Penalizzazione Cosenza, si salvi chi può..!!

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Le motivazioni chiariscono i fatti, dal pignoramento alle posizioni di Società ed AD su fronti opposti.

Uscite le motivazioni, inerenti la penalizzazione infitta al Cosenza calcio dal Tribunale Federale Nazionale, non ci sono stati articoli di commento all’accaduto, tutti hanno pubblicato le motivazioni a puro titolo di cronaca e stop. Diventa obbligatorio quindi fare un commento sulla situazione. Una cosa mi sento di scrivere in premessa: appare evidente, al di la del casotto creato, che ci fosse la volontà del Cosenza calcio e quindi del presidente Guarascio, di pagare il dovuto prima, e questo è il punto chiave, di pagare altri creditori, messi dal patron sempre in secondo ordine.

Il Cosenza quindi avrebbe dovuto pagare, esattamente, 382.878,00 euro per ritenute Irpef e contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ai tesserati per le mensilità di aprile e maggio 2024 e 4.594,00 euro per le ritenute Irpef inerenti gli incentivi all’esodo di tre tesserati. Ciò ha fatto scattare la penalizzazione per violazione dei punti 5 e 6 del Manuale delle Licenze Nazionali, la cui inosservanza (punto 8) è sanzionata con un meno 2 in classifica per ciascun inadempimento.

Nessun complotto dunque, la norma è molto chiara e anche recente, dicembre 23, quindi difficilmente paragonabile. Per un caso analogo, della Sampdoria, sono stati restituiti 2 punti dei 4 comminati, poiché la società ligure dimostrò che i bonifici relativi erano stati effettuati prima della scadenza del termine.

Ora è lecito chiedersi perché queste cifre, soprattutto quelle irrisorie di 4.594,00 non sono state pagate o meglio, perché sono state pagate tardivamente? Questo è il vero nocciolo della questione.

Il presidente Guarascio ha sempre rispettato queste scadenze, perché non lo ha fatto anche in questa occasione? Dalle memorie depositate dall’Avv. Fantini del Cosenza Calcio, risulta che il mancato pagamento è dipeso da due pignoramenti di 23.499,81 e 486.162.47 euro, una cifra considerevole e superiore a quanto reclamato dal TFN.

E qui comincia lo scarico delle responsabilità, perché il Cosenza attribuisce l’inadempienza all’AD Avv. Anania, che “non avrebbe adeguatamente gestito la situazione e a fronte di un quadro contabile residuato comunque attivo, avrebbe privilegiato l’esecuzione di altri pagamenti – andati a buon fine – rispetto a quelli assoggettati al termine federale”. Insomma Guarascio imputa alla Anania di avere colpevolmente pagato altri creditori invece di pagare Irpef ed Inps per i calciatori e per tale motivo procedeva alla sua rimozione dall’incarico. Procedeva nel contempo a pagamento dovuto e osservava che “nessuna concreta responsabilità potrebbe essere ragionevolmente imputata al Cosenza calcio. In via subordinata si domandava di poter pervenire al patteggiamento. A sua discolpa il presidente rappresentava di non aver svolto alcun ruolo attivo in società dall’Aprile 2024 e di non aver avuto la disponibilità delle credenziali bancarie per dare corso ai pagamenti, di competenza della Anania, unico soggetto abilitato ad operare sul conto.

Dall’altra parte la Anania, per mezzo del suo avvocato, faceva sapere, in sostanza, di non aver proceduto al pagamento all’Agenzia delle Entrate poiché non era a conoscenza del pignoramento subito dalla Società, il quale avrebbe determinato il rifiuto dei pagamenti da parte dell’Istituto Bancario.

Coinvolto nella vicenda è anche un terzo soggetto, il sindaco unico del Cosenza Calcio, Fabio Campisano, che preso atto dell’assenza delle quietanze nel cassetto fiscale della società chiedeva chiarimenti alla Anania, la quale adduceva problemi tecnici relativi alla quietanza e che si stava lavorando per risolverli. Lo stesso Campisano poi verificava presso l’Istituto di Credito che nessun addebito di pagamento tramite F24 era transitato sul conto corrente della società Cosenza calcio e quindi si sarebbe recato presso la caserma dei Carabinieri di Lamezia per sporgere denuncia sui fatti.

Questi dunque, in estrema sintesi, i fatti che hanno portato al mancato versamento nei tempi stabiliti.

L’Anania doveva sapere del pignoramento? Il TFN l’accusa di non aver verificato con diligenza professionale l’andamento dei flussi finanziari sul conto della società, così come risulta inverosimile, sempre per il TFN, che nel suo ruolo di amministratore non fosse a conoscenza della procedura esecutiva (per questo si esclude anche la forza maggiore, per estraneità alla volontà del soggetto responsabile, quale esimente dalla responsabilità disciplinare)  e in ogni caso era suo preciso dovere esser a conoscenza dei fatti societari di tale rilevanza.

Guarascio poteva evitare che sul conto corrente ci fosse fondi strettamente necessari onde evitare che fatti inaspettati come il provvedimento interdittivo nei suoi riguardi gli impedissero di movimentare altre somme?

Certo è, tralasciando la penalizzazione di 2 punti per il mancato versamento delle ritenute Irpef e contributi Inps relativi agli emolumenti, subire altri due punti di penalità per mancato versamento di 4.594,00 fa rabbia.

Si poteva evitare, si.

Ora che cosa ci dobbiamo aspettare: difficile pensare che si possa addebitare tutto alla Anania, in quanto la Società è direttamente responsabile dei fatti accaduti in base all’ex art. 6, comma 1, CGS; alcuni sostengono che la penalizzazione è sproporzionata, non si possono infliggere 2 punti di penalità per il mancato versamento di 382.878,00 e due punti per mancato versamento di 4.594,00.

In attesa che la società recuperi qualche unto perso ci si affida ai ragazzi di Alvini.

 

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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