Fallimento totale

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A questa squadra è mancata sempre l’esperienza di un allenatore di categoria. Prima Guarascio e poi Goretti hanno scelto malissimo. Ora serve un allenatore di grande esperienza, ma saranno in grado di fare la scelta per ridare dignità al Cosenza?

Goretti ripropone ancora il pluri esonerato Dionigi, tentativi su Castori, legato alla Salernitana e che ha dichiarato di avere problemi familiari. Contattato anche Cosmi, interessato al progetto, ma bisogna sanare alcuni dissidi con lo stesso Goretti.

C’è poco tempo da perdere, già la notte non doveva passare, bisognava annunciare immediatamente l’esonero di Occhiuzzi e contemporaneamente passare alla scelta di un allenatore che possa essere in grado di tentare l’ennesimo miracolo sportivo a cui anche in questa stagione siamo stati ridotti.

Già ad inizio stagione serviva un allenatore di grande esperienza in serie B, che fosse in grado di gestire il ritardo con cui si era iniziati. Zaffaroni ha fatto tutto il possibile a dire il vero, visto il materiale a disposizione, ma poi quando c’è stato da fare il salto di qualità non è stato in grado di attuarlo, vittima di alcuni schemi mentali da categoria inferiore e di una squadra, assecondata da chi li aveva condotti a Cosenza, ossia il DS Goretti, che lo ha sfiduciato con l’ammutinamento di Monza. Sarebbe un suicidio ritornare su Zaffaroni, praticamente defenestrato dall’attuale DS, in contrasto con il presidente Guarascio che lo aveva voluto a Cosenza, perché ritenuto non in grado di valorizzare i calciatori che aveva a disposizione. D’altronde mister Zaffaroni, persona seria e professionale, non era riuscito a dare quel quid in più, come detto, visto che dopo un inizio brillante erano giunti solo risultati negativi, totale 0.93 punti a partita che non servirebbero a salvare un Cosenza che nel frattempo, se era possibile, ha peggiorato la situazione. Con quella media si collezionerebbero 14 punti, più o meno la metà di quelli che servono, 26.

Occhiuzzi ha fatto peggio, 4 miseri pareggi in 7 partite e nemmeno lo straccio di una vittoria, sebbene abbia avuto la possibilità di gestire anche un organico migliore del precedente. Media di mezzo punto a partita, che non servirebbe manco per evitare di arrivare penultimi. La partita disastrosa di ieri ha dimostrato che il buon Roberto, anche lui persona per bene ma ancora inesperta, non è stato in grado di cambiare le sorti di una partita studiata benissimo dal collega Alvini. Il Perugia aveva bloccato tutte le fonti di gioco del Cosenza, chiudendo tutte le linee di passaggio ed affidando il compito ai due trequartisti, Matos e D’Urso, di non fare iniziare la manovra a Carraro o bloccare gli inserimenti di Ndoy e Kongolo, tra l’altro apparsi il primo ancora non in forma e l’altro stanco dopo la gara di Vicenza. Bloccato il Cosenza, i grifoni ripartivano con grande velocità, mettendo in difficoltà un’altra difesa sperimentale (era il caso di dare un turno di riposo a Vaisanen proprio in questa partita così importante?) Questo lo status quo a cui Occhiuzzi non è riuscito a porre rimedio, non è riuscito a trovare le soluzioni tecnico/tattiche che potessero mutare le sorti di una gara iniziata male e finita peggio. Né tantomeno è valso buttare nella mischia tutti gli attaccanti a disposizione, riuscendo solo a fare un po’ di confusione che il vulcanico Alvini è riuscito però, con fatica, a controllare.

Questa la pecca più grave di Occhiuzzi, non essere mai riuscito, in queste 7 partite, a cambiare il corso delle stesse. Si è cominciato in un modo e si è finito nello stesso, se non peggio.

Insomma, nessuno dei due allenatori si è dimostrato in grado di venire a capo di una situazione complessa. Ecco perché necessiterebbe virare completamente su un allenatore capace di venir fuori da queste situazioni, perché le ha già vissute e quindi non venga di nuovo fuori il nome di gente raccomandata e pluri esonerata come Dionigi, come vorrebbe fare ancora una volta Goretti. L’ideale sarebbe Castori, ma ha problemi familiari ed è lagato alla Salernitana, o Cosmi, il mio preferito da inizio stagione, ma ha da risolvere problemi con Goretti, legati a quando i due erano al Perugiaa e proprio da lui vorrebbe essere contattato.

Ritornare sui passi precedenti ci darebbe la conferma che né Guarascio e né Goretti sono in grado di fare scelte oculate, ma solo di confermare gli errori precedenti o di cercare di speculare su eventuali altri fallimenti di cui si sente l’odore. Tirare a campare nella speranza che qualcun altro fallisca sarebbe una ulteriore pugnalata alla dignità di una città e di una tifoseria stanche di essere bistrattate.

 

 

 

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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