I lupi giocano alla pari con la Cremo, ma le incertezze di Matosevic e Vaisanen spianano la strada alla nuova capolista.
La particolare attenzione dedicata negli allenamenti da Bisoli alla “concentrazione perduta” dei rossoblù aveva dato i suoi frutti: sia con il Benevento che con la Cremonese i lupi sono riusciti a non beccare gol nel primo quarto d’ora della partita, addirittura con i lombardi si è passati in vantaggio alla seconda azione. Un approccio attento e deciso che aveva messo in difficoltà la squadra di Pecchia.
Col passare dei minuti però i rossoblù, come spesso capita loro, hanno cominciato ad abbassarsi, si sotto la spinta vibrante dei padroni di casa, ma anche per una naturale tendenza a difendersi nella propria tre quarti. Il Cosenza di Bisoli non difende tenendo palla, come per esempio fa il Crotone, ma tende a chiudere tutti gli spazi, a fare densità nella propria metà campo per poi ripartire in contropiede senza tanti fraseggi, ma con palle lunghe, possibilmente in verticale.
Si è capito pertanto subito che sarebbe stata un’altra partita di sofferenza, d’altronde la classifica parla chiaro, la Cremonese non ha il doppio dei punti del Cosenza a caso. Quello che però non ci si aspettava era di prendere dei gol così maldestri. Insomma rimediato alle svagatezze iniziali, rimediato ai falli in area da rigore, il povero Bisoli non poteva pensare che a “tradirlo” sarebbe stato il suo portiere. Gaetano è bravo e anche fortunato, ma per Matosevic farsi passare il pallone in mezzo alle gambe non è molto edificante. Passi poi per la serpentina in area in stile Bernabè, ci inchiniamo alla classe pura dello scugnizzo, ma assistere poi alla frittata, a Pasquetta non poteva mancare, tra Vaisanen e lo stesso Matosevic è avvilente.
Non si possono sprecare ore ed ore di allenamenti, sacrifici e speranze con delle topiche da dilettanti. A ben vedere infatti, se da un lato Carnesecchi pochi minuti prima aveva salvato la sua squadra con una parata miracolosa sui piedi di Caso, il pasticcio con uovo pasquale tra i due rossoblù ha praticamente consegnato i te punti alla Cremo. A nulla è valso poi un secondo tempo durante il quale i lupi hanno avuto un maggior possesso palla, hanno creato anche qualche buona occasione da rete, perché recuperare due gol alla prima della classe non è cosa semplice, specie se a cercare di farlo è una squadra più stanca della prima per l’impegno infrasettimanale.
È evidente che la squadra, dopo aver subito il primo gol in maniera inopinata, ha perso lucidità e fiducia nei propri mezzi, peggiorando la situazione minuto dopo minuto. Per amor del cielo, nessuno si scandalizza, in questa situazione di classifica sono cose che capitano, ma far finta di niente sarebbe ancora peggio. Ci dispiace dirlo, ma nelle ultime partite stiamo subendo anche la inesperienza del buon Matosevic, portiere di grandi prospettive, ma molto istintivo. Capace di pararti il rigore salva partita, ma anche di beccare gol tra le gambe, respingere una conclusione da due passi di un avversario, ma anche di piazzare male una barriera o sbagliare i tempi di uscita dalla porta. Dobbiamo dire anche che lo stesso Vigorito quest’anno ha lasciato anche lui molto a desiderare ed al momento nessuno dei due portieri dà fiducia massima, ma in questo momento il ragazzino sembra non molto tranquillo e quando il pallone scotta tra le mani di un portiere non è un buonissimo segnale.
Una cosa è certa se il Cosenza vuole tentare di salvarsi deve evitare il minimo errore, passi per la bravura degli avversari, ma un altro errore del genere nella prossima partita con il Pordenone sarebbe tragico.
I risultati di ieri hanno dato le prime sentenze: Pordenone già in C, Crotone e Vicenza virtualmente e questo non è nemmeno un buon risultato per lo stesso Cosenza visto che il Vicenza avrebbe potuto disputare tutt’altra partita nell’ultima di campionato ad Alessandria. Squadra piemontese che con la vittoria a Cittadella si è messa in una botte di ferro e, potenzialmente in grado anche di salvarsi direttamente alle spalle di una Spal vista in netta difficoltà nello scontro diretto con il Crotone. Ma i risultati che totalizzeranno Spal ed Alessandria contano fino ad un certo punto, dovrà essere il Cosenza racimolare almeno 6 punti per arrivare a quota 34 punti e sperare che le altre due non superino quota 38.
Per tale motivo non ci si può più permettere nemmeno di piazzare male una barriera e parimenti tentare di realizzare almeno un gollicino per portare a casa i tre punti. Non venisse in mente a nessuno di prendere sotto gamba la partita con gli ultimi della classe, sarebbe l’ultimo errore macroscopico di questa ennesima stagione fallimentare. Servirà la medesima concentrazione e cattiveria agonistica messa in mostra nella partita con il Benevento se si vuole continuare a sperare nella salvezza, ormai ottenibile solo attraverso gli spareggi. Ogni punto in più dei sei minimi previsti diminuirà la forbice che ci separa dai play out. Se consideriamo poi che ci saranno parecchi forfait (Situm è uscito malconcio, Vaisanen Florenzi e di Pardo saranno squalificati) altri non sono in gran forma. Insomma ce n’è abbastanza per non abbassare la guardia, in caso contrario il tutto sarebbe imperdonabile.