ore all’avvicendamento in panchina, con l’ex Pisa D’Angelo che sembra il prescelto per sostituire l’allenatore toscano.

Volano Parma e Venezia, risale prepotentemente la Cremonese

Al polo opposto rispetto alle due liguri, ci sono Parma e Venezia. La squadra allenata da Fabio Pecchia – che, ricordiamo, ha già centrato una promozione con la Cremonese due anni fa – ha, fin qui, dominato il campionato dimostrando di avere una marcia in più. La crescita di giocatori come Man, Sohm, Benedyczak, Bernabé e Bonny ha catapultato i ducali in vetta alla classifica. La sconfitta dello scorso weekend a Lecco è un incidente di percorso che non cambia il giudizio su una squadra capace di segnare 27 goal in 13 partite, miglior attacco per distacco.

La seconda sconfitta del Parma in questa Serie B è stata opera del Venezia di Paolo Vanoli, la squadra del momento. Proprio un anno fa, l’ex allenatore dello Spartak Mosca – fuggito dalla Russia dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina – si sedeva sulla panchina dei lagunari in piena zona retrocessione. Da lì una lenta ma graduale risalita fino ai playoff, dove vennero sconfitti dal Cagliari di Claudio Ranieri, poi promosso in Serie A. Ora si gode il secondo posto in classifica, a +4 sul Palermo terzo, dopo aver vinto lo scontro ad alta quota contro il Catanzaro.

Altra squadra tornata prepotentemente in auge è la Cremonese di Giovanni Stroppa, altro specialista del campionato. Subentrato a Ballardini alla sesta giornata, è stato capace di inanellare tre vittorie consecutive nelle ultime tre partite dopo una prima fase di rodaggio, prendendosi il quarto posto in classifica. D’altronde, la società lombarda è riuscita a convincere molti giocatori ad accettare la cadetteria dopo la retrocessione: basti pensare a calciatori come Bianchetti, Sernicola, Pickel, Castagnetti e Okereke, alcuni dei quali non hanno neanche sfigurato nel massimo campionato italiano. Se, poi, in attacco disponi di un bomber di categoria come Massimo Coda (9 goal in 11 partite), attuale capocannoniere della competizione, risulta tutto più semplice.

Ambiguo, invece, il percorso del Palermo di Eugenio Corini. Dopo aver mantenuto un ottimo rendimento nelle prime otto partite (6 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, contro il Cosenza), i rosanero si sono sciolti come neve al sole, perdendo contro Lecco, Sampdoria e Cittadella. Tre sconfitte inframezzate dalla vittoria di misura nel recupero della 2a giornata contro un Brescia in difficoltà. L’impressione è, infatti, che il Palermo possa fare molto di più, viste anche le ambizioni e gli investimenti del City Group.

Sorpresa Modena, delusione Bari e lo strano caso del Como

Una delle sorprese più piacevoli di questo inizio di stagione è stata sicuramente il Modena di Paolo Bianco, quinto in classifica. L’ultima sconfitta casalinga contro la Sampdoria ha riportato i canarini sulla Terra, ma le basi poste sono ottime e possono pensare di recitare il ruolo di outsider.

Chi ha deluso le aspettative, oltre alle sopracitate liguri, è sicuramente il Bari: dopo la finale playoff di qualche mese fa, ora i pugliesi sono decimi. L’arrivo in panchina di Pasquale Marino, fino ad ora, non ha dato gli effetti sperati ma molti addetti ai lavori credono che i galletti possano ritornare in corsa almeno per un posto playoff.

Al sesto posto in classifica c’è attualmente un’altra bella realtà: il Como dei ricchi fratelli Hartono. C’è, però, un problema: Moreno Longo, che ben stava figurando sulla panchina dei comaschi, è stato esonerato qualche ora fa. Al suo posto Cesc Fabregas, ex stella di Arsenal e Barcellona, che proprio l’anno scorso ha vestito dei lariani e che, probabilmente, aveva ricevuto una promessa dalla società. Quest’ultima, nel comunicato di presentazione, ha parlato infatti di “pianificazione strategica”. Ci può stare, ma forse Longo meritava maggiore considerazione e rispetto.

E le calabresi?

Catanzaro e Cosenza sono rispettivamente settima e ottava, dunque in piena zona playoff. Le aquile, dopo un grande inizio che le ha fatte gravitare nelle primissime posizioni, stanno vivendo un momento difficile: tre sconfitte nelle ultime tre, tutte di misura. La sensazione è che i ragazzi di Vivarini stiano accusando solo adesso il salto di categoria e le pressioni che mette addosso. Ciò non significa che i giallorossi non possano tornare a divertire e divertirsi come accadeva fino a qualche giornata fa, a volte basta una scintilla.

Due punti sotto c’è, invece, il Cosenza: i lupi hanno vissuto alti e bassi in questo primo scorcio di campionato ma sono sicuramente una squadra più attrezzata rispetto agli anni passati. I playoff sembrano alla portata, specialmente se si guarda al reparto offensivo a disposizione di Caserta.

Neanche a farlo apposta, al ritorno dalla sosta c’è il derby, una grande occasione per entrambe: per il Catanzaro per riscattarsi dopo questo periodo negativo, per il Cosenza per superare i rivali in classifica e continuare a sognare.

Senza infamia e senza lode, fin qui, il campionato di Cittadella (a pari punti con il Cosenza), Sudtirol, Pisa e Reggiana. Stabili a metà classifica fin dalle prime battute, sembrano poter disputare un campionato tranquillo, ma senza particolari sussulti.

Infine, nella parte destra della classifica, c’è da segnalare il calo di Ascoli e Brescia, che è costato caro a Viali e Gastaldello. Questi ultimi sono stati sostituiti rispettivamente dall’esperienza di Castori e Maran. In grande crescita il Lecco della sorpresa Emiliano Bonazzoli; l’ex bomber della Reggina ha vinto tre delle sei partite da allenatore dei blucelesti (tra cui l’ultima contro la capolista Parma), acciuffando la zona playout. Situazione sempre più disperata, invece, per Ternana e Feralpisalò: nonostante le reazioni d’orgoglio delle ultime settimane, queste due squadre continuano nel loro momento di difficoltà.

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