S.O.S Cosenza

0

La squadra ed il tecnico meritano l’aiuto ed il sostegno del loro popolo in attesa che una mano arrivi anche dalla Corte Federale di Appello.

Non credo di andare molto lontano dalla verità se scrivo che sono ingiusti e immeritati i fischi, pochi invero, e i cori che si sono registrati alla fine della partita tra i lupi ed il Sudtirol. La squadra ha dato tutto per riprendere i tirolesi ed il tecnico ha ancora una volta rivoltato la formazione come un calzino per trarne il massimo e raggiungere quanto meno il pari: difesa a 3 poi a 4, centrocampo a 3 poi a 2, 1,2,3,4,5 attaccanti, Ciervo a destra poi a sinistra, Ricciardi terzino, abbiamo visto tutte le soluzioni immaginabili nel tempo a disposizione, ma la sensazione è che la partita poteva durare anche un giorno intero, ma non avremmo mai segnato.

D’altronde, come ha detto lo stesso tecnico, stiamo giudicando la prima prestazione non eccezionale dei lupi in otto partite, dopo che gli stessi avevano tenuto testa e anche battuto alcune grandi o presunte tali del campionato di serie B. Una squadra che ha totalizzato 9 punti, non pochi se rapportati agli avversari incontrati, e sempre con prestazioni di rilievo, macchiate solo dal primo tempo di Mantova e da qualche disattenzione con un avversario di tutto rispetto come il Sassuolo.

Ci andrei piano quindi nel cominciare ad etichettare come scarsi i calciatori e bollito il tecnico, si c’è anche chi sui social ha scritto questo. Semmai è stato esagerato immaginare vittorie a go go e obiettivi da play off dopo qualche vittoria di inizio campionato. D’altronde la parola EQUILIBRIO a Cosenza non è mai andata di moda, ci si lascia, nella maggior parte dei casi, condizionare solo ed esclusivamente dal risultato, dimenticando quelli precedenti e tenendo poco in considerazione la prestazione.

Solo dei pazzi potevano immaginare che il Cosenza potesse mantenere i ritmi forsennati delle prime giornate o meglio che le altre squadre non si adeguassero in tempo utile agli stessi ritmi. E quando corri come gli altri per vincere devi avere più qualità. Quando a fine mercato reclamai qualche calciatore con più qualità, soprattutto in considerazione della pesante penalizzazione inflittaci ed in considerazione dei desiderata del tecnico alcuni, non molti per la verità, trovarono da ridire, magari gli stessi che adesso fischiano la squadra che è l’ultima colpevole di questa situazione.

Il -4 non è certo arrivato per loro inadempienze, ma per colpe ben definite dalle motivazioni del TFN di chi, in prima istanza avrebbe dovuto prendere le giuste precauzioni e dinanzi al patatrac porvi immediatamente rimedio rinforzando un progetto si valido, finalmente di medio lungo respiro, ma anche molto fragile nel breve periodo. Bene i giovani di proprietà provenienti dalla serie C, ma sarebbe stato opportuno blindare il progetto con qualche calciatore di esperienza e qualità, a maggior ragione saputo della penalizzazione.

Il presidente Guarascio insieme al DG Ursino in tribuna

Proprio perché siamo al cospetto di una squadra giovane, ma soprattutto nuova, con uno staff tecnico nuovo, sarebbe il caso di sostenerli maggiormente, soprattutto in questi momenti di difficoltà. Ma davvero si poteva pensare che questa squadra, fatta di tanti esordienti, potesse vincere a Bari? Qualcuno si è fatto incendiare la testa come quando Dionigi collezionò 11 punti nelle prime giornate di qualche campionato fa.

EQUILIBRIO, ieri Alvini ha ripetuto tre volte che questa squadra si deve salvare e chi ha i capelli bianchi come me sa quanto sarà difficile con il fardello del – 4 sulle spalle, sperando che almeno 1/2 ci verranno restituiti, pur nella consapevolezza di aver sgarrato.

Bisogna rendersi conto quanto prima del vero valore di questa squadra e sostenerla il più possibile, proprio per compensare alcune carenze tecniche. Bisogna decidersi se il tecnico è bravo e meritevole di stima, non si può cambiare opinione al primo passo falso. Ieri Alvini e la squadra hanno dato tutto, palesando altresì i limiti tecnici che già conoscevamo: una difesa lentissima che, se non supportata da centrocampo e attacco, diventa perforabilissima, prova ne sono i due gol subiti da una squadra mastodontica come il Sudtirol. Non è comprensibile, la stessa osservazione ho fatto in sala stampa ad Alvini, come si possa subire da Rover, nelle stesse modalità e condizioni, il medesimo gol subito con la Samp da parte di Ioannou. Non si può pretendere da Venturi e Caporale di impostare l’azione offensiva ed in alcuni casi di concluderla, come capitato allo stesso Venturi. Passi per il centrocampo dove abbiamo svariate soluzioni, bisognerebbe dargli solo un assetto definitivo, evitando di sbalzare Florenzi da una parte all’altra del campo, l’attacco è composto da tanti giovani in via di affermazione e qualche “vecchietto” che deve trovare continuità di rendimento.

Il primo gol di Rover

Allora può capitare che dinanzi ad una squadra molto esperta, che ormai conosce vita, morte e miracoli del Cosenza, fisicamente strutturata, ci si possa trovare in difficoltà, soprattutto se ti manca la qualità extra. Al Cosenza nessuno più concede il fianco per farsi aggredire e farsi colpire in ripartenza se financo il Sassuolo cambia strategia per prenderti di infilata a sua volta.

La serie B è fatta anche di forza fisica e contrastare giocatori di 190 cm con Florenzi, Mauri, Kouan e Rizzo Pinna diventa un problema, tenuto conto che lo Spezia, ad esempio, vince tutte le sue partite sui calci piazzati, mentre il Cosenza non è mai riuscito a farlo. Per cui, la squadra è questa, prima ce ne rendiamo conto, ma soprattutto, prima se ne rende conto Guarascio e meglio è.

Foto di Ernesto Pescatore

Articolo precedenteIl circolo della stampa “Maria Rosaria Sessa” compie 20 anni
Articolo successivoSerie B: la Cremonese esonera Stroppa, Il Frosinone aspetta Vivarini. Ultima chance per Caserta?
Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

Rispondi