Il centrocampista mette la ciliegina su una prestazione superlativa di una squadra finalmente coraggiosa fuori casa.
Per descrivere la più bella vittoria di questo ennesimo campionato affannoso, ritengo di dover partire dal successo precedente sulla Spal che definii promettente, sebbene vi fosse da ripetere le prestazioni casalinghe anche fuori casa. In effetti è già da un po’ di tempo che la testa di Viali frulla per trovare la soluzione a questo problema, troppo diverse le prestazioni al Marulla da quelle esterne. Una squadra mordace e mai doma nel proprio stadio, molle ed arrendevole lontano dal Marulla. Fino a ieri, ben 23 punti in casa, tra i migliori punteggi del girone e solo 6 in esterno, fanalino sconsolato della speciale graduatoria. Una pecca che il Cosenza si porta dietro non solo da questa stagione, ma da anni, visto che le vittorie in campo avverso sono miserevoli.
Ed allora bisognava dare qualcosa in più per uscire dall’ultimo posto, vero mister Viali? Ricordo ancora quando, dopo il pareggio interno con il Sudtirol, feci questa espressa richiesta al mister che non riusciva a capacitarsi di come dietro determinate prestazioni non arrivassero i conseguenti punti. C’era quindi da sopperire a carenze strutturali con maggiore lavoro e fantasia, bisognava trovare nella tattica e tra gli uomini a disposizione ciò che mancava da sempre. Ricordo che aggiunsi che se avesse avuto nel proprio organico Forte e Bidaoui sarebbe stata tutta un’altra storia.
Questo Cosenza ha dovuto andare avanti per larghi tratti della stagione senza un portiere di categoria, senza un terzino sinistro e tutt’oggi senza un vero bomber e, più marginalmente, senza un altro centrale di esperienza ed un centrocampista. Sarebbe bastato veramente poco per … ma ormai questo lo sanno anche i muri.
Allora il tirocinio formativo in serie B di Viali doveva e dovrà continuare, alzarsi le maniche per trovare sempre nuove soluzioni che portino questa squadra fuori dalle secche della zona retrocessione, tipo portare al tiro i centrocampisti e farne dei goleador come Brescianini che ha portato 6 punti in saccoccia. Gli effetti positivi della vittoria di ieri sono stati in gran parte psicologici perché a livello pratico sono stati assorbiti dalle vittorie in esterno di Perugia e Venezia. I lupi sono rimasti quindi quart’ultimi quando potevano essere sest’ultimi, ma in compenso sono stati tirati nella bagarre Cittadella ed Ascoli, il che non è poco. Più squadre sono coinvolte nella lotta per non retrocedere e meno trame possono essere congegnate. Quello che è certo che il Cosenza ha di nuovo il destino nelle proprie “gambe”, calendario alla mano.
Ma cosa si è dovuto inventare ieri Viali per uscire indenne dal terreno della capolista? Innanzitutto ha dovuto convincere la squadra che poteva e doveva ripetere la stessa prestazione, in termini di caparbietà e aggressività, fatta con la Spal; tranquillizzarli sull’esito di una partita dal risultato scontato, in cui non c’era niente da perdere perché non era certo a Frosinone che si decidevano le sorti del campionato; aggiungere qualche soluzione tattica adeguata al match e qualche trucco del mestiere. Il trucco lo ha spiegato lui stesso in sala stampa: tenere i ritmi partita molto bassi perché i ciociari si esaltano quando possono girare a mille ed in effetti è questo che il Frosinone ha cercato di fare, non riuscendoci quasi mai. La loro manovra è risultata troppo lenta, direi leziosa, per poter impensierire la difesa del Cosenza.
Abbiamo sofferto solo nei venti minuti iniziali della ripresa, quando infatti Viali, capita l’antifona, al 63° ha tolto D’Urso per inserire un più difensivo Kornvig. Si è passati, a tutti gli effetti, dal 4-3-2-1 iniziale e tenuto per un’ora di partita (come si può ben vedere negli screenshot di varimomenti della gara), con Voca centromediano davanti la difesa, con i due braccetti Florenzi e Brescianini, D’Urso e Nasti in appoggio a Zilli, al 4-4-2 con Kornvig che ha rinforzato la line a mediana e Finotto che ha sostituito lo stanco Zilli, dopo una partita tutto sudore e “sangue”, quello vero.
il 4-3-2-1 di inizio gara e fino all’entrata di Kornvig al posto di D’Urso
Chiaro il segnale iniziale alla squadra, giocarsela a viso aperto con tre giocatori di attacco e due mezze ali di inserimento come Florenzi e Bresciagol. La differenza la porta la qualità di palleggio e dinamismo di Florenzi, ma anche quella di Brescianini che non difetta certo in tecnica, ma che aggiunge anche struttura al centrocampo. Poi il lavoro oscuro di Voca che, non avrà i piedi di Calò, ma è un tampinatore nato. Ottima la prestazione anche del reparto difensivo, con un Meroni in più e il solito Micai che, anche quando non è impegnato molto, trasferisce grande tranquillità a tutto il reparto (questa è la differenza tra il buon Matosevic ed anche Marson ed il portiere lombardo).
il 4-4-2 da quando è subentrato Kornvig
Quando il Frosinone, ad inizio ripresa ha cercato di alzare i ritmi, Viali ha appunto inserito Kornvig, anche perché c’era da equilibrare l’assetto tattico su tre linee, visto che il Frosinone aveva impostato un 4-2-4 molto offensivo. Il 4-4-2 permette di avere una squadra solida a difesa della parte centrale del campo, ma permette di presidiare anche le fasce. Riassestata la squadra ci si è resi anche pericolosi in avanti (questo è stato quello che è stato sempre chiesto anche a Dionigi, rinforzare il centrocampo per sostenere anche i reparti di difesa ed attacco). Brescianini già aveva tentato, con i suoi inserimenti da mezz’ala, di colpire Turati, c’è riuscito nell’ultima azione della partita, quando su un lancio di 60 metri di Calò (qui sta la differenza con Voca) si è imbeccato Delic che poi ha fatto scivolare la palla arrivata a Brescianini che, con la difesa del Frosinone colpevolmente in ritardo sul contropiede silano, ha potuto piazzare il suo sinistro affilato.
Il gol di Brescianini
È stata l’apoteosi perché il gol è stato realizzato proprio sotto il settore reso stracolmo dai tifosi rossoblù. Finalmente una gioia si direbbe, soprattutto per chi si sobbarca migliaia di chilometri ogni settimana per seguire una squadra ultima in classifica. Ora una meritata settimana di sosta per ritemprare le energie, recuperare qualche acciacco e preparare un’altra importantissima partita con il Pisa.
Screenshot da Sky