Occhiuzzi risfodera il 3-5-2 di zaffaroniana memoria e porta a casa un punticino tra tanta paura e mille incognite.
Un punto è meglio che niente e visti i tempi possiamo quanto meno prendere un po’ di ossigeno, visti anche i risultati concomitanti delle dirette concorrenti. Ma il cruccio di non averci quanto meno provato, con l’avversario in dieci per l’espulsione di kastrati, rimane e contemporaneamente ci assalgono i fantasmi della scorsa stagione quando Occhiuzzi non sapeva andare oltre il pari. Nella situazione di classifica del Cosenza il punticino serve a poco e niente, la quota salvezza potrebbe aggirarsi intorno ai 45 punti e con 17 punti in cascina bisogna farne altri 28 in 18 partite, il che significa vincerne almeno 8, pareggiarne 4 e perderne non più di 6, questo sia ben chiaro, altrimenti ci prendiamo per i fondelli da soli. Unica alternativa, l’eventualità che la quartultima si infogni a 30-35 punti in modo che basteranno (per modo di dire) solo 23 punti per salvarsi ed in ogni caso bisogna sempre vincere 6/7 partite!
Altra nota positiva il fatto che i ragazzi hanno dato il massimo per uscire indenni da un campo difficilissimo come quello di Cittadella, contro una squadra che gioca a memoria e che voleva a tutti i costi entrare in zona play-off. Anche questo non è roba da poco visto quanto accadeva nelle ultime partite con Zaffaroni. Insomma non mi sembra una squadra abbandonata al proprio destino. Il fatto poi di aver rivisto Vaisanen e di riavere Vigorito aumenta le speranze dei tifosi rossoblù, in attesa che un mercato fino adesso fallimentare porti in organico quantomeno i calciatori giusti, visto che quelli di una certa levatura non sono mai arrivati.
Liotti va a colmare un vuoto importante nella catena di sinistra e con un Vaisanen in piena forma possono garantire un’ottima copertura. Hristov è sicuramente più tecnico di Tiritiello (il passaggio di 60 metri per la rete di Caso è il suo) anche se meno veloce e “cattivo” e con Situm anche loro garantiscono una discreta copertura, il resto lo fa egregiamente Rigione. Voca ancora non lo abbiamo visto, dovrebbe essere insieme a Kongolo (dato per fatto stasera da Sky) quella mezz’ala di contenimento ed inserimento che fin’ora è mancata. Larrivey, anche questo dato per certo da Sky, dovrebbe garantire quantomeno l’esperienza che manca lì davanti, in attesa che ritorni anche Gori, ancora fermato dai postumi del Covid. Sarebbe servito ben altro per tentare di ottenere i risultati che servono per la salvezza, considerando soprattutto l’alto valore tecnico dei competitors, ma questa è, speriamo che vada bene anche quest’anno. La serie B è troppo importante per Cosenza anche se disputarla in queste condizioni è deprimente.
Che cosa ci ha detto ancora la partita di oggi? Che l’approccio, al contrario della partita con l’Ascoli, è stato ottimo, in rapporto alla qualità dell’avversario. Mettere in difficoltà il Cittadella non è semplice e quanto meno per una ventina di minuti i rossoblù sono riusciti ad imbrigliare i padroni di casa con un atteggiamento in campo molto accorto, in perfetto stile zaffaroniamo, tutti dietro la palla e Caso e Pandolfi lanciati in contropiede, da soli. Solo sulle palle da fermo abbiamo visto spostarsi in avanti 7/8 elementi. Situm era abbullonato a controllare le discese di Donnarumma, mentre Liotti aveva più vita facile su Mattioli, nonostante la gran parte delle azioni del Cittadella si siano sviluppate tutte sulla loro fascia destra. Il centrocampo è andato bene finché è rimasta in campo l’unica mezz’ala a disposizione, Vallocchia, che ha garantito la giusta copertura. Il sostituto Boultam non è stato allo stesso modo efficace e ciò ha comportato la scomparsa del nostro centrocampo, assolutamente privo di uomini di ruolo, visto che Carraro tutto può fare tranne la mezz’ala.
La rete di Caso, tratto da Sky
Carraro però è al momento il più forte centrocampista del Cosenza, basta vedere come riesce ad uscire palla al piede dal pressing avversario, però è troppo lento per coprire e non ha l’inserimento al tiro. Carraro è un regista, più forte sia tecnicamente che fisicamente di Palmiero e se si vuole risolvere l’ambiguità del centrocampo rossoblù, il napoletano dovrà fargli posto.
Perso il centrocampo, la squadra si è abbassata, troppo, a difesa del vantaggio, e il Cittadella ha preso l’iniziativa fino a trovare il pari. Nella ripresa si è continuato sulla stessa falsa riga. Il Citta non riusciva a trovare con facilità le fasce proprio per la buona copertura di Liotti e Situm, di conseguenza pochissimi cross in mezzo e poche occasioni da rete.
Dall’altra parte Occhiuzzi non ha mai avuto il coraggio di tentare la sortita, nemmeno quando a 10 minuti dalla fine si è proposta l’opportunità dopo l’espulsione del portiere Kastrati. Eppure il Citta era rimasto senza attaccanti con Okwonkwo e Antonucci fuori ed il solo Varela a cercare di combinare qualcosa all’esordio. Niente! È rimasto in campo con una difesa a 5 per un mezzo attaccante avversario e addirittura ha sostituito il miglior in campo, Caso, con un centrocampista come Florenzi!
Non abbiamo perso, ma sicuramente non abbiamo fatto niente per vincere e non si sa quando un’altra occasione come questa si ripeterà. Sicuramente anche questa partita servirà da bagaglio esperienziale per il nostro buon Roberto, al pari dell’errore di aver schierato mezz’ala Situm nella partita con l’Ascoli, il resto speriamo lo facciano i calciatori, da soli!