Cosenza, si vede la mano di Alvini. Ora i rinforzi, in forza del progetto annunciato.

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In attesa di test più probanti gli uomini di Alvini mettono sotto il Foggia con una buona prestazione. Sugli scudi Florenzi, impiegato in una posizione inedita, Mazzocchi, Fumagalli, Zilli e Martino.

La prima partita vista dal vivo mi ha destato una buona impressione, gli spunti sono tanti, vediamo di rappresentarli tutti. Mi piace partire dalle cose positive: confermata interpretazione e modulo di gioco voluto da Alvini, un 3412 di grande aggressività, pressing molto alto e continuo per tutta la partita anche se con interpreti diversi. Il Cosenza di Alvini gioca di squadra, non potendo contare, al momento, di importanti individualità. È un gioco corale, con un gruppo che si sostiene nelle difficoltà, poche ieri, e nella ricerca delle soluzioni offensive, ancora ferraginose, ma visto il periodo non potrebbe essere altrimenti. Ottima occupazione degli spazi, con la squadra molto corta. Grande predisposizione al sacrificio ed in questo si vede tutta la mano di Alvini. Il Foggia è stato soffocato dalla manovra del Cosenza, è uscito solo un paio di volte dalla propria metà campo.

Andiamo ai reparti e singoli: solita difesa a tre, con Camporese e i due braccetti Hristov a destra e Caporale a sinistra (ancora indisponibili Venturi per l’intervento alla spalla, Sgarbi, nella ripresa è entrato Dalle Mura). Il reparto è ingiudicabile, i rossoneri non sono mai riusciti ad impensierire seriamente la difesa rossoblù, soprattutto in velocità, perché gli attuali centrali sebbene molto possenti sembrano un tantino lenti. Centrocampo a 4, con Ciervo e D’Orazio esterni e Florenzi in mediana con Charlys.

Ottima la prestazione di Florenzi in una posizione inconsueta per lui, ma visto che è già in forma è apparso una spanna sopra gli altri. Alvini è convinto che questa potrà essere la sua posizione del futuro. Come ho detto anche al tecnico stesso, bisognerà vedere se il buon Aldo nelle partite “vere” riuscirà a sopportare il mismatch fisico. Mi auguro di si, ma credo che Florenzi possa fare molto meglio 20 mt più avanti... vedremo cosa diranno campo e risultati. Tutto dipenderà anche dagli altri compagni di reparto, Kourfalidis è ancora fuori dagli schemi, Charlys è ancora imballato (la struttura fisica è importante e ci vuole tempo per entrare in forma), Mauri a detta del tecnico si è allenato una sola volta con i compagni anche se risulta in prova dal 22 luglio! Ancora la procedura del tesseramento non è completata, “meglio avere tutte le carte a posto” ha detto il segretario Xausa. Insomma per vederlo in squadra ci vorrà tempo. Kouan pare indirizzato sulla trequarti, ma rimango dell’idea che Florenzi in quel ruolo è molto più forte del colored. Spero che Alvini se ne renda conto quanto prima, non vorrei diventasse il mio mantra come Mazzocchi con Caserta.

Sugli esterni buona prova di D’Orazio mentre Ciervo nel primo tempo ha trovato difficoltà con una difesa molto accorta. Nella ripresa suo l’assist per Mazzocchi. Nel secondo tempo ha fatto rientro sul rettangolo verde anche Martino. Posso dire che ha tanta voglia di riprendersi la maglia da titolare ed è apparso in buona forma, suo l’assist per la rete di Zilli. Quest ultimo appare molto più convinto e concreto degli anni passati, merita una chance. Rimanendo nel reparto offensivo, vediamo Mazzocchi finalmente tornato nel suo ruolo di centravanti (ricordiamo che con Alvini disputò la sua migliore stagione in B alla Reggiana) è andato già in gol e con un bel gol, da centravanti puro, stop di petto e tiro al volo di sinistro da applausi. L’altro attaccante, Fumagalli, ha stoffa e vede la porta da qualsiasi parte, deve trovare anche lui la forma migliore come tutta la squadra che non è apparsa brillante e non potrebbe essere altrimenti. Rizzo Nervo ancora non è entrato negli schemi della squadra. Lui che è un funambolo ha bisogno di spazi per esprimersi che ancora non ha trovato.

Per le cose semi negative parto dalle dichiarazioni di Alvini: “PER LOTTARE PER LA SALVEZZA AD OGGI NON SIAMO PRONTI. ABBIAMO BISOGNO DI ALZARE TANTISSIMO L’ASTICELLA”. Questa risposta è arrivata alla terza domanda sull’argomento rinforzi posta da noi giornalisti. Dopo un iniziale “io non mi occupo di mercato e sono contento dei giocatori che alleno”, il tecnico ha deciso di mettere in chiaro le cose, sebbene convinto del lavoro di Delvecchio e di Ursino.

Anche io sono convinto che la squadra non potrà rimanere questa. Fino adesso è stato condotto un buon lavoro con una precisa strategia che punta al futuro del club. È evidente che l’obiettivo, già dichiarato, è quello di patrimonializzare e giocare su future plusvalenze. Una strategia di media lunga durata mai avallata dal presidente Guarascio che adesso invece apre all’agognata programmazione. Programmazione che necessita di tempi medio lunghi appunto. Rinunciato per un motivo od un altro, non mi interessa, al progetto Gemmi-Viali, è evidente che si deve ripartire, come scrissi già un mese fa, da zero, con una squadra totalmente nuova e ricca di giovani ed in questa situazione si può solo sperare di accorciare i tempi se tutto gira al meglio. Purtroppo la vicenda Tutino ed il deferimento stanno complicando il progetto, ma se le prospettive sono quelle da me evidenziate ritengo sia obbligo di tutti sostenere la causa.

È altresì evidente che però con il campionato di serie B non si può scherzare e per continuare il progetto bisogna rimanere in serie B. L’obiettivo annunciato da Alvini è la permanenza, impossibile pensare ad altro e per fare questo bisogna dare, come scrivo ormai da settimane, qualità a questa squadra. La panchina è piena di ragazzini, ottimi per il progetto di cui sopra, ma così non si va lontano, non si può tentare la salvezza solo con il lavoro del tecnico. Urgono due centrali di difesa, al momento abbiamo due infortunati in tribuna ed un giovane di belle speranze. Un esterno sinistro che possa alternarsi con D’Orazio. Il ruolo è estremamente dispendioso. Bisogna valutare inoltre bene il centrocampo perché se Mauri regge può fornire quel qualcosa in più, altrimenti bisogna provvedere. Infine due attaccanti. Al momento in panchina abbiamo due giovani ed un’incognita come Rizzo Pinna, tenuto conto che D’Urso ha le valigie in mano (parole del mister) e che mentre Alvini e il Cosenza aspettano Marras a braccia aperte, lui non si allena!

Altra nota negativa il manto erboso, apparso ben livellato, ma assolutamente non curato.

 

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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