Effetti collaterali

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Penalizzazione e arbitro determinano il pari di Cittadella ..!!

A conti fatti, Alvini sbaglia la scelta di “punire” Camporese, l’espulsione però “raddrizza” la partita!

La società ci metta la faccia e non lasci solo il tecnico.

Volenti o nolenti, la sciagura della penalizzazione sta condizionando il campionato del Cosenza, dall’allenatore alla squadra, dalla società ai tifosi ed anche la stampa. Non c’è commento, pensiero, articolo o calcolo che non tenga in considerazione i 4 punti che mancano alla classifica e chi fa finta di niente è quanto meno un pressapochista. Il danno è fatto, nessuno voleva arrivare a tanto, ritengo nemmeno il presidente Guarascio, ma in casa Cosenza i conti sono stati fatti male e le pezze sono peggio del buco.

Ora quello che conta è la salvezza del Cosenza, tremendamente compromessa dal -4, bisogna correre ai ripari finché c’è tempo. Fare il mea culpa, prendere coscienza degli errori commessi e cercare di porvi rimedio, la propaganda del “tutt’a po”, la colpa è del destino cinico e baro ed i velinari di supporto servono a poco. Bisogna metterci la faccia, partire dall’assunzione delle proprie responsabilità ed indicare al popolo rossoblù ed alla città le soluzioni che si intendono adottare. Non si può lasciare solo il tecnico a fare le veci del presidente e del Dg nei confronti dei tifosi e della stampa che fa da tramite.

Alvini, di fatto, è l’unico ad esporsi, a cercare di porre rimedio, sul campo, ai problemi creati dalla società e se non vi riuscirà ne pagherà anche le conseguenze. Questo non è giusto e non è corretto: gli è stata messa a disposizione una squadra nuova e sostanzialmente giovane ed inesperta per la categoria, ha reclamato dei rinforzi che sono arrivati solo in parte. Prima della penalizzazione aveva avvertito che questa squadra poteva cercare di salvarsi, con il -4 arrivato poco prima della chiusura del mercato la società aveva l’obbligo di rinforzarla a dovere, così non è stato ed adesso si sta patendo.

Anche ieri, a Cittadella, abbiamo visto una squadra che ha perso via via le proprie sicurezze, l’aggressività ed il controllo degli spazi che ne avevano caratterizzato l’avvio di torneo. Abbiamo assistito ad un primo tempo horror, con errori da dilettanti allo sbaraglio che hanno condizionato la prestazione dell’intera squadra, andata al tiro una sola volta e su calcio piazzato tirato da Fumagalli. Nessuna azione offensiva, solo qualche iniziativa di Ciervo che arrivato in area non sapeva a chi porgere il pallone, il tutto sotto gli occhi di un telecronista allibito da cotanta pochezza. Lo stesso mister ancora sostiene che la prova con il Sudtirol è inferiore anche a quella con il Cittadella, ma con i tirolesi i lupi sono andati al tiro 32 volte, hanno totalizzato 8 corner a zero e avuto un possesso palla del 64%, non si può giudicare una prestazione in base al solo risultato, semmai il tutto conferma, come ieri, che questa squadra manca di qualità.

L’unico tiro in porta del Cosenza, su punizione calciata dal Puma

E menomale che dall’altra parte c’era una squadra in profonda crisi, reduce dalle 6 sberle rifilategli dal Sassuolo ed in piena fase di convalescenza gestita dal nuovo tecnico. Siamo apparsi allo sbaraglio dinanzi alla squadra con il peggiore attacco, la miseria di 5 gol realizzati in 9 partite e peggior difesa della serie B. Il primo tempo non è finito 2 a 0 solo perché Desogus e Vita hanno sbagliato due occasioni clamorose generate da altrettante indecisioni clamorose dei nostri difensori.

Il tutto è causato, fondamentalmente, dalla profonda insicurezza, generata dal -4, che sta pervadendo tutti, allenatore compreso che, nel voler “punire” l’indecisione di Camporese sul gol di Rover nella scorsa partita con il Sudtirol, lo ha tirato fuori dall’11 titolare, restituendo al campo l’ennesimo terzetto difensivo. Comprensibile anche il tentativo di tenere tutti sulla corda e di far capire a tutti che sono utili alla causa, ma allora non si capisce il perché lo stesso non viene fatto con Cimino, Martino, Giamfy e Dalle Mura?!?

Il fallo da tergo di Venturi

Per fortuna ci ha pensato Venturi a rimettere le cose a posto! Si, non sono impazzito, paradossalmente il fallaccio del nostro difensore, oltremodo inutile ed incosciente, e la conseguente espulsione hanno dato la possibilità ad Alvini di cambiare le carte in tavola e risistemare la difesa ad inizio ripresa. Nel secondo tempo infatti Alvini sostituisce un buon Ciervo, ma inutile alla causa, nel senso che nessuno lo seguiva nel suo tentativo di rendersi pericoloso, lasciando al contempo però sguarnita la difesa, con un sempre più sorprendente Ricciardi, capace al contrario di gestire anche bene la fase difensiva oltre a proporsi in avanti con valida efficacia.

Alvini passa dunque alla difesa a 4, con Ricciardi e Ricci terzini e Hristov e Caporale centrali, centrocampo a tre con Florenzi prima regista con braccetti Kouan e Charlys e subito dopo con regista Charlys e braccetti Florenzi e Kourfalidis.

Florenzi regista nel 432 Florenzi mezz’ala con KouanFlorenzi mezz’ala con Kourfalidis

Quindi Florenzi nella stessa partita è passato a fare il mediano nel 3412, il regista e la mezz’ala nel 432! Ciò rientra nella duttilità tattica richiesta da Alvini e corroborata dalla splendida forma di Florenzi che, praticamente, non gioca solo come centravanti, difensore centrale e portiere, gli altri ruoli li fa tutti! Il problema è che la squadra non trova mai un assetto base, con lo stesso Kouan a fare il percorso inverso a Florenzi.

Comunque, nel secondo tempo, nonostante l’inferiorità numerica, la squadra trova un assetto più consono alla partita: si difende senza affanno, lasciando anche due attaccanti in avanti nel tentativo di condurre qualche azione sporca. Purtroppo questa non arriverà perché Sankoh appare appesantito e goffo nei movimenti, sbaglia tutte le scelte, Strizzolo ha bisogno del supporto della squadra per esprimersi e se non arrivano palloni non è certo lui a crearsi le occasioni.

Di positivo c’è da dire che Alvini ha letto ancora una volta bene l’evolversi della partita e riparato agli errori iniziali, i ragazzi si sono concentrati sull’obiettivo di portare il punto a casa e ci sono riusciti nonostante il brivido finale.

Pezzuto, alias mr Bean, e il VAR questa volta ci danno una sacrosanta mano, insieme al Cittadella, apparsa una squadra lontana mille miglia da quella che abbiamo imparato ad apprezzare negli ultimi anni.

 

 

screenshot DAZN

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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