Ci sono voluti due rigori per battere il Cosenza di Occhiuzzi
La squadra gioca alla pari con il Lecce, ma una svista dell’arbitro regala la vittoria al Lecce.
Un primo tempo alla Giorgi, giusto per definire un calcio brillante come ai tempi del grande allenatore rossoblù degli anni ’80, un primo rigore contro che ti avverte che stai giocando contro il Lecce, infine il gentile cadeau concesso ai giallorossi che ti dice il prossimo anno presentati con La Mantia e Mancuso se vuoi vincere al Via del Mare o con Marulla e Negri, per ricordare una delle ultime vittore in terra Salentina.
Insomma giocare alla pari con una delle favorite del campionato di serie B, metterli in condizione di rendersi pericolosi solo in contropiede, trovare anche degli spazi che Corini non pensava mai gli venissero concessi, non è bastato per tornare a casa quanto meno con un meritatissimo pareggio. È la storia di questo campionato che vede la squadra esprimersi a buoni livelli di gioco, oggi si è eccelso nelle uscite palla al piede e nelle trame di gioco, con un Petrucci stratosferico ed un Tremolada in vena di funambolismi e financo con Gliozzi andato per la quarta volta in rete, ma anche raccogliere molto poco.
Si aspettavano i nuovi attaccanti per poter risolvere la conclamata anemia offensiva, ma ero stato fin troppo facile profeta nel predire che per vedere Mbakogu e Trotta in forma ci sarebbero volute parecchie settimane, mentre sarebbe stato opportuno, viste le condizioni di classifica, ingaggiare attaccanti già “pronti all’uso” per poter incidere velocemente sulle sorti del campionato.
Con il cerino in mano rimane il povero Roberto Occhiuzzi che veramente, più di quanto sta facendo, non si può certo pretendere. Ha creato una squadra che ha una fisionomia di gioco apprezzata da tutti gli osservatori, con una personalità che in altri campionati di serie B, ma anche di C, ce la si poteva sognare, ma purtroppo quando i risultati non arrivano o ci si riempie di pareggi i tifosi sbottano e in alcuni casi pretenderebbero anche la testa del mister.
Alcune critiche sono anche abbastanza circostanziate ed alcune le ho sostenute anche io, magari una certa elasticità nel modulo sarebbe più opportuna, così come accaduto a Cittadella o nel derby, quando il passaggio al 4-3-1-2 ha portato punti in cascina, ma mi metto anche nei panni di un allenatore che vede la sua squadra esprimere un buon calcio e che spera che l’arrivo di attaccanti e fantasisti di una certa esperienza possano capitalizzare tutto il gioco creato. Poi invece ti svegli e scopri che gli attaccanti tanto desiderati fanno fatica, non sono lucidi, tardano ad inserirsi negli schemi di gioco tanto quanto quelli che sono appena stati spediti al mittente.
La piazza comincia ad avere paura, il campionato volge al termine e non ci si schioda dalla zona play out. È indubbio che i risultati non sono dalla parte di Occhiuzzi, non soddisfano la massa di tifosi ed in questi casi si chiede la soluzione più semplice, l’esonero dell’allenatore, si lo stesso che appena sei mesi fa ha fatto gridare gli stessi tifosi rossoblù al miracolo. Ovviamente non ci meravigliamo, stessa sorte era capitata a Braglia e ad altri prima di loro. Il calcio non ha memoria ed ha tanti allenatori che non chiedono risposte articolate e tecniche, ma gol e punti. E i gol il Cosenza di Occhiuzzi li fa con il contagocce, per giunta non ha mai vinto in casa in questo campionato, una vera disdetta per chi ha l’obiettivo di salvarsi.
Ciononostante la strada segnata da Roberto Occhiuzzi è quella giusta, quando si gioca bene i risultati possono solo tardare, a patto che l’ambiente rimanga sereno e fiducioso. Certo bisogna ritornare alla vittoria al più presto: le basi ci sono, in squadra ci sono calciatori tecnici, affiatati tra di loro e con il tecnico, che sanno di poter raggiungere l’obiettivo della salvezza. Ci sono anche problemi perché se Trotta e Mbakogu non si rimettono in sesto sarà difficile andare in gol, ma
tantomeno si possono adottare soluzioni stravaganti come alleggerire ancor più il reparto offensivo con due trequartisti. Forse sarebbe meglio rinforzare in alcune occasioni il centrocampo, ma Occhiuzzi sa quello che deve fare, studia e lavora quotidianamente per trovare le soluzioni adatte, ora ci vorrà anche un po’ di fortuna e qualche errore arbitrale in meno. Qualsiasi squadra andrebbe in difficoltà con due rigori a sfavore, figuriamoci il Cosenza. Forse se il Cosenza giocasse male, venisse messo sotto da qualsiasi avversario, sarebbe più facile trovare una soluzione, invece il Cosenza si trova un grande allenatore e ci dispiace per gli altri..!!
Forza lupi