Perché non prima..:!?

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Bisoli ritorna alla concretezza del 3-5-2 e i lupi meravigliano per una prestazione concentrata e caparbia contro il Benevento  

Alzi la mano chi si aspettava una vittoria contro il Benevento nel recupero di ieri sera dopo le prestazioni con Monza e Parma, ma con in mezzo la buona prestazione di Ferrara. Allora, come chiesto a Bisoli, qual è il vero Cosenza? Quello che rischia di vincere con il Lecce e batte i sanniti o quello che gioca partite penose con Monza, Parma, etc? Se teniamo in considerazione la caratura di queste ultime citate, la prestazione dei rossoblù non è direttamente proporzionale al livello tecnico dell’avversario: i Lupi hanno fatto partite penose con squadre non di altissimo livello, tanto per rimanere al periodo di Bisoli, con Como e Ternana, e prestazioni molto decorose con squadre come Lecce e Benevento.

Allora qual è la discriminante? Ho scritto più volte che Bisoli ci sta mettendo del suo, sia in positivo che in negativo, e siccome è una persona molto onesta e limpida, lo ha ammesso anche lui. Non ha avuto certo il tempo degli altri due allenatori per conoscere questa squadra e gli errori li ha commessi proprio per questo. Ha tentato, sperimentato soluzioni che potessero cambiare la storia di questo campionato, ma il più delle volte è andata male a lui e di conseguenza a tutti noi. Gli errori di Crotone nel finale o l’insistere sulla coppia Carraro/Palmiero in alcuni frangenti, addirittura mettere nelle condizioni Caso di fare il terzino, l’impostazione della partita di Terni e la tattica suicida studiata per la partita con il Monza sono errori pesanti, frutto di scelte in alcuni casi forzate dalla disperazione del momento, ma anche della non perfetta conoscenza degli uomini a disposizione.

il fallo su Situm

Ieri, gli è bastato posizionare i calciatori in base alle loro caratteristiche tecniche, eliminare la contraddizione tra Palmiero e Carraro che già una buona parte del risultato si è messo in cascina. Il resto lo ha fatto la concentrazione, caparbietà e spirito di squadra mostrata da Camporese e co.

A Bisoli mancano però anche, maledettamente, i punti scippati dall’arbitro di turno, dal Marinelli o Minelli o Giua. A questo punto sarebbe tutto un altro dire e, nonostante tutto, assisteremmo a tutt’altro finale di campionato.

Bisoli paga anche tutti gli errori di questa stagione: da quelli in fase di mercato estivo a quelli peggiori in sede di riparazione: tutti gli uomini arrivati a gennaio, escluso sua maestà Camporese, hanno dato un contributo minimo o nullo. A voler essere magnanimi, qualcosa nelle prime giornate, ma poi i vari Kongolo, Ndoy, Laura, Liotti, Hristov, Voca non hanno reso secondo quanto ci si aspettava. Di Pardo e Larrivey hanno dato qualcosa in più, ma non sono ancora determinanti come il già citato Camporese o come lo furono, al tempo, gli Sciaudone, Embalo, Asencio e via dicendo. Per non parlare di tutti quei calciatori cui è stata fiducia in estate e poi abbandonati al proprio destino nella seconda parte della stagione.

la traversa di Brignola nel finale

Un mercato veramente fallimentare, come scritto altre volte, del DS Goretti che ci si augura solo non sia totale. A cosa sia servito costruire una rosa pletorica con 31 calciatori, più quelli che sono rimandati al mittente, se poi al momento cruciale della stagione non vengono utilizzati. Cosa abbiano fatto di male Tiritiello e Bittante, Pirrello da meritare questo trattamento è tutto da scoprire e tanto meno il Cosenza può permettersi di pagare tutti questi ingaggi a vuoto? Quelli di Kristoffersen, ingaggiato per giocare 5 minuti in una stagione, Voca altrettanti (ma Goretti non era lo stesso DS che ha rifiutato Riviere?).

Per questo motivo ed altri, per la passione, per la grinta, a volte sembra tenerci più lui del presidente Guarascio a questa salvezza, Bisoli non andava esonerato prima e non si potrà pensare di farlo in futuro. È l’unico che ha esperienza da vendere per uscire da questa situazione e ieri lo ha dimostrato di fronte ad una squadra che costa 4 volte il Cosenza.

3-5-2 con un regista, Carraro e non due che si pestano i piedi, due mezz’ali, anche se sono convinto che Florenzi potrebbe rendere meglio dieci metri più avanti, ma chissi simu, tre centrali forti tecnicamente e molto concentrati, due esterni che si abbassano e si alzano a piacere, una prima ed una seconda punta a supporto. Semplice, semplice, con una spolverata di concentrazione (finalmente non abbiamo preso gol né nei minuti iniziali nè in quelli finali) anzi non abbiamo proprio preso gol e questo non accadeva da due mesi (dal pari per 0 a 0 a Vicenza). Intendiamoci, forse abbiamo creato più occasioni con il Parma che ieri, ma conta poco se poi alla fine col Parma ne hai preso 3 e con il Benevento hai portato 3 punti a casa. In questo momento contano i punti più che le prestazioni, conta la cattiveria agonistica e tra una squadra che deve salvarsi ed una che deve vincere il campionato la spunta spesso la prima se si mette in campo grinta ed intensità.

La sequenza del gol di Camporese

Adesso però viene il difficile, mantenere la stessa concentrazione nonostante il forte dispendio fisico. A Cremona ci aspetterà una squadra riposata che potrà dedicare tutti i suoi sforzi al raggiungimento del proprio obiettivo, i lupi dovranno cambiare qualcosina, Bisoli lo ha fatto già capire, nella speranza di mantenere lo stesso livello di attenzione a cospetto di un’altra corazzata. Ma per favore non fateci sentire più, come anche ai tempi di Zaffaroni ed Occhiuzzi, che gli altri sono più forti, che sono imbattibili e che si parte già sconfitti. Le partite si giocano, che non si facciano più partite in una sola metà campo, il Cosenza, i suoi tifosi non lo meritano.

Foto Ernesto Pescatore

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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