Non emerge nulla di concreto dall’incontro tra la tifoseria organizzata, tranne la Curva Sud, e Guarascio. Come riferiscono alcuni presenti, il presidente Guarascio ha iniziato l’incontro riferendo che lo stesso è stato organizzato dalla Questura di Cosenza, il che ha creato, ovviamente, molti mugugni, prorpio perchè si è immaginato che non avesse nessuna proposta sostanziosa da fare. Ed in effetti, pare, abbia soltanto ripercorso la storia della sua gestione, esaltando i successi ottenuti e giustificando gli insuccessi. Per il futuro pare abbia proposto altri abbassamenti di prezzo, delle aperture sulla gestione della sicurezza e garantito che non si verificheranno altri episodi di mancato gradimento di tifosi. Dall’altra parte invece sono state forti le recriminazioni sull’operato della società da parte di Pietro Garritano, che ha invitato a lasciare il Cosenza in caso di retrocessione e di qualche altro presente. Si sono registrati anche momenti di tensione allorquando pare sia stata tolta inopinatamente la parola a Totolino Domma (l’addetto stampa del Cosenza ci tiene a ribadire che invece è stato solo invitato a sintetizzare l’intervento). Sostanzialmente ognuno è rimasto sulle proprie posizioni, con un Guarascio che aveva poco o nulla da proporre per porre rimedio alla sacrosanta contestazione dei tifosi ed i tifosi che hanno ribadito come il presidente rappresenti un corpo estrano per la città. Tra le righe si è parlato anche del caso di Massimo Mazzotta, per il quale il presidente si è dichiarato completamente estraneo, lasciando ogni responsabilità agli steward. Infine anche alcuni calciatori, Rigione e D’Orazio hanno calorosamente invitato gli ultrà a tornare allo stadio per infondere loro il coraggio che serve per tentare la salvezza. La riunione si è conclusa con Pietro Garritano che ha ribadito che ogni decisione per il ritorno allo stadio dovrà essere preso in riunione con gli altri esponenti della curva e questo avverrà solo dopo il rientro da Genova.