Il Frosinone ha meritato il pareggio, ma rimane forte l’amarezza per l’occasione sfumata.
Il punto su Anderson e Riviere.
Ancor oggi, a mente fredda, la sensazione è che pur esercitando una certa superiorità tecnica il Frosinone non avrebbe mai segnato. La percezione è confermata dal fatto che dopo l’infausto rinvio di Vigorito (a proposito, bisogna precisare che se il risultato era ancora fermo sull’1 a 0 il merito era proprio del nostro portierone che, però, dovrebbe migliorare in questo gesto tecnico, non è la prima volta che sbaglia i rinvii) i ciociari non hanno raddoppiato, confermando di avere un buon possesso palla, ma di essere poco incisivi, non a caso sono una delle formazioni che segna meno in serie B. Questo è l’episodio che ha ratificato il risultato, così come nel primo tempo una delle poche azioni offensive del Cosenza aveva generato il fallo da rigore su Caso, poi realizzato da Gori.
Il rigore calciato da Gori
Ma la prestazione delle due squadre com’è stata? Grosso ha messo in campo un 4-3-3 tutto fosforo e tecnica, ma scarsamente incisivo: Maiello, Ricci e Rohden a centrocampo fanno girare la palla come vogliono, ma nell’occasione sono stati troppo lenti, mentre Canotto, Garritano e Ciano danno si imprevedibilità e velocità in avanti, ma anche poco peso offensivo. Infatti nella ripresa Grosso, visto che il Cosenza non faceva una piega, ha pensato di rivoluzionare tutto l’assetto tattico inserendo la fanteria pesante: fuori tutti i brevilinei e dentro i granatieri come Boloca e Lulic e in avanti Novakovich e Charpentier. Più forza fisica e centimetri in un momento in cui invece il Cosenza perdeva smalto e lucidità. Anche qui la sensazione è che comunque al Frosinone mancasse sempre qualcosa, prima la forza fisica e poi l’intelligenza tattica, ma tanto è bastato per pareggiare, non di più. Anche il Frosinone, nonostante sia una signora squadra, ha i suoi bei problemini ed infatti viaggia sotto le sue dirette concorrenti.
Il gol del pari di Novakovich
In questa situazione il buon Zaf ha fatto quello che ha potuto, visti i problemi oggettivi risaputi e quelli dovuti ai recenti infortuni che ne hanno limitato le scelte durante i cambi. La condizione fisica, nonostante siamo ormai ad un mese e mezzo dall’arrivo degli ultimi acquisti, è ancora precaria e dopo l’ora di gioco la squadra si affloscia; i cambi sono stati ancora una volta forzati, ad Alessandria dagli infortuni in corso e ieri dagli infortuni decorsi: è evidente che se Zaf avesse avuto a disposizione Millico e Pandolfi o Bittante ed Anderson la musica sarebbe stata diversa, se poi ci aggiungiamo i problemi di dissenteria di Palmiero (uscito anzitempo e comunque poco brillante) il quadro è completo. È d’altronde evidente che se Situm deve preoccuparsi di Garritano e Corsi di Canotto è difficile fornire palloni alle punte. In sostanza, ieri si è riusciti a controllare molto bene per un’ora i ciociari, forti di un grande sacrificio e di questa disposizione guardinga che però non ti permette, se non in ripartenza, di portare pericoli alla porta avversaria. Qualora Situm fosse riuscito a tenere basso Garritano, e si fosse potuto contare su un altro fluidificante a sinistra, si sarebbero potuti portare più palloni in area avversaria; tenuto conto che anche Palmiero non era molto lucido, sono venute a mancare le verticalizzazioni centrali ed i lanci che lo hanno reso un idolo dei tifosi rossoblù.
In questa situazione dunque il pareggio è d’oro, ma nonostante tutto questo e in funzione dei problemi del Frosinone messi a nudo dalla buona ora dei lupi rimane il rammarico di un vantaggio non portato a casa per un rilancio sbagliato.
All’ottava giornata rimane ancora forte la sensazione che questa squadra non sta esprimendo il massimo del suo potenziale, si badi bene non per ottenere chissà quali traguardi, ma per viaggiare in tranquillità verso quella salvezza che questo inizio ci sta regalando.
Il 3-5-2 viaggia forte sulle fasce e con gli esterni in grado di proporsi anche in avanti ne beneficiano le mezze ali e le punte ed in generale le catene. L’intesa sta migliorando ed anche il possesso palla (finora l’ultimo della categoria in termini di tempo ), la fase difensiva è buona già da un po’, grazie anche a Vigorito, bisogna trovare ancora la fluidità nella fase offensiva e qualche leziosismo in meno (vero Caso?).
Caso ieri in dribbling sugli avversari
Per questo servirà gente come Bittante, ieri in panchina e si spera prossimo all’esordio; come Anderson, lui è pronto e voglioso di ritornare in campo (così si è espresso avvicinato da me in tribuna) ma forse non ancora al 100%, come dichiarato dal tecnico ad una mia domanda in sala stampa; serve gente come Sy, in perfetta forma fisica e serve il miglior Palmiero, al resto penseranno Gori e Caso o Millico e Pandolfi o lo stesso Kristoffersen.
Djavan Anderson con la maglia della Lazio
Ma io non disdegnerei anche l’ingaggio di Riviere, liberato dalle catene del Crotone. Questa squadra ha bisogno di esperienza anche lì davanti e ha bisogno soprattutto di calciatori di proprietà perché il prossimo anno potremmo rimanere con i soli Pandolfi e Sueva. Non credo sia un problema di ingaggio, il contratto propostogli da Guarascio in estate è sostanzioso e duraturo, non può essere un problema di spogliatoio perché i giocatori forti sono sempre bene accetti e non può essere un problema di forma fisica, perché c’è tutto il tempo di rimetterlo in sesto, foss’anche per gennaio. C’è solo bisogno di essere avveduti e non presuntuosi perché in serie B la qualità non basta mai.
Emmanuel Riviere
Le foto della partita sono di Ernesto Pescatore