REGGINA, FELICE SALADINI È UN FIUME IN PIENA DOPO LA CONTESTAZIONE.
Le parole dell’ex patron amaranto.
“I tifosi hanno tutte le ragioni del mondo a contestare. La Reggina non è una semplice squadra di calcio. Abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare, io ho fatto quello che si doveva fare. Oggi, ritrovarsi a ricorrere al Consiglio di Stato, è una cosa che non comprendo. Il 18 giugno dello scorso anno c’era la Reggina fallita con 20 milioni di debiti.Mi sono accollato quel debito, salvando la squadra che è stata comunque iscritta.L’ho fatto perché sono un calabrese che per quel poco che riesce a fare, sceglie sempre di aiutare la propria terra. In dieci mesi io ho messo 15 milioni. Lo posso provare. Io credo nella legge dello Stato, c’è una sentenza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria che afferma che i 750mila euro andavano pagati entro i 30 giorni successivi.Io ho messo in vendita la società perché ho capito di essere il parafulmini di tutti questi problemi. L’ho venduta ad un fondo inglese.A Marcello Cardona devo soltanto dire grazie per quello che ha fatto. Cardona è un’istituzione per Reggio e per la Calabria. I dipendenti li paga la Reggina e oggi la società ha un socio e un amministratore (Ilari). Io ho venduto la Reggina a un fondo che mi ha presentato diversi investitori credibili con solidità finanziarie credibili. Il fondo ha nominato il dott. Ilari come Amministratore Unico. Io sono sempre quello che è andato a Formentera a convincere Inzaghi. Io sono quello che ringrazierà sempre Inzaghi. Io ho versato il 20 giugno 5,4 milioni. Una legge dello Stato ha permesso alla Reggina di avere la ristrutturazione del debito. Nessuno ha mai messo in preventivo che quei 750 Mila euro andassero pagati entro il 12 luglio. Il Tar lo scorso 2 agosto ci ha detto che nei comunicati della federazione (lettere A e B) si richiama alla perentorietà ma quello stesso comunicato alla lettera C parla di tutt’altro per le società che hanno seguito il percorso di ristrutturazione del debito.Io al Consiglio di Stato sono andato dunque più convinto di prima.La Reggina è rimasta vittima di una legge, ad un certo punto anche io mi sono sentito parafulmine per queste motivazioni ed ho scelto di vendere.Il Consiglio di Stato mi darà ragione. Ne sono convinto perché io ho usufruito di una legge dello Stato.È giusto che le persone siano incazzate, dal sistema calcio mi aspettavo più per un giovane investitore italiano che ha aiutato la propria squadra ed il proprio territorio.Gravina e Balata? Ho molto rispetto per loro però avrebbero potuto anche sfruttare il coraggio di un imprenditore giovane e italiano che ha voluto investire nel proprio territorio e nel calcio.Io sono protagonista ancora oggi della difesa della Reggina in quanto mi sono voluto accollare anche le spese della difesa. Potevo fare meglio e di più ma sono ancora qui. Io sono stato messo in un angolo da questo sistema ed ho scelto di venderla. Quanto sento e leggo che ci sono persone che non percepiscono stipendio, non possono essere contento”.