Nel periodo pi? turbolento e delicato della stagione, lo stacco con torsione di Carlos Embalo rappresenta un punto di svolta esemplare.
La retorica che spesso ha accompagnato il Cosenza in questi anni ? stata quella della squadra che pur giocando bene non ha raccolto quanto doveva. La partita interna col Crotone sembrava doverne fare parte. Palla scodellata in mezzo, traiettoria precisa per la deviazione di Simy e gol del pareggio, all’ultimo respiro, sotto la Sud. No, per stavolta il guardalinee alza la bandierina, nel marasma delle proteste la partita finisce con una vittoria chiave dei Lupi. Non succedeva per varie ragioni da pi? di un mese, da Cosenza – Carpi 1-0.
Apnea
Nella trasferta a Foggia non si riesce a raccogliere nemmeno un bel punticino. I pugliesi giocano male, ma trovano il gol e tanto basta. Cosa possiamo dire? Il Cosenza non ha giocato male, eppure…
In casa contro il Brescia si proietta un film dal finale tragico. Splendido il doppio vantaggio, pubblico caldo, pallino del gioco in mano. All’improvviso qualcosa si spezza, non gira pi? nulla ed arriva anche il calo fisico. Ecco che il Brescia risale la china. Finir? 2-3 e rimarr? il rimpianto di non essere riusciti a scucire neanche un punto alla capolista. Braglia nel post gara parler? di ingenuit?.
Arrivano due risultati fotocopia. 1-1 a Pescara ed in casa col Palermo. In entrambe le occasioni i Lupi giocano bene, eppure…
A Pescara il vantaggio dura poco, appena quattro minuti scarsi e da l? il risultato non si schioda pi?. Col Palermo una dose di sfortuna non manca, basta chiedere a Maniero ed a quella traversa ad inizio partita.
Toccare il fondo
Giocare a Lecce, in quel Via del Mare maledetto, dopo questo filotto di risultati negativi ma non troppo non ? assolutamente facile. I giallorossi poi sono in stato di grazia, qualche partita prima ne hanno rifilati sette all’Ascoli. Liverani guida una rosa di qualit? ed ha nell’ex Andrea La Mantia l’arma carica per completare l’opera. Torna Garritano in azione e dopo appena un minuto trova la rete su assist illuminante di Tutino. Vuoi vedere che Braglia aveva la sua arma nascosta ma non l’aveva capito? Garritano si toglie la polvere di dosso ed il Cosenza deve amministrare il vantaggio. Non sar? semplice, il Lecce non va mai in difficolt? sul serio, come dimostra l’uscita palla al piede senza mai dover cercare il lancio lungo. I passaggi precisi lanciano i pugliesi spesso e volentieri in area, fino a che non riescono a bucare Perina per 3 volte. Nulla da dire stavolta, perch? nel secondo tempo ? mancata la cattiveria, per? di fronte c’era una squadra che ha finalmente meritato il suo bottino pieno.
La risalita
Non si respira nessuna aria tragica. I giocatori rimangono tranquilli, tanto che Braglia afferma di voler vedere qualche sorriso in meno negli spogliatoi. Da uomo di esperienza ha paura che si possa sottovalutare il rischio. La tifoseria risponde presente e riempie il San Vito – Marulla. Nessuno spazio vuoto, i Lupi si sostengono nel momento del bisogno e la sfida contro una nobile decaduta della A ? il momento. Servono punti, ma ne servono 3. Serve una prestazione rude, che vada oltre il semplice “giocare bene”.
Scende in campo una squadra tonica e determinata. Embalo, Tutino e Baez cercano di portare scompiglio nella retroguardia ionica, mentre la difesa deve rincorrere Simy, lanciato da un gran numero di palle lunghe. L’impresa riesce. Un’azione dopo l’altra vengono guadagnati metri fino a che Embalo non trova la rete. Il suo secondo gol in maglia rossoblu fa esplodere lo stadio e corona l’azione di sfondamento di Baez sulla sinistra. L’amministrazione del vantaggio riesce, il Crotone arriva al tiro in porta solo una volta, in una occasione rocambolesca in cui Dermaku riesce a colpire il palo della sua porta.
Respirare
Nello strascico di polemiche per il gol annullato al Crotone per presunto fuorigioco, rimane comunque la sensazione che stavolta sia andato tutto nel verso giusto. La comunione fra tifosi e squadra ha portato ci? che serviva. Ossigeno puro. Il distacco dalla zona rossa viene mantenuto ed ormai non interessa a nessuno guardare in alto verso i playoff, prima cos? vicini. Trovare aria nuova era necessario per completare la corsa finale. Sappiamo che il Cosenza riposer? solo all’ultima giornata, quindi dovr? giocare ogni settimana senza fare calcoli ma puntando a prendere tutto e subito. Un risultato diverso dalla vittoria poteva essere interpretato male, nell’ottica di avere a breve altre occasioni di fare punti? Forse s?, trovando spiegazione nella frase di Braglia che chiedeva meno sorrisi.
Capiamo cos? che i nostri Lupi hanno il cuore leggero per poter scendere in campo e dare il meglio. Con un piccolo aiuto della fortuna, che a volte non ci ha aiutato, potremo fare uno splendido cammino di chiusura fino a sorridere davanti al televisore nell’ultima giornata di B con la salvezza in tasca.
Illustrazione: Andrea Calogero