I ragazzi di Zaf ritrovano il furore agonistico dopo la batosta di Benevento e mettono alle corde una Ternana spocchiosa. Ottima prova di Florenzi e Carraro, show di Vigorito, poi uscito dolorante.
Troppo cocente la delusione dopo la netta sconfitta di Benevento perché i lupi non trovassero una degna reazione. A farne le spese la malcapitata Ternana del mai dimenticato bomber Cristiano Lucarelli. Le fere sono arrivate al S. Vito-Marulla tutti tronfi dopo le cinque legnate consegnate ai magnagatti vicentini, ma come dopo la cinquina rifilata in Coppa Italia al Bologna e la successiva sconfitta interna all’esordio con il Brescia anche ieri hanno dovuto ammainare bandiera e beccarsi le battutine del proprio allenatore, deluso dall’atteggiamento spocchioso dei suoi calciatori. A dire il vero anche il buon Cristiano si è lasciato andare facendo un ampio turnover che ha relegato in panchina fior di titolari come Falletti, Donnarumma, Agazzi, Furlan e Sorensen, ma la Ternana va a memoria che è una bellezza e nonostante non si aspettasse un inizio a spron battuto dei rossoblù è riuscita comunque a fare gioco, tanto gioco e anche di caratura elevata. I lupi sono stati però più determinati, tanta era la voglia di riscattare l’inopinata sconfitta di Benevento che hanno messo in campo ancor più grinta e determinazione del solito, almeno delle partite in casa, e fatto capire ben presto che i punti la Ternana doveva andare a conquistarseli altrove.
Cosenza in campo con il solito 3-5-2, ma con delle rilevanti novità, come in qualche modo preventivato dal sottoscritto: Florenzi sbanca la concorrenza a centrocampo e viene posizionato come mezz’ala di sinistra, con Palmiero di ritorno nel ruolo di regista e Carraro a mezz’ala destra (eccellente la sua prova), mentre sulla corsia di sinistra torna a sgroppare Bittante al posto di Sy. Tre nuovi innesti rispetto a Benevento che hanno dato ordine in campo: gagliarda la prova del tamburino sardo Florenzi, bravo nell’interdizione e anche nell’inserirsi a supporto delle punte, pericolossissimo in almeno 3 occasioni, tra cui il tiro dalla distanza salvato con molta difficoltà da Iannarilli.
il tiro di Florenzi
Un altro centrocampista su cui Zaffaroni può contare come avevamo già scritto in occasione del suo esordio in campionato. Bittante non poteva che meglio ritrovare un posto da titolare: bellissimo l’inserimento da quinto che gli ha permesso di sfruttare al bacio l’assist proveniente dalla fascia opposta di Caso, imprendibile come sempre.
LLuca Bittante esultante dopo la rete
Proprio nell’ultimo articolo ricordavo quanto siano importanti i due esterni per il 3-5-2. Ieri ne abbiamo avuto un assaggio che ci fa pregustare tante altre sgroppate, anche del suo pari ruolo Situm, quando la squadra sarà al top.
Citazione a parte per Vigorito, ieri eccezionale nel ribattere i due rigori a Donnarumma per una emozione finale molto gradita, ma viziata da un eccesso di zelo dell’arbitro di turno, il sig. Colombo, il quale ha fatto ripetere il rigore sol perchè alcuni calciatori silani erano entrati in area di appena una decina di cm, cose che porterebbe alla ripetizione all’infinito di tutti i calci di rigore del mondo. Penoso anche quando ha ammonito Anderson. C’è da dire che il portierone rossoblù è apparso dolorante più volte durante il match, come ripreso dalle telecamere di Sky. In questi giorni ulteriori esami di approfondimento per scongiurare il riacuitizzarsi del dolore a ginocchio e schiena.
Uno dei due rigori parati da Vigorito
E ieri, in sala stampa, ho chiesto proprio questo a mister Zaffaroni: nonostante la squadra sia ripartita molto meglio rispetto a Benevento, bellissima e velocissima la ripartenza che ha portato al raddoppio di BOMBER Gori (al quinto centro stagionale ad un solo punto dai capocannonieri Lucca e Mulattieri).
Il gol di Gori
ed in tante altre occasioni si sarebbe potuto arrotondare il punteggio, rimane pur sempre il problema nella gestione della palla ed in particolare nell’uscita palla al piede per trafiggere il forcing avversario, anche ieri molto pressante. Non tutti hanno le doti tecniche di Carraro o Palmiero o quelle di Situm e quando pressati nella nostra ¾ si fa molta fatica a risalire e far distendere la squadra. Anche per questo si rimane bassi, schiacciati dalla foga avversaria.
Il gol di Millico
Zaffaroni ha confermato questo difetto e dichiarato che c’è da fare anche in fretta per risolverlo perché il campionato non aspetta. Ma ha anche spiegato, molto chiaramente, del perché ancora la squadra si tiene prudentemente bassa, ribadendo che a lui piace fare le cose per gradi. In sostanza, Zaffaroni sostiene che è essenziale, in fase di non possesso palla, ridurre il più possibile gli spazi in cui possono agire gli avversari, poiché se si difende alti si deve fare i conti con un nemico in più che è la profondità sulla quale possono giocare avversari come Lapadula o Falletti, tanto per rimanere agli ultimi affrontati. Acquisendo pertanto sempre più automatismi e riuscendo a gestire meglio la palla il Cosenza sarà in grado di mettere pressione sulla palla stessa nei tempi giusti mantenendo l’equilibrio tattico.
Il progetto di Zaffarooni è quindi molto chiaro e se ieri i lupi sono riusciti ad essere più cinici ed incisivi nelle ripartenze, non appena si riuscirà a gestire meglio la palla e contemporaneamente aggredire gli spazi e la palla nei tempi giusti è molto probabile che si subirà meno la pressione degli avversari e si difenderà anche più alti.
Marco Zaffaroni
Insomma lezioni di calcio ieri in sala stampa e sono molto contento di condividere con i miei lettori queste nozioni. Più si capisce il calcio e gli obiettivi di ogni singolo allenatore o calciatore e meno critiche distruttive ascolteremo.
Ora, come ribadito sempre da Zaffaroni, i calciatori devono mantenere questa concentrazione e ricaricarsi in tempo utile per affrontare gare sempre più difficili in pochissimo tempo di distanza una dall’altra. L’errore in cui è caduta la Ternana al Marulla e soprattutto al Cosenza ad Alessandria non deve più ripetersi.
Foto di Ernesto Pescatore