Il nulla assoluto

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La squadra sembra rassegnata al proprio destino quando invece ci sarebbe ancora da lottare

Ci è sembrato di rivivere le partite pre lockdown, con alla guida del Cosenza l’allenatore Pillon. All’epoca si vedeva una squadra rassegnata, priva di mordente in alcuni componenti, a tratti svogliati, come se fossero consapevoli dei propri limiti che sembravano insuperabili, un allenatore calato in una realtà non sua e dal quale ha voluto prendere ben presto le distanze per non macchiarsi dell’onta della retrocessione.

Poi però una serie di combinazioni astrali, il duro lavoro, soprattutto psicologico di Occhiuzzi ed una rosa sicuramente più forte di quella attuale ha permesso il miracolo. Un miracolo da cui si doveva ripartire, ma che invece ci ha affossato perché ha illuso il presidente Guarascio che la salvezza si sarebbe potuta raggiungere ugualmente anche continuando a tirare la cinghia. Mai come quest’anno il budget è risultato inadeguato, per compensare i mancati introiti dai botteghini e non tenendo conto che il livello del campionato si era elevato.

Per svolgere un campionato di serie B ogni squadra deve avere almeno 4/5 elementi di categoria superiore e quest’anno il Cosenza non ce li ha, anche quelli che dovevano alzare il tasso tecnico a gennaio, come nelle altre stagioni, non lo hanno fatto e hanno rappresentato la vera palla al piede di questa formazione: di Trotta e Mbakogu l’ho scritto decine di volte, ma devo aggiungere anche Tremolada che, a conti fatti, non ha dato la scossa necessaria a questa formazione, fors’anche perché alcune volte predica nel deserto, altre si estranea completamente dalla manovra come a dire: tanto è tutto inutile.

In questa situazione dove non ci sono fari, dove non ci sono calciatori che prendono per mano la squadra anche i veterani si lasciano andare, né più e né meno come è accaduto con Pillon. Oggettive difficoltà congiunturali fanno il resto: squalifiche, infortuni che rendono ancor più precario l’organico. In questa situazione difficile trovare il bandolo della matassa anche per Occhiuzzi che non riesce più a dare stimoli ai suoi ragazzi e né tantomeno idee o soluzioni efficaci.

La squadra continua a prendere gol su calci da fermo, oggi solo un paio di conclusioni a rete, fornendo un’idea di confusione generalizzata nella manovra. Abbiamo solo apprezzato, nel primo tempo, un tentativo di pressing alto, stile inizio di campionato, ma il Venezia era troppo superiore ed alla fine i nostri hanno corso solo a vuoto, perdendo energie che sarebbero risultate necessarie per cercare di fare qualche tiro in porta.

Insomma una debacle sotto tutti i punti di vista, che non lascia speranze. Ma anche l’anno scorso ci trovammo nella stessa situazione dopo la batosta di La Spezia, poi le cinque vittorie di fila che hanno permesso il miracolo.

Questa squadra, lo ripeto, non ha però per nulla le potenzialità tecniche di quella dell’anno scorso, in cui io personalmente ho creduto molto, al contrario di quest’anno, dove le carenze di organico sono apparse evidenti sin dall’inizio. Ma in questa stagione ci sarebbe almeno la possibilità di salvarsi ai play out perché le dirette concorrenti non sono molto migliori del Cosenza: l’Ascoli è stato battuto due volte su due, la Reggiana ed il Pescara sono alla portata, ma sono squadre che stanno dando il tutto per tutto per recuperare il terreno perduto, sono in ripresa, mentre il Cosenza sembra in netta fase calante.

Eppure non riesco a rassegnarmi, questo campionato fornisce sempre moltissime chance, fino all’ultima giornata a patto però che ci sia una completa inversione di marcia altrimenti è inutile anche andare a Pisa solo per onor di firma. Adesso bisogna tentare il tutto per tutto, bisogna crederci e chi non lotta….

Forza lupi

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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