Modestamente… Telesio batte Pitagora 1-0

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FOTO ERNESTO PESCATORE

Su, alzi la mano chi, come me, domenica scorsa si è svegliato in uno stato di grazia, talmente provinciale da iniziare la settimana con un sorriso beota sulle labbra?

E sappiamo tutti a cosa è dovuto questo ritrovato orgoglio rossoblu. Molti si soffermeranno, come vorrebbe la logica, alla vittoria di uno dei derby più importanti dell’attuale stagione calcistica. Il match contro il Crotone ha infatti mostrato tutte le caratteristiche che un tifoso medio si attenderebbe da un evento così folkloristico, in particolare dal punto di vista del pathos sportivo.

In realtà, sono queste bellissime vibrazioni che si respirano in città, frutto di un lavoro meticoloso e coordinato da parte del tecnico Zaffaroni nell’affrontare ogni gara, ogni avversario, con quell’accuratezza scrupolosa così simile all’opera di un fine artigiano.

Ed il paragone non credo sia così inappropriato, visto che è stato chiamato a ricostruire un’identità di squadra frammentata da tante individualità divergenti e contrapposte. Proprio come un artigiano ha pazientemente ristabilito nuovamente una dimensione calcistica al vessillo bruzio, estrapolando dall’undici messo in campo, la giusta dose di grinta e determinazione.

C’è motivazione nel gruppo e la si percepisce anche quando il gioco diventa difficile e complicato, così come si è assistito in diverse occasioni durante la gara contro la squadra pitagorica.

Non si molla un ca…volo!

Neanche quando le forze sembrano scivolare via dal corpo.

Si lotta, si suda, si onora la maglia e, soprattutto, il tifo che dagli spalti urla ed incita sino al triplice fischio finale ed oltre.

Tuttavia, non si è così modesti provinciali da ritenere di aver conquistato “il bottino più grosso”. Nient’affatto! L’insonnia trepidante non ci consente di dormire su sette morbidi e comodi guanciali.

La consapevolezza, e probabilmente la forza della squadra, consiste proprio nel far tesoro di ogni singolo punto, di considerarli alla stregua di tante piccole molliche, in grado di condurre al traguardo tanto ambito: una salvezza tranquilla e senza finali al cardiopalma.

Per il momento, però, noi tifosi ci godiamo quest’entusiasmo generale, ritornando a guardarci, non più in cagnesco, ma dispensando sorrisi come se non ci fosse un domani. Di settimana in settimana, l’adrenalina scorre nelle vene ed il cuore pompa di gioia. Sì, quella gioia che diventa il piacere dell’attesa, perché quando l’arbitro procede con il fischio d’inizio, tutto passa in secondo piano, creando così un contorno sfuocato, in cui ogni problema personale scompare, e ciò che resta nitida è l’immagine di undici lupi guerrieri, pronti a graffiare e a lasciare il proprio marchio: la Zeta del Zaffa.

FORZA LUPI!

 

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