Cosenza calcio, chi sarà il prossimo allenatore? Regna la confusione più totale!

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Proviamo a far chiarezza (anche se è molto difficile) sulla situazione allenatore in casa Cosenza. Una cosa è certa: regna il caos per la scelta del nuovo tecnico. Il Presidente Guarascio nella giornata di ieri ha richiamato Zaffaroni per farlo allenare, mentre il Ds Goretti gli ha ribadito la contrarietà dello spogliatoio ed ha dovuto chiamare Bisoli. Per tale motivo adesso si trova con due allenatori a Cosenza (Bisoli e Zaffaroni). Uno dei due dovrà tornarsene a casa. Pare di capire che sarà il “povero” Zaffaroni a dover far rientro a casa.

Riportiamo anche la ricostruzione della vicenda Guarascio-Goretti-allenatori spiegata dal noto giornalista Alfredo Pedullà.

Pierpaolo Bisoli sarà il nuovo allenatore del Cosenza. Era uno dei nomi della lista che vi avevamo anticipato ieri: Zenga era un sogno ed è rimasto tale, trattativa in salita da subito; Cosmi ha chiesto garanzie che non sono state date. Nella serata di ieri il presidente Guarascio ha telefonato a Boscaglia offrendogli la panchina, ma soltanto fino a giugno. E Boscaglia ha detto no, esattamente come ha detto no all’Avellino per lo stesso motivo. Così non è rimasto che Bisoli, visto che il ritorno di Zaffaroni era un’ipotesi che sarebbe stata considerata soltanto se il casting (…) non avesse dato i giusti riscontri. E che con Dionigi (contattato nelle ultime settimane dal Vicenza) c’erano stati gli stessi problemi di durata contrattuale poi emersi con Bisoli. Il Cosenza vive un piccolo dramma calcistico: non fossero bastati i problemi della scorsa stagione, il ripescaggio avrebbe dovuto comportare una gestione diversa. Guarascio vive alla giornata e non sa che il calcio, anche a Cosenza, è una cosa sacra dove la programmazione va rispettata sempre. Invece, così non è e i risultati si vedono. Il mercato estivo è stato pessimo, quello invernale più che sufficiente, ma gli errori dell’anno scorso avrebbero dovuto rappresentare una lezione per una totale inversione di tendenza. Invece, no. E anche il direttore sportivo Goretti, non sappiamo quanto coinvolto nelle scelte, sta dentro questa mediocrità.

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