Se ? un sogno svegliatemi subito, ve ne prego. Sto ancora l?, davanti al comunicato del Cosenza, per rendermi conto di cosa sia realmente accaduto in questo 1 Settembre 2018, giorno storico che doveva sancire il ritorno della nostra citt?, del nostro stadio, nella serie cadetta e che, invece, verr? ricordato come la discesa nell’oblio pi? totale.
Una partita che doveva essere e non ? stata, e che probabilmente non lo sar? mai. Si fanno sempre pi? insistenti le voci di una sconfitta a tavolino per i lupi con conseguente penalizzazione di un punto. Una vergogna. S?, perch? abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso, e puntare il dito contro qualcuno ora appare pi? logico che mai. Soprattutto per una tifoseria da applausi, che ha dovuto sopportare un trattamento da terza categoria: sotto il sole cocente, aspettando l’apertura di cancelli che non si sarebbero mai spalancati. Il tutto senza un briciolo di chiarezza da parte di chi aveva assicurato la riuscita dello spettacolo.
Abbiamo vissuto una settimana all’insegna dell’incertezza prima e delle rassicurazioni poi: sono scesi in campo il sindaco, le autorit? di sicurezza, i responsabili della Lega B dicendo che il terreno da gioco era pronto per la disputa della partita. Invece, proprio quando tutto sembrava incanalarsi nella giusta direzione, l’arbitro Piscopo e gli addetti della Lega hanno ribaltato una decisione che era stata gi? discussa ampiamente. In questo caos sono iniziate le accuse verso i principali responsabili: ma di chi ? realmente la colpa?
Del sindaco e delle autorit? comunali che, non si sa per quale inspiegabile ragione, hanno iniziato i lavori di rifacimento del manto erboso soltanto una settimana prima della gara? A questo punto verrebbe da chiedersi: ma era proprio necessario rizzollare un terreno in cos? pochi giorni? Non era forse meglio, visti i ritardi, lasciare tutto com’era e aspettare le prime pause utili? Non venite a dirci che tutto ci? ? stato imposto dalla Lega B: ad Ascoli i lupi sono scesi in campo su un terreno non degno della serie cadetta.
Sar? forse colpa della societ?, che ha gestito malamente la situazione, mostrando poca chiarezza e informando con un inspiegabile ritardo i suoi supporter che erano l?, davanti ai cancelli, ad attendere notizie vitali. E mentre tutto scorreva nella anormalit? pi? totale, la vendita dei biglietti ai botteghini continuava senza sosta, con la societ? che pensava bene di pubblicare storie su Instagram del Pre-Gara piuttosto che avvisare. Di certo, Guarascio e compagnia non faranno la loro bella figura, soprattutto se a ci? aggiungiamo la pessima organizzazione relativa alle tessere abbonamento, con un migliaio di tifosi costretti ad attendere fino al giorno dell’esordio casalingo la stampa delle tessere (e senza averle per tutti), e la scellerata campagna di marketing per la propaganda delle magliette ufficiali: al 2 di Settembre, a stagione iniziata, i tifosi dei lupi sono gli unici a non conoscere le divise da gioco, mai presentate dalla societ?.
Sar? probabilmente colpa dei veronesi, che hanno spinto fino all’ultimo per non giocare la partita, cercando in tutti i modi di rivolgere l’attenzione dell’arbitro verso le zone di campo pi? malconce? Il presidente degli scaligeri ha ribadito che la sua squadra aveva dato disponibilit? per rinviare il match, anche se le notizie che sono circolate nei giorni antecedenti la partita parevano affermare l’esatto contrario. In questo vortice di incertezza e caos, a farne le spese sono la citt? di Cosenza e i suoi abitanti, tifosi compresi: se davvero si nutrivano dei dubbi sulla praticabilit? del terreno da gioco, perch? non chiedere lo spostamento in un campo neutro? Stasera il Lecce sar? impregnato nella gara contro la Salernitana e la partita sar? osservata particolarmente dalla societ? del Cosenza: i salentini si ritrovano nella stessa situazione dei rossoblu, con un manto erboso ancora in fase di rifacimento ed in precarie condizioni.
Se il Lecce dovesse scendere in campo regolarmente, allora il Cosenza dovr? chiederne conto a chi di competenza ed essere risarcita moralmente del danno subito. Se, come dice il sindaco, gli addetti ai lavori della B, gli ingegneri avevano dato il loro consenso, allora bisogna far valere le proprie ragioni, denunciando una Lega che ? l’esatta espressione dell’attuale calcio italiano: fa acqua da tutte le parti. A questo punto, verrebbe da credere che il nome altisonante dell’avversario possa aver deciso la partita. E questo non possiamo permetterlo.