La qualità paga

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Il Cosenza strappa un punto alla Feralpi grazie alla classe di Tutino e Antonucci serviti da Marras. Il crollo fisico nel secondo tempo rischia compromettere il pari, ma per fortuna c’è saracinesca Micai.

Alla fine di questo campionato rimarrà, ormai è certo, un grande rammarico per non aver potuto godere delle prodezze dei tanti talenti presenti in questa rosa. Ieri Tutino e Antonucci, ma anche Marras che li ha serviti a dovere, hanno ricordato ai soliti “giapponesi” di cosa sono capaci e cosa sarebbe potuto essere se….

Caserta, alla fine dei conti, non è riuscito a gestire l’abbondanza del reparto offensivo, trovare la sintesi sulla mediana e peccato nell’avvalorare alcune cervellotiche scelte di Gemmi per il reparto difensivo, vedi allontanamento di Rigione e Vaisanen.

La squadra girava a mille nelle prime giornate con i suoi attaccanti, Tutino e Mazzocchi, ma si è voluto esagerare con gli innesti di Forte e Canotto, mai protagonisti di questa stagione: il primo sacrificato per creare spazi a Tutino, il secondo relegato in panca a favore di un Marras più portato al sacrificio. Qualcuno ricorderà che ad agosto consigliavo di non prendere altri attaccanti perché c’erano già in rosa, bastava prendere un’ala sinistra per completare il reparto, ed oggi guarda caso si è tornati con la coppia Mazzocchi-Tutino!!

Alla fine, per fare spazio a Forte, Mazzocchi ha finito per fare il “terzino” sinistro; Canotto ha fatto e continua a fare la riserva di Marras; Florenzi da promessa del calcio italiano ed idolo dei tifosi ha finito per essere rinnegato da molti di essi; Antonucci stava per diventare il talento incompreso e così per Viviani, un disastro. Un’intera squadra immolata sull’altare del 4231, flagellata da una condizione fisica sempre precaria, come ha scritto un tifoso: “la peggiore condizione atletica degli ultimi campionati di serie B”, tanto da lasciare strascichi ancor oggi. Tanti difetti e problemi lasciati in eredità a Viali che faccio fatica a pensare che qualcuno li abbia già dimenticati, ma dopo i primi risultati negativi di Viali, alcuni, rinnegando quanto espresso dalla totalità dei tifosi, rimpiangono il tecnico calabrese, rivendicando una posizione tranquilla di classifica al momento del suo esonero (un pò come gli 11 punti ottenuti da Dionigi) dimenticando però di un trend assolutamente negativo: passaggio dal 5° posto al 14° e soli 2 punti nelle ultime 4 partite giocate, due derby persi ed una dichiarazione palese di resa nel dopo Cittadella. Non intervenire sarebbe stato da folli e nessuno può garantire che con Caserta in panchina le partite con Ternana e Brescia si sarebbero vinte o quantomeno non perse. Insomma una polemica sterile e alquanto inutile, anche ipocrita.

Viali e Pincente, preso coscienza di questa carenza atletica e allenamenti definiti “allegri”, hanno cercato di rimediare aumentando i carichi di lavoro durante la pausa per dare più brillantezza già dalla partita con il Brescia. Qualcosa è andato storto però ed il calo fisico nel secondo tempo della partita con le rondinelle è stato evidente al pari di quello di ieri con la Feralpi. A Piacenza la squadra ha retto solo nel primo tempo, nel secondo si è spenta via via, fino a che nell’ultimo quarto d’ora più recupero, quando la Feralpi ha creato le azioni da gol più pericolose, i calciatori non riuscivano più a correre, o meglio facevano fatica a stare dietro agli avversari.

D’Orazio, sin dall’inizio della ripresa non scendeva più sulla fascia, ma si limitava a gestire il pallone con passaggi indietro, nonostante la squadra fosse in svantaggio; Voca e Florenzi ormai senza ossigeno sono stati sostituiti da Praszelik e Antonucci, ma il polacco non aveva la forza di contrastare gli avversari e perdeva qualsiasi confronto a centrocampo, lo stesso Tutino non era più quello del primo tempo e Mazzocchi è sembrato girare a vuoto.

Insomma la squadra non aveva alcuna forza per tentare di recuperare la partita. Tanti passaggi in orizzontale, qualche lancio lungo di Calò, ma i locali controllavano con tranquillità. Viali, consapevole di ciò che stava succedendo, passeggiava nervosamente a bordo campo, finché Marras, con la sua giravolta e rientrare, imbeccava Antonucci che si inventa letteralmente il gol del pari, prendendo in controtempo l’intera difesa lombarda, ricordiamo la peggiore difesa del campionato (51 gol subiti) dopo quella del Lecco che ne ha subito ben 60 di gol.

Secondo recupero e seconda perla personale dopo quella di Tutino. Si perché, a ben vedere, il Cosenza ha fatto solo due tiri in porta, quindi con una percentuale di realizzazione perfetta e se scrivo che la partita è stata pareggiata solo grazie a delle prodezze personali, non vado molto lontano dalla realtà. Insomma, un mezzo miracolo e menomale che in squadra abbiamo giocatori di questa portata, altrimenti sarebbe veramente dura uscire da questa situazione.

Lo stesso Viali sta cercando di fare il possibile per rimediare, non tanto sul recupero tecnico di alcuni calciatori, finalmente riportati nelle loro posizioni di competenza, ma per cercare di ridare tono ai muscoli dei calciatori e anche per dare la propria fisionomia tattica alla squadra. Per quanto riguarda la condizione atletica ho detto: ancora purtroppo non si riesce a scorgere una tenuta accettabile e a sei giornate dal termine può definirsi scandalosa la cosa; dal punto di vista tattico abbiamo visto sia in precedenza che con la Feralpi alcune novità. Di base si parte dal 4321 tanto caro al tecnico milanese, ma ho sottolineato anche come questo modulo sia molto duttile: con un 442 in fase di non possesso e un 3421 in fase di possesso, con il terzino sinistro che sale a supportare la mediana. Ieri ho notato un’altra variazione, con Calò perennemente in zona da centromediano metodista, davanti alla difesa, a impostare l’azione offensiva, la linea difensiva a tre con D’Orazio a supportare la mediana, con Marras quarto di destra e con Florenzi e Voca prima e “Pras” e Antonucci dopo, ad inserirsi in fase in attacco a supporto delle due punte Mazzocchi e Tutino, in una sorta di 3142.

Lo scopo è evidente, avere più calciatori in fase di pressing sull’impostazione avversaria e densità in fase offensiva, con 6 calciatori a cercare l’azione del gol e con Calò a sventagliare ora a destra ora a manca per trovare l’imbeccata giusta. Una nuova idea tattica che ha trovato dei problemi nel momento in cui la squadra non è riuscita a tenere a freno il talento Felici, il quale non ha avuto difficoltà a superare in prima battuta Florenzi e poi D’Orazio, ma soprattutto uno schema che se non supportato da adeguata condizione atletica lascia dei vuoi in mezzo al campo. Più volte Zennaro e Kourfalidis hanno preso alle spalle Florenzi e Voca, rimasti a pressare in avanti e lasciando sguarnita la linea mediana.

Insomma, come al solito, cose positive, e menomale, ma anche negative, a cominciare dalla preparazione atletica, vero punto dolens di questa stagione. La speranza è che vada a migliorare sempre più.

Ultima annotazione sull’episodio del rigore: a quanto pare l’arbitro ha preso in considerazione la terza parte del regolamento del caso, ossia quella che vuole la ripetizione del rigore in presenza in are di rigore sia degli attaccanti che dei difendenti. Dalla foto si vede che il solo Camporese è un metro nell’area di rigore al momento del tiro di La Mantia. L’arbitro era già convinto della situazione molto prima del responso del VAR, evidentemente possiede dei poteri soprannaturali.

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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