La vittoria di un popolo e del suo condottiero

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Venerdì sera il popolo rossoblù ha dimostrato ancora una volta di valere altri traguardi e Bisoli di meritare le riconferma.

Quando è arrivato la squadra del Cosenza era in una situazione pietosa, incapace di vincere una partita nonostante un calendario abbordabile, abbandonata al proprio destino, senza una via di uscita, ridotta all’estremo tentativo di trovare un pazzo disposto a tentare l’ennesimo miracolo. Chi optava per il ritorno di Zaffaroni ed altri per l’avvento di un allenatore esperto che sapesse uscire dai mari rossi. Per “fortuna” alla fine si optò per quella che doveva essere la scelta iniziale, ossia un allenatore di categoria e grande esperienza che sapesse toccare i tasti giusti di una squadra ad encefalogramma piatto, al secolo Pierpaolo Bisoli.

Fosse arrivato a tempo debito avrebbe potuto gestire il mercato di gennaio, prendere calciatori confacenti al suo gioco e conoscere meglio gli altri, ma si sono fatte altre scelte e Bisoli ha dovuto fare il tutto in corsa, commettendo, per forza di cose, alcuni errori consequenziali ad una fase sperimentale. Non abbiamo, ovviamente, la controprova, ma visti i risultati finali e le problematiche esistenti c’è la forte sensazione che il Cosenza si sarebbe potuto salvare prima.

Ma con i se ed i ma non si fa la storia. Storia che invece è riuscito a fare e nonostante tutto Bisoli. Puntando convintamente su giovani calciatori presenti in rosa, a cominciare da Florenzi e finendo con Zilli, passando per Venturi; badando all’essenziale, con moduli collaudati e schemi semplici, dopo che alcuni esperimenti sono risultati vani e con poco costrutto; alcune volte facendo scelte coraggiose ed in altri casi dure, quando per esempio lasciò in tribuna Millico e poi Laura e Sy; lavorando bene, insieme al fido Chiodi, sulla preparazione atletica e restituendo nel finale di campionato una squadra finalmente capace di correre anche più degli avversari; ma soprattutto sapendosi conquistare, giornata dopo giornata, tassello dopo tassello, la fiducia del popolo rossoblù.

I 20 mila di venerdì sera sono anche merito suo, un pubblico che ha voluto rendergli omaggio per la sua caparbietà, tenacia e spirito combattivo, voglia estrema di raggiungere il risultato finale. Una parola mi ha colpito più di ogni altra nelle sue conferenze stampe, “rispetto”. Quello che più di ogni altro ha reclamato a viva voce per il Cosenza, per Cosenza e per i suoi calciatori e sostenitori. Durante alcune partite il Cosenza è stato bistrattato come non mai ed in quei casi bisognava alzare la voce per farsi rispettare e lui è stato il primo a farlo ed a pretenderlo dagli altri. Alzare la voce fino a perderla, così come fatto in ogni allenamento, incamerando la stima dei tifosi e la considerazione dei suoi ragazzi.

Alcune partite le ha toppate alla grande, come da lui stesso ammesso, secondo me più di tutte quelle con Parma e Monza, ma anche qui ha dimostrato aspetti positivi e virtù da apprezzare, perché non è da tutti ammettere di avere sbagliato e chiedere scusa. Oggi non lo fa quasi nessuno, solo le persone oneste intellettualmente e Bisoli lo è.

Quando si opera poi è naturale sbagliare, ma venerdì è una di quelle occasioni in cui non è successo. La partita è stata studiata bene dall’allenatore bolognese, così come dal collega Baldini che nel primo tempo ha chiuso molto bene le linee di passaggio dei rossoblù, riuscendo a trovare il modo di fermare Caso, ossia non fargli arrivare palloni giocabili o il meno possibile. Cosi che nella prima frazione di gioco è stato proprio il Vicenza a rendersi più pericoloso, non più di tanto sia chiaro, ma dimostrando una scioltezza di gioco che i rossoblù non riuscivano a trovare.

Nel secondo tempo, così come nella partita con il Cittadella, c’era da rimescolare le carte e trovare la chiave che potesse compromettere le certezze acqusite del Vicenza. Era evidente che i biancorossi avevano preso le misure ai rossoblù e con l’inserimento di Zilli le carte sono state spaiate. Con due attaccanti centrali, Brosco e De Maio si sono dovuti dividere i compiti e così Zilli ha potuto avere la meglio nell’ 1:1 con Brosco, il resto lo ha fatto Larrivey smarcandosi abilmente da De Maio.

Bisogna dire che qui Bisoli ha avuto molto coraggio, togliendo un perno del centrocampo come Carraro per aumentare il potenziale offensivo della squadra e lasciando in mezzo al campo i soli Florenzi e Kongolo anche se aiutati dal rientro in fase di copertura di Caso. Di questo squilibrio momentaneo non ha saputo approfittare il Vicenza, nonostante Baldini avesse inserito Da Cruz e Meggiorini. Al Vicenza è mancata la forza di compiere il miracolo finale ed è mancato anche qualche aiutino rivelatosi fondamentale nelle partite precedenti. Poi l’ingenuo fallo di mani di Brosco ha definitivamente complicato le cose per il Lane e gli ultimi minuti il popolo rossoblù li ha potuti vivere tra ole e canti di gioia.

Se e cosa rimarrà della serata di ieri è prematuro scriverlo. Viviamoci qualche altro giorno di felicità per la salvezza raggiunta, il clima si è rassenerato e chi verrà chiamato in causa potrà lavorare tranquillamente consapevole di avere alle proprie spalle un pubblico di serie superiore.

Foto tratte dal sito del Cosenza Calcio

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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