Mister Occhiuzzi: “Sono motivato, ho capito dove ho sbagliato, lavorerò sulla testa dei ragazzi”

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Io penso che quando ti chiama il Cosenza ti viene dentro un qualcosa di rivalsa e di innato e trasmettere la voglia di affrontare le sfide. Capisco le dinamiche societarie e sono stato pronto ad assumermi le responsabilità e mettermi davanti a tutti e bisogna accettare i momenti no. In questi mesi ho lavorato su me stesso capendo cosa ho potuto sbagliare e su quello che devo trasmettere; finalmente dopo un anno e mezzo vedo le facce della stampa e potere avere anche un confronto con voi giornalisti. Voglio dimostrare e ridare quello che l’anno scorso non ho dato a questa città. Oggi ho lavorato sulla testa dei ragazzi e sono consapevole che c’è stato un egregio lavoro dietro, riprendere quello e mettere ciò che piace a me. Domani abbiamo doppio allenamento e avremo più chiare le dinamiche della squadra. Mi piace far ritornare i tifosi con entusiasmo e si fa attraverso i risultati togliendo fuori il meglio. Per me oggi sembrava ambiente nuovo con ambiente diverso e voglio trasmettere la voglia di rivalsa a questo gruppo e avere il fuoco dentro. L’anno scorso i pugni li ho battuti nelle dovute sedi e nel modo giusto rispettando i ruoli, capisco cosa ha dentro la gente di Cosenza. Ho solo cercato di mettere la faccia dopo quella gara (Pordenone), i tifosi sono la nostra anima e mi piacerebbe farli ricredere attraverso i risultati della squadra. Palmiero è un giocatore da mettere al centro del gioco e fargli togliere la rabbia, è uno dei calciatori più importanti della B e bisogna solo lavorarci e dare fiducia. Il mio modo di lavorare è tenere al centro del progetto tutti i calciatori per pesarli e vedere cosa hanno dentro, ho visto delle individualità e lasciamoli lavorare e far vedere le loro caratteristiche. Il primo discorso è stato sul coraggio e affrontare qualsiasi sfida e la voglia di arrivare, attraverso il gioco e l’entusiasmo e capire nella gara dei momenti. Bisogna alzare la testa e guardare avanti e dobbiamo affrontare tutti insieme questa battaglia. Post momento non tutti si sono fatti sentire e anche io sono il tipo che tiene le distanze, per me non esiste rancore e non penso nel male dall’altro lato, a me interessa il campo e so che è un gruppo unito.

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