Come dimenticarsi del terribile incidente di Romain Grosjean durante il GP del Bahrain 2020?
Furono attimi di terrore quelli trascorsi nell’attesa di individuare il pilota, dato che era completamente travolto dalle fiamme. Ma, quasi come una fenice capace di poter risorgere dalle proprie ceneri, fu lui stesso a liberarsi dalle cinture di sicurezza della vettura per poi correre verso i vigili del fuoco.
Sono passati due anni, ma il ricordo è rimasto indelebile nella memoria degli appassionati di Formula 1. Quel giorno risultarono chiari più che mai gli elevati rischi a cui i piloti sono sottoposti, ma anche il grande lavoro degli ingegneri nello sviluppo dei livelli di sicurezza delle vetture. Infatti, nonostante la monoposto si sia divisa a metà, la parte posteriore ha resistito ad un gravoso impatto di circa 190 km/h. Grazie alla cellula di sicurezza della monoposto che svolse pienamente il suo lavoro, Grosjean oggi porta soltanto i segni delle bruciature ad una mano.
Dal 24 marzo al 16 giugno, sarà possibile vedere i resti del telaio della Haas nella sezione “Survival” della mostra F1 Exhibition organizzata a Madrid.
In un breve video, il pilota ha ripercorso quei momenti affermando: “Dal mio punto di vista era un incidente importante, ma non mi ero reso conto di quanto fosse violento visto da fuori. L’ho realizzato solo il giorno dopo, quando mi hanno fatto vedere il video. È un ricordo che rimarrà indelebile nella memoria di mia moglie, dei miei figli e del mio papà che stavano guardando la gara. La cellula di sopravvivenza serve in caso di grandi impatti. Dentro il guscio era tutto a posto. Il telaio è ancora intero e anche l’halo che, al di là delle bruciature, è ancora dove dovrebbe essere. Penso che sia stato quello a salvarmi la vita”.