A Terni un Cosenza scarico ..!!

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FOTO ERNESTO PESCATORE

Gli uomini scelti da Bisoli non hanno ripetuto le prestazioni precedenti.

Che il Cosenza presenti tante criticità è ormai risaputo (per citare un termine usato da Stefano Trinchera nella mia intervista che uscirà con il Corriere Sportivo di domani in occasione della partita con il Lecce), per lo più, appunto, derivanti dal passato, da una gestione estemporanea che si ripercuote sull’ordinarietà. Per raggiungere risultati importanti, ma anche una salvezza tranquilla, servono pianificazione e continuità, con le pezze e gli egocentrismi si opererà sempre border line, non a caso ben tre allenatori non sono riusciti a trovare la quadra e nonostante con Bisoli ci siano stati dei timidi segnali di ripresa. Ma anche sul campo c’è bisogno di continuità di risultati, cosa che l’ultimo mister ancora non è riuscito a dare al suo Cosenza. Con tre sconfitte, un pari ed una vittoria non si va da nessuna parte anche se Bisoli è l’allenatore che ha avuto, è giusto dirlo, meno tempo degli altri per lavorare.

Ieri, tutti, ci si aspettava un altro tipo di prestazione che doveva essere corroborata dal turno di riposo e dalla possibilità di recuperare parte degli infortunati, invece abbiamo visto una squadra scarica ed a terra fisicamente. Bisoli, in settimana, aveva messo tutti sul chi va là, dicendo che il rinvio della partita con il Benevento avrebbe potuto portare a dei cali di tensione ad una squadra che aveva trovato i ritmi giusti e così poi è stato. Lui ha il termometro dello spogliatoio e da navigato allenatore aveva colto dei segnali preoccupanti. Anche in società il rinvio non era stato ben visto.

Ieri la conferma di questo calo di tensione che, per osservatori e tifosi, risulta assolutamente incomprensibile. Può una squadra che deve lottare con il coltello tra i denti per sfuggire alla retrocessione permettersi prestazioni del genere?!? Per quanto detto prima è assolutamente plausibile, posto che una squadra, con tutto il significato che questo sostantivo si porta dietro, non si crea dall’oggi al domani, ancor di meno se non si svolge la preparazione estiva da due anni ormai e se gli ultimi giocatori sono arrivati all’ultimo giorno di mercato, alcuni mezzi rotti ed altri fermi da mesi!

In queste condizioni dunque, la prestazione di ieri è del tutto plausibile, posto che anche alcune scelte del mister hanno, al ritorno dalla fiera, lasciato a desiderare: se Bisoli è stato costretto a fare scendere in campo un calciatore come Palmiero che si era allenato solo due giorni, viene da chiedersi in che condizioni siano i suoi naturali sostituti, cioè Carraro e Voca! Anche la scelta di Boultam e l’esclusione di Florenzi hanno lasciato qualche perplessità anche tenuto conto della indisponibilità dell’ultimo momento di Ndoy. In un centrocampo in cui due elementi su tre non funzionano anche Kongolo ha fatto la sua barbina figura e così, di conseguenza tutta la squadra. Il centrocampo è stato sempre il punto dolens di questa squadra e quando non gira la mediana ne soffre, ovviamente, la difesa, sottoposta a stress eccessivo (vedere primo gol di Koutsoupias inseguito inutilmente e affannosamente da Palmiero), ed il reparto offensivo. Il povero Laura non ha ricevuto un pallone decente, per come servono a lui, ossia in verticale e per sfruttare la profondità. Tutti i passaggi nel primo tempo sono stati orrendamente sbagliati e Caso, come al solito, costretto a partire da 200 metri dalla porta, il che rende le sue serpentine perfettamente inutili. Subito il gol è subentrata, come al solito, la sfiducia e la paura di non farcela, così che anche l’espulsione provocata da Caso è rimasta inutile. Alzi la mano chi ha notato che la Ternana fosse in inferiorità numerica. Le fere arrivavano sempre primi sulle seconde palle, vincevano tutti gli scontri e Sorensen e Bogdan sembravano insuperabili, quando invece si conoscono le difficoltà di una squadra che proprio in un reparto forte fisicamente, ma tremendamente lento, vede le sue pecche maggiori. A questo aggiungiamo anche le papere di Vigorito e la frittata è bella che completata. Se uno dei calciatori più esperti si permette queste “uscite” allora vuol dire che è l’anno maledetto.

Come al solito Bisoli però non si arrende mai e nel secondo tempo cerca di porre rimedio a quelle che si sono rivelate delle scelte sbagliate: entrano prima Di Pardo e Larrivey per Boultam e Vaisanen e la squadra passa dal 3-5-2 iniziale al 4-4-2, con Di Pardo e Caso esterni e Laura e Larrivey centrali, subito dopo entrano anche Florenzi e Liotti per Palmiero e Sy, ma a livello di modulo non cambia niente e, si può dire, nemmeno a livello di risultati in campo. I nuovi entrati e la nuova disposizione in campo creano qualche difficoltà ai padroni di casa, ci si avvicina dalle parti di Iannarilli e lo si vede anche parare! La sfortuna vuole che viene annullato il gol di Larrivey per qualche centimetro di fuorigioco, il tiro di Rigione, finalmente su un calcio di punizione tirato decentemente, un Laura che si danna l’anima per fare qualche conclusione ed il solito Caso, ma gol nemmeno a parlarne. Gli avversari conoscono i punti di forza e debolezza del Cosenza e si sono adeguati alla perfezione, non lasciando spazi per il gioco in profondità.

Finisce pertanto con un’altra sconfitta e tanto amaro in bocca per una situazione che non tende a cambiare. Si aspetta sempre la prossima per cercare di cambiare le carte in tavola, ma le partite diminuiscono ed il calendario diventa sempre più difficile. Alla fine Bisoli non ha parlato ed ha fatto bene, basta chiacchiere, bisogna solo buttare l’anima in campo ed aiutare la fortuna a trovarci!

 

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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