Queste le parole del DS Roberto Goretti nell’intervista rilasciata alla stampa:
“Sapevo che la situazione era complicata visto l’ambiente dopo la retrocessione e la situazione della rosa che contava solo 6 giocatori. Non mi ricordo che ci sia mai stata una squadra con 6 giocatori. Per la stampa nazionale ad agosto eravamo una condannata a morte. Mi è sembrata una sfida importante per me per gestire tante sconfitte ma ho accettato con tanta carica.
Ho esposto al presidente due strade percorribili: costruire una squadra con calciatori vecchi che comporta stipendi importanti o una squadra giovane che ti può aiutare a livello economico; il presidente ha sposato la mia linea preferita e così ci siamo dati da fare. Abbiamo toppato due partite con Reggina e Spal e sono arrabbiato perchè erano al nostro livello.
Abbiamo fatto un mercato diverso dal solito per il Cosenza calcio ma sarà il campo poi a decidere; il Cosenza ha lottato per migliorare la squadra e pretendo che i calciatori lottino su ogni palla. Abbiamo rafforzato di molto la squadra: siamo passati da essere una rosa da ultimi posti in serie B ad una squadra da serie B seria e concreta; ho lavorato sul Cosenza del futuro che se si salverà, l’anno prossimo avrà una base di ottimo di livello.
Io ho obiettivo di salvare il Cosenza: il presidente voleva farmi un triennale ma non ho voluto perchè voglio conquistarmi la permanenza. La salvezza del Cosenza sarà un grandissimo risultato perchè non ricordo a mente una squadra riammessa al campionato a inizio agosto; fine della stagione sarà il presidente a decidere se continuare o meno con me.
In questo mese abbiamo nove partite e la rosa abbondante ti aiuta da questo punto di vista. Era mio obiettivo fare uscire altri due giocatori ma hanno rifiutato il trasferimento. Questa abbondanza ti permette di lavorare bene, nel girone di andata dovevamo coccolare i giocatori sperando che non si ammalassero, adesso invece devono conquistarsi anche il posto in panchina. Bisogna costruire un modello e capire le risorse quali sono, non si può passare da non avere delle strutture. Il Cosenza ha una concessione di un solo anno, ci sono qui dei terreni bellissimi non gestiti dal Cosenza calcio; qui per il Cosenza per me come strutture non si è fatto tantissimo. Qui ci sono tante risorse anche umane visto che si sfornano giocatori, bisogna mettere insieme tanti pezzi.
Sul mercato abbiamo combattuto su più tavoli e ci siamo scontrati con squadre più alte in classifica rispetto a noi: Asensio era una opportunità ma non lo penso come giocatore pronto ma come giocatore di proprietà e un valore patrimoniale, Da Cruz è un giocatore particolare e ci abbiamo provato, Casasola mi ha fatto piacere conoscerlo ed era una richiesta del mister ma ha scelto una squadra diversa. Sembrava potesse venire da noi anche per la formula proposta cioè prestito con obbligo con un triennale, ha fatto una scelta diversa e va rispettata. Laura gioca nel campionato della serie B francese molto importante, era tra tanti giocatori che il Cosenza ed altre squadre di serie B hanno cercato tra cui il Vicenza.
Oggi inizia il lavoro del direttore sportivo per la prossima stagione, a me piace essere molto chiaro e lo sono stato con i giocatori che volevo andassero via; ringrazio Corsi per aver accettato il trasferimento e lo ritengo un valore e mi piacerebbe che quando finirà la sua carriera calcistica, potrà essere un membro del Cosenza calcio. A Gerbo ho detto che non rinnoverò il contratto, a Bittante vedremo in questi mesi come andrà la situazione. Nella mia agenda c’è il rinnovo di Matosevic perchè se lo è meritato, affidabile e può rappresentare un valore per questa società. Il Cosenza sul mercato ha fatto quello che doveva fare ed il presidente è stato di parola e per me questo è un valore assoluto, non ho trovato difficoltà”.