Sindaco ed amministrazione al fianco delle lupe

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Mancata iscrizione del Cosenza Calcio femminile al campionato di C: il Sindaco Franz Caruso e l’Amministrazione comunale incontrano le calciatrici a Palazzo dei Bruzi

Si è svolta stamane presso la sala consiliare del Comune di Cosenza l’incontro tra il Sindaco Franz Caruso, l’Amministrazione comunale e le campionesse del Cosenza calcio femminile, vincitrici del campionato d’eccellenza. Purtroppo è bene ricordare, ancora una volta, che la Società Cosenza calcio ha preso l’iniziativa (in modo del tutto silenzioso e meschina) di non iscrivere la squadra femminile al Campionato di Serie C.

L’incontro a Palazzo dei Bruzi, dal titolo “Ma siamo poi sicuri che il calcio è uno sport senza pregiudizi?” (ideato dalla collega Rosellina Arturi)  ha visto  la partecipazione del Sindaco Franz Caruso, della consigliera delegata allo sport del Sindaco, Chiara Penna e del Presidente della commissione sport di Palazzo dei Bruzi, Mimmo Frammartino.

Dalla sala consiliare di Palazzo dei Bruzi riparte la corsa della squadra femminile del Cosenza calcio verso la risalita, dopo l’amarezza della mancata iscrizione al campionato di serie C. Un traguardo che le ragazze allenate da Luisa Orlando avevano conquistato sul campo, vincendo il campionato di Eccellenza a suon di goal e di successi, e che purtroppo la mancata iscrizione al campionato della categoria superiore ha di fatto vanificato. Il Sindaco Franz Caruso e l’Amministrazione comunale hanno incontrato questa mattina a Palazzo dei Bruzi le campionesse del Cosenza calcio femminile, guidate dalla loro allenatrice Luisa Orlando e dalla capitana Rebecca Perrotta. Un bel momento di festa, ma anche l’occasione per recriminare con amarezza su quanto accaduto. E il Sindaco Franz Caruso è stato chiaro sin dall’inizio del suo intervento. “Noi come cittadini, prima ancora che come amministratori comunali – ha detto Franz Caruso – abbiamo sentito il bisogno di esternare il nostro dispiacere. Nessun atto di solidarietà, il che che sarebbe veramente poco rispetto a quello che è il danno che si è creato con la mancata iscrizione della squadra, ma quello di oggi è un atto di disappunto perché, con questa decisione, si priva la città di una squadra e di un’esperienza così importanti. Togliere ad una rappresentanza femminile così significativa (forte di quasi 200 unità, ragazze ed atlete che hanno dato lustro a questo sport e alla nostra città) la possibilità di godere di una vetrina importante come la serie C nazionale, è una ferita che viene inferta allo sport, alle donne e alla nostra città”. Franz Caruso parla di disattenzione. “Sarebbe stato utile, se si fossero conosciute le intenzioni o le difficoltà di non iscrivere la squadra del Cosenza calcio al campionato – scelte che non competono alla mia Amministrazione – mettere in campo iniziative che, coinvolgendo la città e le amministrazioni pubbliche, avrebbe potuto raggiungere la somma necessaria per l’iscrizione al campionato. Sarebbe stato un risultato importante, perché avrebbe consentito di proseguire il cammino in una categoria superiore, dando seguito ad un’esperienza assolutamente significativa per lo sport e per le donne”. Franz Caruso ha apprezzato il movimento di vicinanza e sostegno che si è creato attorno alle ragazze del Cosenza calcio. “Da tutte le parti è stato avvertito questo vulnus che si è creato nella nostra città, in un settore come lo sport, sul quale puntiamo molto, prendendo coscienza che si è consumato un danno nei confronti delle nostre sportive che tanta passione ed entusiasmo hanno messo in quello che fanno per veder coronato il sogno del successo e per portare avanti quella battaglia che ancora oggi, purtroppo, non vede, soprattutto nello sport, uomini e donne allo stesso livello. Dobbiamo cercare di rimboccarci le maniche. Ora sappiamo che il cammino è più lungo e più difficile e che c’è bisogno di un impegno diverso da parte delle istituzioni e della città per consentire alle ragazze del Cosenza di continuare a lavorare per realizzare il sogno di approdare nel calcio professionistico che conta. Noi ci siamo, perché ci crediamo e vogliamo che il calcio femminile a Cosenza, proprio perché ha dimostrato il suo valore sul campo, faccia in modo che il diritto maturato possa essere immediatamente riconosciuto. Bisogna continuare a lavorare per riconquistare questo obiettivo, sapendo che questa volta non sarete sole, ma sarete un patrimonio di tutta la città e tutta la città dovrà impegnarsi per fare in modo che quello che vi è stato tolto oggi, vi sia restituito”. All’incontro di oggi, propiziato dalla giornalista Rosellina Arturi, molto vicina alle atlete del Cosenza calcio femminile, hanno partecipato anche la consigliera delegata allo sport del Sindaco, Chiara Penna, che lo ha moderato, il Presidente della commissione sport di Palazzo dei Bruzi, Mimmo Frammartino e la delegata del Coni Cosenza, Francesca Stancati. “Ciò che è inaccettabile – ha detto Frammartino – è il silenzio assordante. Da domani confidiamo in qualche risposta”. Francesca Stancati ha sottolineato l’assenza di una motivazione reale. “Sarebbe bastato saperlo prima per trovare una soluzione. Bisogna continuare a lottare come hanno lottato le donne che ci hanno preceduto se realmente vogliamo cambiare le cose”. Determinata, nonostante tutto, l’allenatrice Luisa Orlando: “non siamo qui per chiedere niente, ma non staremo zitte e continueremo a far ascoltare la nostra voce. D’altra parte in 6 anni abbiamo dato vita ad un movimento calcistico che ha dato lustro alla città e non vogliamo perdere un patrimonio di ragazze ed atlete che meritano di essere trattate come tali”. Per queste ragioni, Luisa Orlando dice che “è il momento di creare e costruire un nuovo progetto. Ci identifichiamo nella città e non molleremo la presa”. Bella e a tratti toccante la lettera che ha letto in pubblico Rebecca Perrotta, la capitana della squadra femminile del Cosenza, ripercorrendo la storia del Cosenza calcio femminile che nel 2018 si trovò di fronte alla necessità, imposta dalla FIGC, di creare una squadra. “In 6 anni – sono le parole della lettera – 138 ragazze hanno giocato per la prima squadra: sono diventate l’esempio per le più piccoline, l’orgoglio dei loro genitori, creando un movimento femminile che era al primo posto in Calabria. Il calcio è sudore e sacrificio, passione e amore, condivisione e unione. Il calcio è gioia e dolore. E le donne non sono la metà di nulla, sono esseri umani uguali agli uomini”. Poi Rebecca ha ricordato la magnifica cavalcata che era valsa al Cosenza femminile la promozione in C sul campo. “Abbiamo vinto ogni partita, arrivando prime in campionato, senza mai un pareggio né una sconfitta, segnando 105 goal e subendone soltanto 6”. Al termine dell’incontro le atlete sono state premiate dal Sindaco Franz Caruso, ricevendo anche riconoscimenti messi a disposizione da chi ha collaborato all’organizzazione della manifestazione, le aziende Scintille e Tprint.

Si ringrazia l’ufficio stampa del Comune di Cosenza nella persona di Giuseppe Di Donna.

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