Scorie Casertane

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Viali in pochi giorni cerca di cambiare volto alla squadra, ma i problemi lasciati in eredità dal vecchio tecnico sono pesanti.

L’arrivo a Cosenza di Viali ricalca, per certi versi, quello dello scorso anno, quando trovò una squadra, sicuramente inferiore tecnicamente, e di molto, rispetto all’attuale, ma al pari di oggi ancora convalescente, frastornata dai tanti problemi che il tecnico precedente aveva lasciato. Anche allora Viali subì una sconfitta, 3 a 1 a Pisa, nella quale, come oggi, impose il suo credo tattico, ma cercò di non stravolgere completamente la situazione. Poi, con il tempo, riuscì a venirne a capo e tutti conosciamo l’epilogo, sofferto, ma vincente e questo ci tranquillizza un pò. Da aggiungere che l’anno scorso arrivò da neofita in serie B, adesso può vantare due presenze importanti che hanno lasciato una esperienza non di poco conto. Certo, al pari di Caserta, siamo dinanzi ad un tecnico con ancora pochissima esperienza in B, una cinquantina scarsa di presenze che vanno a confrontarsi con le oltre trecento di Breda e questo conta anche nella sconfitta di ieri. Anche l’anno scorso ebbe solo qualche giorno per cercare di modificare l’andazzo e come oggi non è riuscito a dare subito la scossa, ma adesso ha la pausa dalla sua per ritrovare uomini e schiarirsi le idee sul loro impiego.

C’era molta attesa per capire come Viali potesse schierare la squadra in campo. In conferenza pre partita aveva affermato di non voler, visti i tempi, modificare granché ed in quella a posteriori di voler mantenere il medesimo imprinting, ossia un atteggiamento offensivo come quello di Caserta. Fin qui tutto ok, ma cerchiamo di capire cosa è successo al Liberati.

Viali presenta una squadra molto duttile ed elastica, simile al modulo di Caserta, ma concettualmente diversa: 442 in fase di non possesso, con Marras e Florenzi ad aiutare i due mediani Praszelik e Voca,

ma la vera differenza si attua nella fase di possesso, con Frabotta a salire sulla mediana, con Marras dal lato opposto, Florenzi e Antonucci a posizionarsi sulla terza linea a mò di trequartisti, con Mazzocchi di punta, ossia 3421.

l’applicazione, in fase di possesso, del 3421 in vari momenti della gara

Nel modulo di Viali infatti i due trequartisti si accentrano per dare spazio alle folate offensive dei due esterni, in questo caso Frabotta e Marras. Un modulo che permette di creare molta densità in area avversaria, almeno 5 uomini più i due mediani ed in alcuni casi con le sovrapposizioni anche dell’altro terzino, Gyamfi. Un modulo sicuramente offensivo con i giocatori finalmente nei loro ruoli naturali, cosa che aveva creato molti problemi con Caserta. Quindi Mazzocchi finalmente tornato nel ruolo di centravanti puro, Florenzi e Antonucci trequartisti e con un modulo che privilegia anche le caratteristiche offensive (ben 3 gol) di Frabotta. Una macchina perfetta o quasi nel primo tempo, poiché sebbene il pallino e l’inerzia del gioco sia rimasta ai rossoblù (56% di possesso palla) di occasioni da rete ne sono state create pochine, ma ci sta, tenuto conto del momento e dell’importanza della gara. Sicuramente una buona base da cui ripartire.

Per tutto il primo tempo si viaggia su questa impostazione tattica, con una Ternana imbavagliata del pressing alto dei rossoblù che riescono ad arrivare anche prima sulle seconde palle. Poi qualcosa cambia nel secondo tempo, al pari della partita dell’andata, quando gli uomini di Breda presero il sopravvento dopo l’infortunio di un Canotto in forma smagliante, forse perché impiegato a destra, nel suo ruolo naturale?

La Ternana torna in campo più convinta, Pereiro prende per mano la squadra, cambiando l’inerzia della partita. Un’azione convulsa dà il via ad una serie di corner che costringono i lupi a stare bassi. Il Cosenza non riesce più a salire e tantomeno ad effettuare il pressing sui portatori di palla avversari in fase di impostazione. Di questo viene colpevolizzato Antonucci, reo di aver sbagliato un paio di controlli in fase di uscita. Viali lo sostituisce con Forte, mantenendo lo stesso modulo in fase offensiva, 3421. La musica però non cambia e mi pare anche ovvio, visto che quando hai due centravanti devi cercare di avere il possesso palla e costringere gli avversari nella loro arei di rigore, non certo pensare di giocare in ripartenza con Forte.

Di riffa o di raffa, la squadra comunque tiene nonostante un Marras non in grande forma (il telecronista di Sky sottolinea:”Marras zero in fase offensiva”). Viali però continua a tenerlo in campo anche al secondo slot di sostituzioni: fuori Florenzi e Voca, dentro Canotto e Calò, modulo sempre lo stesso: Canotto da trequarti sinistro e Forte da trequarti destro, Mazzocchi centravanti, Marras e Frabotta esterni alti, con Calò e Praszelik mediani. Viali in questo caso dimostra di avere gli stessi problemi di Caserta nello gestire un organico numeroso ed importante, difficile tenere in panca gente come Forte o sostituire Marras per far posto a Canotto nella sua posizione naturale!

Arriva dunque il patatrac. La squadra non regge, non riesce a stare alta perché Marras è fuori forma, Forte fa la sua solita partita abulica in una posizione a lui non congeniale, Canotto a sinistra non riesce a portare palla avanti e crea solo confusione.

La rete dei padroni di casa nasce però da un fallo netto non fischiato proprio su Canotto e da un contrasto regolare di “Pras” su Luperini, sulla punizione conseguente, Canotto contrasta Pereiro come al valzer delle diciottenni, Micai si fa sorprendere dal tiro dalla distanza ed è 1 a 0.

Il solito sbandamento in stile Caserta dopo la rete subita fino a quando Viali decide di inserire Crespi per Marras, finalmente, e D’Orazio per uno stanco Frabotta. Questo permette a Canotto di tornare nella sua zona di competenza, a destra, e guarda caso subito dopo arriva una delle azioni che piacciono tanto al rossanese, palla in mezzo, dal fondo, al bacio per Crespi che dovrebbe solo appoggiare in rete, invece spizzica a lato, incredibile, ma vero. Riassestato il centrocampo con le forze fresche ed al posto giusto di Canotto e D’Orazio, i lupi tentano il forcing finale, la Ternana impaurita si abbassa, ma non c’è più tempo.

Quindi caro Viali, c’è sempre una spiegazione tattica alle sconfitte, non rifugiarti anche tu nei problemi psicologici che poi hanno portato all’esonero di Caserta. Adesso ci sono 15 giorni di tempo per capire bene come utilizzare al meglio l’importante materiale umano messoti a disposizione, con in più il rientro di due titolari top, Tutino e Zuccon.

Mi raccomando…!!

 

Screenshot da Sky

 

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Nato a S. Marco Argentano (Cs) il 27 settembre 1962, sociologo di professione e giornalista per passione. Laureato in Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria con una tesi sui “Significati del Calcio, sport, società e tifosi, con particolare riferimento alla vicenda cosentina”. Ho iniziato la carriera giornalistica nel 1994 presso l’emittente TEN e poi a Cam Tele3. Lasciata l’attività per motivi legati alla professione di sociologo, pur continuando a seguire le vicende del Cosenza come per quasi tutta la mia vita, sono ritornato al giornalismo nel 2010 iniziando la collaborazione con il quotidiano Cosenza Sport ed in seguito con il Gazzellino della Calabria. Dal 2012 al 2016 cronista tecnico delle partite del Cosenza calcio per conto di Jonica Radio/Tv Sud e Lupindiretta. Nel 2013 ho collaborato anche con l’emittente televisiva RTI, con la testata on line News di Calabria e Magico Cosenza. Dal 2016 conduttore di Lupus in Forum su Mediaterronia Tv, emittente comunitaria della quale da gennaio 2017 ne sono diventato Direttore responsabile. Dal 2012 collaboro con il Corriere Sportivo di Calabria, dal 2019 come caporedattore.

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