Il difensore rossoblù crede fortemente alla salvezza dei lupi.
E’ con immenso piacere che abbiamo avuto l’onore di scambiare due parole con uno dei protagonisti dell’attuale stagione del Cosenza calcio, ovvero il calciatore Michele Rigione. Il difensore, nato a Napoli il 7 marzo 1991, ha firmato un accordo fino al 30 giugno 2023. Dopo aver vinto il campionato nazionale con la formazione Allievi dell’Inter ha esordito tra i professionisti con la maglia del Foggia. Dopo un anno alla Cremonese debutta in Serie B nelle fila del Grosseto. Seguono le esperienze con Catanzaro, Teramo, Virtus Lanciano, Cesena, Ternana e in ultimo, ChievoVerona. E’ stato convocato anche nelle Nazionali giovanili Under 16, Under 17, Under 18 e Under 20. Pilastro della difesa rossoblù, in questa stagione è sceso in campo 33 volte ed ha segnato un gol. Insieme a Michele Rigione abbiamo analizzato il cammino dei lupi sino ad oggi e discusso sulle probabilità di salvezza del Cosenza.
- Questa stagione è stata abbastanza travagliata per il Cosenza e tutt’altro che semplice, in quanto sono stati cambiati tre allenatori. Ti aspettavi una stagione del genere e come hai vissuto questa situazione?
Sinceramente sarei ipocrita nel dire che non me l’aspettavo, purtroppo mi aspettavo una stagione difficile e di sofferenza. Sono arrivato a Cosenza il 14 agosto insieme a Vaisanen, tra l’altro senza ritiro ed ho trovato una situazione tutt’altro che semplice. Non è facile iniziare un campionato come la Serie B con appena cinque calciatori, tra cui Bittante e Gerbo infortunati. Infatti ricordo che alle prime due partite abbiamo preso sei gol. Detto ciò sapevo che sarebbe stata una stagione complicata, ma abbiamo cercato di far di tutto per raddrizzare la stagione. In parte ci siamo riusciti in quanto siamo arrivati al rush finale a giocarci la permanenza in Serie B e cercare di raggiungere a tutti i costi il play-out. Sicuramente avrei preferito far tutt’altro campionato ma per come siamo partiti ad inizio stagione, si poteva far di meglio ma anche peggio. Non dimentichiamoci che quest’anno è retrocesso il Crotone, squadra importante con un monte ingaggi abbastanza alto. Stessa cosa il Pordenone che in estate aveva allestito una rosa all’avanguardia con investimenti non di poco conto. Sicuramente ad oggi non abbiamo fatto un campionato da 10 in pagella, ma per le difficoltà iniziali abbiamo disputato un discreto campionato, per cui se riusciremo a salvarci tramite i play-out, questo discreto campionato diventerà un ottimo campionato.
- Come avrai potuto constatare il Cosenza ha un seguito molto numeroso di tifosi sia in casa al Marulla che in trasferta. In virtù di ciò nelle prossime gare si prevede una grande affluenza di pubblico allo stadio. Quanto è importante per te sentire il calore dei tifosi? E qual è il tuo rapporto con la piazza di Cosenza?
Cosenza è una piazza importante e molto calorosa. Per noi calciatori è fondamentale avere tanti tifosi sugli spalti come è accaduto nella prima parte della stagione contro il Como, Reggina e Crotone, in quanto sono fattori rilevanti e ti trascinano a far ancora meglio in campo. Anche lontani dal Marulla la tifoseria rossoblù ci è stata sempre vicina, basti pensare ai 1300 tifosi che erano presenti a Parma, per cui Cosenza ha una tifoseria pazzesca. Con la tifoseria ho un buon rapporto e li ringrazierò sempre per il sostegno che non ci hanno fatto mai mancare.
- Sicuramente sia Mister Zaffaroni, Occhiuzzi e Bisoli ti avranno insegnato o trasmesso qualcosa. Ma qual è il valore o il consiglio più importante che ti ha dato Mister Bisoli?
Si, tutti e tre gli allenatori mi hanno lasciato qualcosa. Per quanto riguarda mister Bisoli il fattore che mi ha dato più piacere è che da quando è arrivato ha ripetuto più volte il termine “vincere”. Ci diceva e ci dice tutt’oggi durante gli allenamenti a tutta la squadra di dover andare a vincere su qualsiasi campo e quindi ha cercato di trasmetterci una mentalità vincente e propositiva. Bisoli è un allenatore che vuole raggiungere il risultato a tutti i costi ma sempre con equilibrio e compattezza.
- Il vostro gruppo squadra sembra essere molto unito, si vede che in campo ogni compagno corre per l’altro e c’è molto spirito di sacrificio. Questo può essere un elemento fondamentale per portare il Cosenza alla salvezza?
Avere spirito di sacrificio è una componente principale, senza di questo non si va da nessuna parte. Ho qualche campionato sulle spalle, e dalle mie esperienze posso dire che quando fai annate del genere poi a fine stagione qualche rimpianto rimane in quanto in diverse partite siamo stati recuperati oltre il novantesimo, ragion per cui poi c’è dispiacere. Nonostante questi episodi a nostro sfavore come gruppo siamo stati sempre uniti e concentrati sul futuro ed adesso cercheremo di dare quel qualcosa in più affinché il Cosenza rimanga in Serie B.
- Michele Rigione ha un altro anno di contratto con il Cosenza, per cui quale obiettivo ti sei prefissato a livello personale per il futuro?
Il mio obiettivo attuale è solo uno: ovvero salvare il Cosenza! Sicuramente non piace a nessuno lottare ogni anno per non retrocedere. Detto ciò non penso al futuro ma al presente. Portiamo in porto questa barca e lasciamo stare tutte le altre valutazioni che verranno fatte in futuro.