Ma il sogno dell’ex dirigente sarebbe quello di far crescere il settore giovanile e non prendere il posto di Kevin.
La redazione del Corriere Sportivo di Calabria ha deciso di fare chiarezza sul tormentone di questi giorni e prima Gianfranco Morelli e poi il sottoscritto abbiamo sentito una delle parti chiamata in causa, ovvero l’ex Team manager rossoblù, Eugenio Caligiuri.
Una vita al servizio dello sport, del Cosenza calcio, ma anche del Crotone di Beppe Ursino e tante altre società, insomma uno del mestiere, devo dire anche molto apprezzato dalla piazza cosentina. Indimenticabili le annate vincenti sul finire degli anni ottanta e novanta, al fianco dei Reja, Zaccheroni, Mutti, Mondonico (foto).
Per prima cosa si è detto molto meravigliato di tanto clamore intorno al suo nome, visto che, testuali parole “io non sono stato chiamato da nessuno del Cosenza” e da li un fiume di parole, come sua abitudine, decine di episodi di calcio vissuto che circostanziano e fanno da preludio ai fatti odierni.
Ci tiene a sottolineare che ha inviato un messaggio a Kevin Marulla per spiegare come stavano effettivamente i fatti ed eludere ogni dubbio, poi aggiunge “ero molto amico del papà di Kevin ed a Gigi avevo promesso che avrei aiutato in ogni modo il figliolo”.
Un rapporto paterno con Kevin più che competitivo, come qualcuno ha cercato di far emergere. Dice: “ho sempre lavorato per il bene del Cosenza e giunto alla mia importante età vorrei dare ancora un contributo a questa società ed a questa città, ma nel settore giovanile. Si questo sarebbe il mio più grande sogno, lavorare insieme ad un grande professionista come Sergio Mezzina. Lui è l’attuale responsabile tecnico del settore giovanile, io potrei offrire la mia esperienza per fare il coordinatore del settore giovanile e contribuire a valorizzare l’enorme patrimonio umano presente nella provincia di Cosenza”.
“Una società di calcio si distingue e può raggiungere importanti risultati solo se dispone di una organizzazione e di strutture, una propria casa, che possano consentire ai propri giovani di crescere ed infoltire l’organico della prima squadra. Il Cosenza non può ogni anno far ricorso a calciatori provenienti da altre società, ma deve strutturarsi per poter contare su una decina di giovani di proprietà ed avviare anche un processo di patrimonializzazione. Il futuro del Cosenza non può che essere questo ed io sarei entusiasta di poter dare il mio contributo in tal senso”.
Il presidente Guarascio quest’anno ha dato il via ad un consolidamento importante ed interessante della sua società, dotandosi di un DG che mancava da sempre, di un DS rampante e il percorso prospettato da Eugenio Caligiuri potrebbe essere la ciliegina che completa la torta. Ad maiora.