Il Cosenza c’è

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Quello dei giovani Zilli e Florenzi. Con loro si può fare la storia

Il prologo lo si era visto nella partita di Pisa. Già lì avevamo potuto apprezzare una squadra tosta e aggressiva, concreta, una squadra che corre, che anticipa, che arriva prima sulle seconde palle, che aggredisce l’avversario fin nella sua tre quarti, che si fa rincorrere e non rincorre a vuoto. Così scrivevo e nella quale, aggiungo, ci si aiuta l’un l’altro. Queste le impressioni forti che ho percepito anche ieri sera nel rivedere la partita, scevro da tumulti interni dovuti alla tensione della partita.

Quando le prestazioni sono di così alta intensità anche i difetti e le contraddizioni si possono superare. I moduli contano fino ad un certo punto e servono solo per disporre ordinatamente, secondo una logica calcistica, i protagonisti in campo. Così che lo stesso Bisoli si può permettere di schierare Florenzi da centro mediano davanti alla difesa, in un ruolo assolutamente inedito per lui, e vedersi ritornare una prestazione top da quello che ormai può essere considerato un jolly della squadra rossoblù. Diverso il discorso per Massimo Zilli, centravanti di sfondamento per la sua statura, ma anche di manovra per la sua intelligenza tattica, scoperto da Bisoli tra i ragazzi della primavera ed imposto in prima squadra quando invece il DS Goretti aveva puntato sul desaparecido Krisoffersen. Stesso dicasi per l’altro oggetto sconosciuto del mercato di gennaio, Voca, il cui contributo, al pari di Ndoy, è stato nullo. Non fosse stato per il coraggio di Bisoli ci saremmo ritrovati nella medesima situazione della scorsa stagione, con giocatori inutilizzabili per il raggiungimento della salvezza. Come scritto altre volte anche Bisoli ha fatto i suoi errori (partite di Terni e Crotone, col Parma ed il Monza), da lui stesso ammessi, tutti quelli che operano li fanno, ma non gli si può certo rinfacciare di non tentarle tutte per tirare fuori il Cosenza da una situazione in cui la società si era andata ad infognare per scelte sbagliate e perseverate.

Venerdì dunque, nella partita più importante della stagione, il buon Bisoli ripropone l’ennesima formazione inedita, l’ennesimo esperimento che ha visto il solito 3-5-2, condito però dalla presenza di Florenzi centro mediano, con braccetti Gerbo e Boultam, il resto formazione standard, eccetto per Venturi che ha sostituito il febbricitante Camporese. Florenzi è stato provato dappertutto: mezz’ala, quinto di centrocampo, trequartista ed ora centromediano ed in tutti i ruoli ha messo impegno ed abnegazione, al netto di ruoli che non si adattano alla sua struttura fisica. Pretendere che lui possa contrarre con efficacia è da pazzi furiosi, mentre fare da guastatore tra le linee, impiegato da trequartista sarebbe la posizione a mio avviso ideale, visto che era anche quella in cui veniva utilizzato, con grandi risultati, nella primavera. Nel ruolo di centromediano lo abbiamo scoperto venerdì: dotato di una dinamicità e tecnica fuori dal comune è riuscito anche in questo ruolo, andando a chiudere tutti i buchi lasciati dai suoi compagni e qualche volta riuscendo anche a far ripartire l’azione. Sicuramente un’ottima alternativa, in caso di necessità, a Palmiero e Carraro.

Con questa formazione però i lupi non sono riusciti a sfondare nella difesa solida e collaudata del Cittadella. Serviva una strategia diversa e più coraggiosa, visto che i tempi erano più che ristretti. Così nella ripresa, Bisoli inserisce prima Laura che comincia a lavorare sui fianchi i veneti e poi, all’ora di gioco, anche Carraro e Zilli. Si tenta il tutto per tutto con un 4-2-3-1, con Carraro e Florenzi davanti alla difesa, Caso e Laura ali, Zilli subito dietro a Larrivey. E qui Gorini non ha saputo rimediare. Mischiate le carte, sono bastati pochi minuti perché prima Larrivey e poi Zilli, nel medesimo modo, hanno prima sfiorato il gol e poi realizzatolo, facendo esplodere il S.Vito_Marulla. E qui ritorniamo a quanto accennato prima: Bisoli legge la partita e cambia spesso atteggiamento tattico per cercare di cambiare le sorti della stessa, in funzione della sua grande esperienza, cosa che, per un motivo o per un altro, non riuscivano a fare i suoi predecessori. Po,i a conti fatti, può anche sbagliare le scelte, ma questo sta nella dimensione del calcio. Il problema vero sono quelli che pensano di vederla ed operare sempre nel modo giusto.

Raggiunto il vantaggio, Bisoli ha cambiato ulteriormente, giustamente, togliendo uno stanco Larrivey ed inserendo il centrocampista Kongolo, in modo da riequilibrare la squadra con un più coperto 4-3-3. Anche il Cittadella aveva a quel punto dato tanto e quindi la squadra, con Carraro centro mediano e Florenzi e Kongolo braccetti, è riuscita con tranquillità a portare i tre punti a casa.

La sequenza del gol di Zilli

A questa vittoria hanno però contribuito in maniera importante i 13000del Marulla, come solo i tifosi rossoblù sanno fare. Come in altre occasioni, il colpo di testa di Zilli, così come quello di Frascatore, sono stati spinti in rete dai tifosi rossoblù e questo non ha mancato di sottolinearlo l’allenatore veneto, Gorini: “uno spettacolo del genere è difficile da vedere in serie B e sicuramente ha contribuito alla vittoria del Cosenza”. Ma bastava vedere le facce della terna arbitrale all’entrata per capire che qualcosa di straordinario stava avvenendo.

La terna di venerdì

Certo immaginare una piazza del genere proiettata verso traguardi rilevanti rende ancora più inconcepibile come la proprietà non intenda profondere sforzi maggiori per, quantomeno, evitare ogni anno situazioni degradanti ed angoscianti.

Foto Ernesto Pescatore

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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