Cambia nel secondo tempo la partita dell’andata e prepara quella del ritorno col vantaggio di un gol.
In dialetto romanesco mandrakata, termine sdoganato dal mitico Gigi Proietti nel film cult “Febbre da cavallo” significa: “trovata ingegnosa che permette di risolvere una situazione difficile”, ciò che possiamo sintetizzare in una “furbata”, cui Viali è ricorso per cambiare le sorti della partita di andata dei play out 2022-23.
Davanti al solito magnifico popolo rossoblù, questa volta in “soli” 15.000 per l’ormai atavica indisponibilità della tribuna B, Viali presenta un inedito 4-1-4-1, con Voca davanti alla difesa e dietro alla linea di centrocampo composta da destra da: Marras, Brescianini, Florenzi e D’Urso, a sostegno dell’unica punta Nasti. In fase di possesso poi D’Orazio sale a sostenere, sulla catena di sinistra, D’Urso e Florenzi mentre lo stesso D’Urso e Marras, dal lato opposto, avanzano in una sorta di 4-3-2-1.
A questo modulo risponde il tecnico bresciano, Gastaldello, con il suo ormai consolidato 4-3-1-2, in un rombo con Labojko vertice basso e Listkowski vertice alto a sostegno delle punte Rodriguez e Aye. Anche Gastaldello utilizza un terzino, quello di destra però, Karacic, per sostenere la manovra offensiva. E proprio da Karacic vengono i problemi del Cosenza del primo tempo. D’Urso non riesce mai a superarlo in fase offensiva e non riesce nemmeno a contenerlo in fase difensiva, tant’è che una delle occasioni delle rondinelle è creata proprio dal terzino ospite, con un tiro dalla distanza che sfiora l’incrocio dei pali al 32°. Il Brescia esprime un ottimo possesso palla, evidenziato anche da Viali in sala stampa, tant’è che nella prima frazione di gioco totalizza un 64% contro appena il 36% dei lupi. Le rondinelle controllano bene la partita e si presentano anche più volte dinanzi a Micai, 6 volte contro 2 dei rossoblù. Nulla di che, ma tengono botta ed il Cosenza non riesce a rendersi pericoloso. Molto, a mio avviso, è dipeso dall’infortunio accorso a Marras al 9°. Il calciatore rossoblù ha cercato di resistere, ma il dolore alla caviglia è diventato insopportabile ed al 15° ha dovuto lasciare il campo (ora sta seguendo la terapia che, solitamente, con una buona fasciatura e qualche infiltrazione, lo porterà ad essere presente al Rigamonti).
Indubbio, e come sostenuto anche da Viali, che un conto è preparare la partita con Marras ed un altro è continuarla con Nasti. Marras è il punto di equilibrio del centrocampo rossoblù, perché riesce a fare in modo egregio le due fasi, mentre Nasti è solo attaccante. Ma nonostante ciò, Viali decide di continuare con lo stesso modulo inserendo Zilli da punta vertice e abbassando Nasti nel ruolo del genovese.
Modulo studiato per mettere alle calcagna di Listkowski il nostro Voca e utilizzare Nasti da schermo su Labojko, mentre “Brescia” prenderà in consegna Bjorkengren e Florenzi controllerà Bisoli. Il primo tempo si chiude quindi sul nulla di fatto. È evidente che così non va, bisogna cercare almeno il vantaggio di un gol per recarsi a Brescia con più chance.
Nel secondo tempo Viali trova la mandrakata che mette in subbuglio il Brescia di Gastaldello: sposta D’Urso a destra, togliendolo dalle grinfie di Karacic e sposta, conseguentemente, Nasti a sinistra, con ordini di accentrarsi per attaccare la porta avversaria. La squadra comincia ad utilizzare massicciamente la catena di destra, con le sovrapposizioni di Martino e D’Urso e gli inserimenti di Brescianini, non solo, ma negli spazi che vengono a crearsi si butta anche Florenzi. In questo modo Huard e Bjorkengren cominciano ad andare in visibile difficoltà ed i cross dalla destra cominciano a fioccare, non a caso Nasti interviene altre due volte di testa prima di quello vincente che arriverà al 70°, a coronamento della mandrakata.
Fatta la frittata, Gastaldello sostituisce in ritardo i “colpevoli” Huard e Bjorkengren. tenterà di cambiare la partita inserendo Adryan e Olzer e dopo aver sostituito anche Aye con Bianchi, ma ormai è troppo tardi. Viali chiude il portone, sostituendo D’Urso con Vaisanen e Zilli con Finotto, passando al più ermetico 3-5-2.
Troppo importante il vantaggio da conservare per Brescia. Avrebbe potuto approfittare del contraccolpo psicologico del Brescia al gol subito e continuare a bombardare la porta di Andrenacci con i cross dalla destra? È anche vero però che la squadra era stanca e c’è da pensare anche al ritorno per il quale si farà certamente esperienza di quanto successo all’andata.
Il 4-1-4-1 utilizzato per bloccare le fonti di gioco avversario si è rivelato ottimo, se teniamo in considerazione che dovrebbe esserci anche Marras a completare il disegno tattico ed aumentare la pericolosità offensiva, si può concludere che l’esperimento potrebbe essere ripetuto, ma sappiamo anche che Viali tiene molto a non farsi “sgamare” e potrebbe cambiare qualcosa. Non ho visto bene solo D’Urso in questo modulo, sovrastato da Karacic, tant’è che nel secondo tempo Viali lo ha spostato. Lasciamoci questo dubbio. Probabilmente rientrerà dall’inizio Vaisanen al posto di Rigione che invece viene utilizzato in casa per impostare da dietro.
Insomma, sicuramente qualcosa cambierà e speriamo sia la mandrakata vincente!
Screenshot da Sky