Cosenza, i nodi sono venuti al pettine

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Ma non serve alcun sconvolgimento tattico, solo gli interpreti giusti che arriveranno dal prossimo mercato.

 

Il Pisa ha giocato meglio, inutile girarci intorno, ed il Cosenza poteva prenderle di brutto ieri. Un rigore fallito e tre legni colpiti sono sentenze pesanti ed alla fine, come con il Venezia, il punto è guadagnato. Certo di questo passo, con nemmeno un punto a partita e zero vittorie in casa si va poco lontano, ma questo è scontato. Bisogna invertire la marcia e l’unico modo sembra rappresentato dal prossimo mercato di riparazione.

E le soluzioni devono arrivare anche molto presto perché, come scritto nell’ultimo numero del Corriere Sportivo di Calabria, ormai le scelte di Occhiuzzi sono molto chiare. I punti deboli, i limiti di questa squadra sono molto evidenti, inutile cincischiare, sperando che qualcuno si riprenda dal torpore in cui si è lasciato andare o in qualche sconto.

Così come sono evidenti i pregi del Cosenza che può contare su una filosofia di gioco ormai consolidata e che detta le direttrici di intervento.

Il gioco di Occhiuzzi è un gioco totale che va espresso al massimo e con gli interpreti giusti, ogni variante o piccolo calo di tensione porta a prestazioni come quelle con il Pisa. Parliamoci chiaro, a questa squadra serve un attaccante che abbia il gol nel sangue, uno di quelli che costano molto per intenderci, ma che potrebbe venire a metà prezzo visto che rimangono solo cinque mesi di campionato e il cui ingaggio potrebbe essere coperto dalla cessione degli elementi che non hanno reso secondo le aspettative. Ma anche un attaccante consono al gioco preteso da Occhiuzzi, un attaccante di movimento che partecipa a tutta la manovra, capace di legare il gioco, ma anche di inserirsi nel posto giusto e farsi trovare pronto al momento esatto. Poi magari anche un giovane con le stesse caratteristiche che possa fare reparto con Sueva. Poi servirebbe, come il pane, un esterno di qualità che sappia dare manforte a Carretta. Questi i passi fondamentali per dare ad Occhiuzzi suonatori adatti alla sinfonia, calciatori dai piedi educati e veloci di pensiero, esperti. La difesa sta rendendo bene ed il centrocampo ha alternative tranne che qualcuno non voglia provare nuove avventure.

I nuovi calciatori arriveranno sicuramente, i tifosi possono stare tranquilli e così si potranno evitare ancora partite come quelle di domenica pomeriggio.

Parliamoci chiaro abbiamo visto di peggio, ma è evidente che per praticare il 3-4-1-2 di Occhiuzzi ci vogliono calciatori che interpretino alla perfezione il sistema di gioco: con ritmi sempre elevati e pressing alto, squadra molto corta, possesso palla con capacità di palleggio nello stretto, capacità di invertire la transizione da negativa a positiva in breve tempo. Tutto questo ieri non si è fatto o fatto solo a tratti e quando si è trattato di chiudere la partita, con l’entrata in campo di Baez e Sueva, per cercare di sfruttare le ripartenze non si stati abbastanza cattivi e cinici, come spesso accade.

Per cui, a mio avviso non c’è alcuna necessità di cambiare sistema di gioco, ma solo dare l’opportunità ad Occhiuzzi di esprimere al meglio il gioco che vuole attuare. Non si fa un triennale ad un allenatore se non si crede nelle sue possibilità e quindi bisogna potenziare la squadra affinché si possa esprimere al meglio e capitalizzare il gioco creato. È ovvio che lo stesso Occhiuzzi dovrebbe praticare qualche alternativa al suo sistema preferito, cosa che ha già fatto, giusto per non essere monotoni!

Questo nel breve periodo, se poi si vuole avere un minimo di ambizione non bisogna spendere capitali, ma creare sin da oggi le premesse per una programmazione tecnica di prospettiva. Ed allora cominciare a pensare già da oggi a come migliorare ancor di più il reparto difensivo ed il centrocampo, visto che anche molti calciatori sono in scadenza ed in là con l’età.

Forza lupi

 

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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