Regali di Natale

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Solita prestazione volenterosa, ma inefficace, aggravata da orrori in fase difensiva e da un rigore non concesso.

Preoccupante l’involuzione della difesa che nelle ultime 5 partite ha subito 8 reti.

Camporese fuori da 9 partite diventa un caso.

Rinforzare la squadra è ormai una necessità non una scelta.

Che questa squadra fornisca sempre prestazioni volenterose e con un atteggiamento risoluto e di grande personalità è indubbio, anche a Cesena ha mantenuto il controllo per larghi tratti della gara (60% di possesso palla). È altrettanto indubbio che il suo allenatore abbia fatto un ottimo lavoro e creato un gruppo solido che applica a menadito le sue scelte tattiche, in poche parole la squadra lo segue volentieri. Se questa squadra ha racimolato 20 punti sul campo è tutto merito loro. È altrettanto vero però che in classifica i punti sono solo 16 e con 4 punti in meno, in questo campionato come al solito molto equilibrato, si passa dalle stelle alle stalle e non vorremmo che questa situazione creasse le stesse illusioni degli 11 punti conquistati nelle prime giornate da Dionigi e Brignola!! A chi immagina scenari di alta classifica il buon Alvini ricorda sempre che il campionato del Cosenza sarà di sofferenza, ieri ha rimarcato che con la penalizzazione il Cosenza combatterà fino all’ultima giornata per evitare gli “ultimi tre posti”, quindi anche la salvezza diretta sarà difficile da conquistare per il mister. Va da sé dunque che quanto fatto finora non basta, visto che manco con 7 risultati utili consecutivi si è riusciti ad allontanarsi dalla zona a rischio, immaginiamoci dopo due sconfitte consecutive, di cui una con una diretta concorrente per la salvezza.

Non basta, perché nonostante questo organico sia stato spremuto fino all’osso i punti di penalizzazione sono una zavorra molto pesante e alcuni giocatori non stanno apportando il contributo ipotizzato, altri sono invece molto giovani ed inesperti nella categoria ed hanno invece bisogno di tempo per maturare. In poche parole, ormai mi sono pure seccato di ribadirlo ogni santa settimana, questa squadra va aiutata con degli innesti importanti nel mercato di gennaio: un bomber, un centrocampista e, a questo punto, un difensore centrale se non due, se Camporese non dovesse essere più utilizzato. Alvini ha affermato che il giocatore fa parte ancora del progetto, ma sta di fatto che non gioca più da 9 partite e persone vicino alla società hanno affermato che ci si sarebbe aspettato un contributo più significativo visto l’ingaggio. Insomma l’ingaggio di Camporese pesa ed è probabile che si voglia puntare per il futuro su giocatori più giovani con meno gravami sul bilancio. Niente di nuovo. D’altronde l’indirizzo dato da Ursino è questo: giocatori più giovani, ma di proprietà, in modo da avere meno esborsi di emolumenti e ottenere plusvalenze, in caso di cessione, che giovano sul bilancio magro. Ma se la politica è questa sarà difficile aspettarsi l’arrivo di giocatori importanti, ma costosi a gennaio. Vedremo!

Nel frattempo Alvini fa di necessità virtù, facendo le piroette per cercare di mettere in campo una formazione che possa sostenere la serie B. Sta di fatto che per un motivo od un altro cambia sempre formazione, dando fiducia ora agli uni ora agli altri, dando a tutti la possibilità di esprimersi, ma di contro, non stimolando automatismi ed affiatamento: in difesa: ha iniziato con il trio Hristov, Dalle Mura, Caporale, fino alle tre sberle di Mantova per le quali ha fatto le spese Dalle Mura, sostituito da Camporese che è rimasto in campo fino all’errore sulla marcatura di Rover in occasione del gol del Sud Tirol. Sei partite con Camporese centrale, con 6 reti subite e 6 punti totalizzati, dopodiché, complice un piccolo infortunio, non ha giocato più. Compagni assidui di Camporese sono stati Venturi e Caporale. Il primo, dopo un infortunio, ha giocato raramente da titolare e tornato ad esserlo proprio ieri, il secondo invece è il punto fisso di riferimento di Alvini, non ha giocato da titolare solo con la Samp.  Hristov, titolare fisso nelle prime giornate è uscito con la J. Stabia per tornare sempre ieri a Cesena. Dalla J.Stabia è ritornato anche Dalle Mura che dopo uno stop di 7 turni da titolare ha inanellato 7 presenze come centrale di difesa che sono valse 6 turni di imbattibilità fino alla sconfitta con il Frosinone, dopodiché ha lasciato il posto a Venturi. Sgarbi non è stato ancora utilizzato.

Detto questo, bisogna dire che il rendimento della difesa è peggiorato via via, se prima era tra le meno perforate della categoria, adesso è sesta a pari merito con altre 4 squadre. Se nelle prime 11 partite aveva subito 10 reti (media pari a 0.90) nelle ultime 6 ne ha subito 9 (media di 1.5) e poteva andare molto peggio se Defrel prima e gli attaccanti del Frosinone non si fossero divorati il mondo.

L’azione del primo gol del Cesena con Venturi, fuori posizione, che, sbagliando passaggio, lancia l’azione avversaria

È evidente che il gioco di Alvini è arrembante, con un pressing molto alto che porta nella tre quarti avversaria 8/9 uomini e relativa alta densità in area per cercare di ottemperare alla mancanza di qualità, ma di contro la squadra si espone a pericolosi contropiede. Anche ieri a Cesena i padroni di casa si sono trovati in netta superiorità numerica, andando in gol con estrema facilità. I nostri tre centrali sono andai spesso in difficoltà sulle incursioni veloci di Ceesay sulla nostra sinistra, con Caporale in evidente affanno, ma anche sulle palle alte dove, nonostante la stazza elevata si sono persi gran parte dei duelli aerei. Per non parlare dei clamorosi errori di piazzamento in occasioni delle due reti. Due veri e propri regali, così li ha definiti Alvini, che hanno compromesso la prestazione dell’intera squadra e menomale che in un’altra occasione di sbandamento difensivo Tavsan si è trovato in fuorigioco. Indubbiamente c’è qualcosa da rivedere perché gli errori, come dice lo stesso allenatore, ultimamente si stanno ripetendo troppo spesso.

la seconda rete del Cesena con la difesa rossoblù completamente sbilanciata sul lancio lungo della difesa di casa

In questa situazione mi viene difficile capire come mai si sia deciso di non utilizzare Camporese per così tanto tempo. L’unico giocatore con esperienza e tecnica, capace di realizzare due campionati fa ben 5 reti di testa, non può rimanere fuori squadra. Nel momento in cui questa squadra non riesce realizzare un gol di testa manco a pagarla, tantomeno sfruttare i calci piazzati.

A centrocampo più o meno stessa situazione, si è partiti con l’equivoco Florenzi mediano e Kouan trequartista, ma poi dopo qualche saggio consiglio, si invertita la situazione ed ora Kouan rappresenta un baluardo della mediana e Florenzi un giocatore libero di svariare sulla trequarti avversaria. Quasi sempre presente Charlys e molto meno Kourfalidis e Mauri. A tutti gli effetti Alvini può contare in mezzo al campo sui due colored e quindi evidente la necessità di avere un altro centrocampista con caratteristiche di regista. Sugli esterni hanno giocato da titolari Ciervo e D’Orazio fino alla partita con il Sassuolo, dopodiché a Bari Alvini ha cominciato ad apprezzare le qualità di Ricci e Ricciardi e Ciervo è stato utilizzato con meno frequenza e più da attaccante che da esterno tutta fascia, mentre D’Orazio è anche lui sparito dai radar, non gioca da titolare dalla partita con il Sudtirol, tranne qualche minuto con J. Stabia e Salernitana. Mai utilizzato Gyamfi e molto poco Cimino.

la rete di Ricciardi

In avanti i più utilizzati sono stati Mazzocchi con 1055 minuti e con 3 reti realizzate e Fumagalli con 891 e 4 reti, poi Strizzolo, 477 minuti, Zilli 281 e Sankoh 254 che hanno totalizzato 2 gol in tre. Anche in questo caso è evidente che la squadra necessita di calciatori che diano un contributo maggiore in termini di prolificità, in una squadra che è prima per tiri verso la porta e cross, ma con uno dei più bassi rapporti tra tiri e reti realizzate.

A questo proposito lo stesso Alvini ha dichiarato, nel prepartita di Cesena, che, testuale: “facciamo bene, ma quando arriviamo la ci manca quel salto di qualità, quella giocata che può darci anche quel colpo in più che non c’è stato per raggiungere i risultati positivi…”. A questo punto è anche lecito chiedersi, per quanto si scriveva prima, se conviene sbilanciarsi così tanto alla ricerca del gol se poi imbarchiamo più gol e segniamo comunque con il contagocce. Bisognerebbe cominciare a chiedersi se conviene continuare a fare questo tipo di gioco, che gli avversari sembrano avallare, nel senso che preferiscono schierarsi sotto la linea della palla e attenderci ben sapendo che il Cosenza fa fatica ad andare in gol e che prima o poi lascerà gli spazi aperti per contropiedi efficaci. In questa situazione anche l’episodio della mancata concessione del rigore diventa per me ininfluente e fuorviante e anche Alvini non ne ha fatto cenno in conferenza stampa. Certo fin quando si dovrà contare solo su questi calciatori rimane poco da inventarsi, rimane da capire quali saranno le intenzioni di Guarascio!

Screeshot da DAZN

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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