L’immeritata sconfitta con il Modena pone in rilievo pregi e difetti che è ancora possibile correggere con il mercato. Sacrificio Florenzi??
Parliamoci chiaro, la sconfitta è stata molto amara, nessuno, compreso me, pensava che si potesse steccare la gara con il Modena. I canarini hanno messo su una buona squadra con elementi di categoria come Zaro, Gargiulo, Palumbo, Tremolada, Bonfanti e Strizzolo, ma alla portata di un Cosenza che ha messo in difficoltà una corazzata come il Venezia.
La prima ora di gioco d’altronde aveva confermato i lupi di una spanna superiore ai canarini, anche loro frastornati dal tourbillon di pressing, raddoppi di marcatura, anticipi, sagace occupazione degli spazi che hanno portato alla rete di Tutino, in un meraviglioso anticipo su Oukhadda.
Poi tanti scambi di prima, eccellente quello al 7° sempre tra Tutino e Mazzocchi, decine di cross dalla destra dove Rispoli e Marras si sovrapponevano a meraviglia. Gli uomini di Bianco nella prima ora hanno tirato fuori la testa dalla loro metà campo in sole due occasioni, una della quali ha portato al pari, con la difesa del Cosenza ferma per una indecisione dell’arbitro Di Marco.
Ad inizio ripresa i lupi hanno ricominciato a macinare gioco, mettendo in difficoltà i modenesi, ma senza cavare un ragno dal buco. Bianco, conoscendo molto bene le armi del Cosenza, ha sempre evitato di offrire profondità a Tutino e co., costringendoli a mettere decine e decine di palloni in mezzo, il più delle volte preda del due metri Zaro e di Pergreffi. Purtroppo il tutto è peggiorato nella seconda parte della ripresa. Siamo ancora ad agosto e nessuna squadra è al top della forma, tantomeno il Cosenza che, come scritto più volte, esercita un gioco molto dispendioso.
Sono cominciati ad uscire i titolari, prima Marras e Voca al 62°, poi Mazzocchi e Tutino e la manovra è apparsa sempre più farraginosa, lenta ed impacciata. I nuovi entrati non hanno fornito l’apporto sperato da Caserta, né D’Urso e tantomeno Viviani, apparso molto al di sotto della preparazione atletica dei suoi compagni. Con l’ingresso di Viviani Caserta è passato dal 4231 al 433, con lo stesso Viviani vertice basso, con braccetti Calò e Zuccon, D’Urso ala sinistra, Tutino centravanti e Mazzocchi ala destra, in seguito Arioli e Crespi li hanno sostituiti nel ruolo.
Il nuovo modulo è molto adatto a Viviani, ma non si sono visti miglioramenti nella manovra, anzi. Molto probabilmente perché era finita la birra, ma forse anche perché D’Urso rende di meno sulla fascia che da trequartista libero di muoversi tra le linee, Tutino non è uno sfondatore, Mazzocchi non è un’ala benché Caserta, testuali parole: lo ritiene più un giocatore di gamba capace di giocare sulla fascia. Ad onor del vero Mazzocchi le migliori stagioni le ha fatte da centravanti a Reggio Emilia e Terni, ma anche a Bolzano e nella prima parte della gara l’ho visto agire più centralmente che sulla fascia, in ogni caso i cross sono arrivati tutti dalla destra e non dalla sinistra. Speriamo che il mister abbia indovinato la posizione dell’attaccante così come ha fatto con Voca.
Ieri abbiamo scoperto quindi, dopo mia esplicita domanda al mister, che Mazzocchi continuerà ad operare da ala e che l’eventuale arrivo di una punta vertice porterà Tutino a lavoragli alle spalle, con Marras sulla fascia destra. L’arrivo di un altro centravanti dovrebbe favorire anche l’utilizzo alternativo del 433, fatto a misura su Viviani.
Conosciuto il progetto di Caserta, che a dir il vero pensavo più complesso, e quindi ormai esclusa la possibilità di vedere Improta a Cosenza, non ci resta che sperare che arrivi davvero un centravanti da doppia cifra. Voci sempre più insistenti parlano di una trattativa con l’ambizioso Pisa che potrebbe sborsare un paio di milioni più Gliozzi per avere Florenzi!
La rete di Abiuso
Il gioco varrebbe la candela? Io ritengo Florenzi ideale per il gioco di Caserta così come lo sarebbe stato Improta, ma pare si voglia viaggiare su una manovra più classica di attacco.
Sacrificare Florenzi dovrebbe comportare, a mio avviso, un notevole miglioramento della rosa del Cosenza, viste le cifre di cui si parla, quindi l’inserimento di quegli altri calciatori che mancano in rosa oltre al centravanti: un altro centrale difensivo di esperienza, un altro terzino di “fatica” ed a questo punto anche una mezz’ala, se si vuole optare anche per il 433.
Questa rosa viene valorizzata dal gioco messo in campo da Caserta, non è certo da serie A, non lo è mai stata, ma non è nemmeno da serie C e sarebbe veramente un peccato se non venisse rinforzata, a maggior ragione se si incasseranno fior di milioni con la cessione di Florenzi.
Ieri abbiamo avuto la riprova che il calcio di Caserta è molto dispendioso ed al netto della forma attuale necessita di alternative molto valide ai titolari se si vuole portarlo avanti. Necessita di centrali dai piedi educati che sappiano impostare da dietro, di terzini di gamba tecnici ed a questo punto anche di una mezz’ala oltre al famoso centravanti da doppia cifra.
Dopo che praticamente ci hanno fatto vedere con la maglia del Cosenza gente come La Mantia, Coda, Nestorovski, Simy, Dionisi, Gondo e compagnia bella, sarebbe ora che qualcuno completasse questo progetto.
Foto di Ernesto Pescatore