Ancora un approccio sbagliato, la vince Iachini con Maradona Bernabè!

0

Inizio molle e senza intensità dei lupi, favorito anche da alcune scelte tattiche che si sono rivelate sbagliate, ma le colpe non sono solo di Bisoli. Non basta l’assalto finale.

Florenzi merita la maglia da titolare.  

La partita con il Parma era una partita che non si doveva sbagliare, una delle poche con avversari che hanno nulla o poco da chiedere al campionato. Una di quelle partite che andavano vinte sin dalla entrata in campo, imponendo aggressività, cattiveria ed intensità di gioco. Caratteristiche, tra l’altro, richieste molto dal nostro allenatore e diverse volte utilizzate per rimettere in sesto la partita. Il problema, a questo punto, visto che sta diventando una costante, è che la squadra approccia quasi sempre male alla partita (sostanzialmente solo a Crotone ha impattato bene) (la conferma è nei numeri, 9 reti subite nel primo quarto d’ora e 12 ad inizio ripresa) ed è costretta a fare i salti mortali nel finale per recuperare. Più volte ho scritto di shock necessario per “svegliare” i lupi dal torpore, è successo con l’Alessandria e con il Lecce, mentre con Reggina e Parma è stato vano, con Como e Ternana si è sbagliata tutta la partita. Il più delle volte le scelte iniziali di formazione di Bisoli si sono rivelate sbagliate e lo stesso costretto a cambiare più volte le carte in tavola, è successo anche ieri.

Qui si apre un altro capitolo molto importante. Come ho già scritto più volte, non sarebbe onesto intellettualmente attribuire tutte le colpe di questa situazione al simpatico allenatore bolognese, anzi. Bisoli è l’allenatore che ha avuto meno tempo degli altri per conoscere questa squadra, si è ritrovato a gestire calciatori che non ha consigliato lui, calciatori in buona parte infortunati o con altre problematiche, si è ritrovato in una situazione per buona parte già compromessa da errori ormai atavici e diversità di vedute tra presidente e direttore sportivo che hanno compromesso la stagione più di quanto non lo fosse di suo per la tardiva riammissione.

la formazione anti Parma

Detto questo, ora però la squadra la allena Bisoli e non potendo recuperare agli errori iniziali bisogna cercare in tutti i modi di salvare la squadra dalla retrocessione. Non lo merita la città, non lo meritano i tifosi che sono quelli che la subiscono maggiormente, gli altri possono cambiare aria e dimenticare tutto in breve tempo.

Ritorniamo alla partita che non si doveva sbagliare anche perché Bisoli ne aveva fatto il punto di svolta. Il 2 aprile avrebbe dovuto essere, secondo i suoi piani, il vero inizio del campionato dei lupi, proprio perché durante la sosta avrebbe avuto la possibilità di conoscere meglio i calciatori a disposizione e cucito loro un modulo su misura. Le sue dichiarazioni pre partita sono state ancora più esplicite: “sento un’aria nuova” – “ho dovuto fermare i ragazzi perché erano animati da troppo furore agonistico” – “non vediamo l’ora di ricominciare” !!

Ora io mi chiedo, nel lasso di tempo tra la fine degli allenamenti e l’inizio della partita con il Parma, il furore agonistico dov’è finito, visto che una delle squadre più lente del campionato correva il triplo dei rossoblù? In conferenza stampa Bisoli ha accennato al fatto che in allenamento vede una squadra e poi si aspetta di vedere replicate le stesse cose in campo, beh ieri è successo solo nel finale, proprio quando ormai la partita era compromessa ed il Parma si era rilassato. In questo momento del campionato le partite vanno messe sul piano della cattiveria agonistica sin dall’inizio per non dare la possibilità a squadre di portata tecnica elevata di venire fuori con la loro classe.

Ieri Bisoli ha presentato un iniziale 5-3-2, perché di questo trattasi, visto che Situm ed ancor di più Caso hanno dovuto agire sempre da “terzini” rispettivamente su Man e Rispoli. Ora se questo è giustificabile per Situm che doveva affrontare un attaccante come Man, non è comprensibile per Caso che è stato costretto ad inseguire per i primi 45 minuti un fluidificante, ma sempre difensore come Rispoli. Un po’ come accadeva con Braglia quando faceva fare il terzino a Baez. L’intento è nobile, ma se Caso non riesce a tenere basso Rispoli vuol dire che ha interpretato male la partita il calciatore (più volte rimbrottato dallo stesso Bisoli) o che il modulo va rivisto. Fatta la domanda a Iachini, mi ha risposto che ogni allenatore gioca le sue carte e che il suo 3-4-1-2, con Man e Rispoli esterni è stato preparato proprio per rispondere al 3-5-2 di Bisoli!

Il terzo gol di Bernabè

Sugli esterni ha vinto la battaglia Iachini, idem a centrocampo, dove per il Cosenza operavano un’altra volta in coppia Palmiero e Carraro ed il giovane Vallocchia. Ora che non siano disponibili i titolari Kongolo e Ndoy non è colpa di Bisoli, ma riproporre ancora una volta la coppia Carraro-Palmiero, che ha rappresentato una delle incomprensioni più negative di questo campionato, è diabolico. Dall’altra parte si contrapponevano il mastino Juric e un giocatore di ottima tecnica come Bernabè, diventato al Marulla il nuovo Maradona, e poi sulla terza linea un altro giocatore di classe come Vazquez. Palmiero ha giocato a sprazzi, come per tutta questa stagione, non riuscendo mai ad innescare Laura; Carraro lento e macchinoso, completamente fuori dai tempi della partita; Vallocchia si è mosso con la sua solita grinta, ma correndo il più delle volte a vuoto, rincorrendo sempre gli avversari, come nell’occasione del primo gol di Bernabè appunto. Per quanto riguarda l’attacco, ci siamo autoneutralizzati impiegando Caso da terzino, come detto, eliminandolo completamente dal gioco che si proiettava solo sulle cavalcate di Laura, non più oggetto misterioso, ma calciatore ben attenzionato dalle difese avversarie. Larrivey a gironzolare per il campo in attesa di un pallone giocabile. Come scritto più volte, Larrivey è un classico centravanti d’area di rigore, un falco pronto a proiettarsi su qualsiasi pallone capiti in area, non un centravanti moderno che si crea l’occasione da rete da solo. Ergo, se non arrivano palloni giocabili il suo contributo risulta evanescente.

Il colpo di testa di Larrivey finito debolmente tra le braccia di Turk

In questa situazione tattica il Parma ha fatto il bello ed il cattivo tempo, ha giocato la partita secondo i propri ritmi, senza che i lupi li azzannassero, anzi. Pronti via e Bernabè fa 50 metri senza che nessuno lo ostacoli, scambia con estrema naturalezza con Pandev e su un campo pesantissimo va in rete di fino assolutamente solo! Per tutto il primo tempo il Cosenza non da ritmo alla partita, nessuna intensità, per niente convincente sul lato della manovra offensiva, solo tanta corsa a vuoto per rincorrere gli avversari. Anche un paio di occasioni, ma sporadiche e su calcio da fermo. All’inizio della ripresa stesso cliché, si perde palla a centrocampo e Benedyczak può trovare facilmente, solo soletto, Danilo, il difensore centrale alla sua prima rete in questo campionato! Il tutto fa capire come i nostri fossero concentrati all’avvio della ripresa. Come detto precedentemente, sullo 0 2 e contro una squadra che non brilla certo per continuità, il Cosenza di Bisoli pian piano viene fuori. Rimescolamento totale delle carte, fuori Caso, malgrado lui, Carraro e Vallocchia, sconfessate scelte e modulo iniziale e si riparte prima con un 3-4-3 con Palmiero e Florenzi mediani!! E subito dopo con un 4-3-2-1 con Ndoy e Florenzi sempre mediani e Di Pardo, Pandolfi e Laura a supporto di Larrivey.

E qui devo sottolineare un altro punto: l’ennesima buona prestazione di Florenzi, il rigore lo ha procurato lui attraverso il suo modo di stare in campo, conferma che il ragazzo meriterebbe di essere titolare fisso in questa formazione, ma purtroppo così non è. Sicuramente Florenzi, vista la sua struttura non può fare certo il mediano o l’esterno come lo ha utilizzato una volta Zaffaroni, ma deve giocare da “guastatore”. Florenzi è un calciatore dalla ottima tecnica, intensità di gioco e caparbietà, non ha il fisico per contrastare e metterlo in mezzo al campo lo espone solo a brutte figure, andrebbe utilizzato per quelle che sono le sue caratteristiche più offensive che difensive, giocare a ridosso delle punte e contemporaneamente “sporcare” le azioni avversarie, così come ha fatto su Benedyczak, procurandosi il rigore.

Il rigore provocato da Florenzi

Alla fine si, anche qualche occasione, ne abbiamo contate 6 nella ripresa, ma tutte vanificate dal terzo gol di Maradona Bernabè, un ragazzo di 21 anni (il portiere Turk 19) che ha concretizzato tutta la superiorità tecnica del Parma ed evidenziato le pecche di questo Cosenza. Il discorso che fa Bisoli: “abbiamo creato 6 occasioni nette da gol” sarebbe potuto andare bene ad inizio campionato, ma oggi, a 6 partite più un recupero dalla fine, servono maledettamente la concretezza ed i punti. Non è possibile ad un mese dalla fine dal campionato tentare ancora esperimenti su esperimenti. La squadra inoltre è sembrata ancora una volta imballata fisicamente, non reattiva, sempre in ritardo sulle seconde palle e distratta agli avvii. Le “pezze” servono a poco se in 8 partite si sono fatti 5 punti. Qui si rischia di retrocedere un’altra volta dicendo alla prossima faremo meglio..!!

Foto di Ernesto Pescatore, foto di copertina e dati statistici sulle reti subite di Riccardo Tucci

Articolo precedenteCrotone – Perugia: Squali obbligati a vincere
Articolo successivo2 APRILE 2022
Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

Rispondi