LA DECISIONE DELLA CORTE D’APPELLO
Una decisione attesa dalla tifoseria a da tutto il panorama calcistico italiano che ha seguito la vicenda legata alla Reggina 1914 ed a Felice Saladini. La Corte d’Appello si é espressa sull’omologa e sul famoso piano di ristrutturazione del debito richiesto dal club.
La Corte di Appello di Reggio Calabria, sezione civile, disattesa ogni contraria istanza, difesa ed eccezione, definitivamente pronunciando sul reclamo proposto da Brescia Calcio S.p.a., INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate nei confronti di Reggina 1914 S.r.l., disattesa ogni contraria istanza, eccezione e deduzione, così provvede:
- dichiara inammissibile il reclamo proposto dalla Brescia Calcio s.p.a.;
- accoglie il reclamo proposto dall’Inps, dall’Inail e dall’Agenzia delle Entrate e per l’effetto revoca l’omologazione degli accordi di ristrutturazione e delle transazioni sui crediti tributari e contributivi proposti dalla Reggina 1914 s.r.l., disposta con sentenza del Tribunale di Reggio Calabria del 9 giugno 2023;
- dichiara aperta la liquidazione giudiziale e rimette gli atti al Tribunale per l’adozione dei provvedimenti di cui all’art. 49 co. 3 CCII;
- compensa interamente tra le parti le spese processuali di entrambi i gradi del giudizio;
- dichiara, ai sensi dell’art. 51 comma 15 CCII, che le parti soccombenti non hanno agito e resistito con mala fede o colpa grave;
- dà atto, ai sensi dell’art. 13 comma 1 quater d.p.r. n. 115/2002, di avere emesso una pronuncia di inammissibilità del reclamo proposto dalla Brescia Calcio s.p.a.;
- dispone la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria in ordine alle circostanze allegate dal Commissario giudiziale nella memoria di costituzione (pag. 8 e ss.) del 14 ottobre 2023;
- dispone la notifica della sentenza, a cura della Cancelleria e in via telematica, alle parti;
- ordina la comunicazione della sentenza al Tribunale;
- dispone la pubblicazione e l’iscrizione della sentenza nel registro delle imprese.
Oltre al debitore e ai creditori, interviene nel procedimento anche il curatore, il quale è nominato direttamente dal Tribunale e viene investito della qualifica di pubblico ufficiale. La sua funzione è quella di amministrare il patrimonio del debitore, nonché a eseguire tutte le operazioni necessarie ai fini dell’espletamento della procedura sotto la direzione e il controllo del Giudice delegato e del Comitato dei creditori. Il curatore predispone il programma di liquidazione al cui interno sono indicate le modalità attraverso le quali verrà operata la liquidazione dei beni, indicando costi e tempi di realizzazione. Il programma di liquidazione verrà approvato dal Comitato dei creditori e autorizzato dal Giudice delegato. Liquidata e ripartita tutta la massa fallimentare, la procedura di liquidazione può dirsi chiusa.