Nessuno caso da studiare, solo un normale processo di crescita
Prendi un organico costruito molto male ad agosto: senza un portiere di categoria, un terzino sinistro e bla bla bla, con un budget assolutamente inadeguato alla categoria, tralasciando la scelta di Dionigi. A novembre si capisce che Dionigi non è cosa e si ingaggia il novizio Viali che viene catapultato in un campionato che lui stesso ammette di non conoscere. Arrivano sconfitte su sconfitte e l’ultimo posto in classifica. A gennaio si rinnega tutto e si ricomincia daccapo, vengono ceduti 11 calciatori e “regalati” 10 nuovi di zecca a Viali. Il girone di ritorno comincia con qualche “pareggicchio” casalingo e tante sconfitte in esterno, Micai ci mette spesso una pezza, ma c’è da inventarsi qualcosa di diverso per compensare le carenze strutturali e l’improvvisazione di base.
Uno degli interventi salva risultato di Micai di ieri
A questo impegno viene chiamato, dal sottoscritto, mister Viali: tante prestazioni comprensibilmente a metà, visto il contesto operativo, ma quanto meno si intravedeva un ordine logico, con calciatori al loro posto e tanta voglia di fare e superare il tirocinio formativo a pieni voti. Arriverà poi la batosta di Como che, come detto dall’ex Giorgio Roselli in una mia intervista, ha insegnato molto a tecnico e calciatori. Insegnamenti che apprezzeremo in seguito, perché fino al 90° del Derby tutto sembrava scivolare sul solito cliché: una squadra mordace in casa, ma strutturalmente incapace di andare a rete e oltremodo timorosa fuori casa, impalpabile. In quei minuti di recupero conto la Reggina, i rossoblù hanno acquisito la consapevolezza di poter avere la forza di vincere una partita. La sconfitta di Genova arriva contro una squadra molto più forte, costruita per vincere, con un budget 10 volte superiore a quello del Cosenza, i lupi hanno tenuto finché hanno potuto. Poi le tre vittorie consecutive, tutte per 1 a 0, con tre clean sheet e con avversari di tutto riguardo, che sanciscono il processo di maturazione e di crescita della squadra. Un processo normale di evoluzione che non può svilupparsi, viste le condizioni di partenza, in pochi giorni.
Onore al merito a Viali che, anche in condizioni ambientali non favorevoli, ha saputo trovare il bandolo della matassa ed adesso può godersi l’afflato dei quasi diecimila ritornati al Marulla. Ha trovato la soluzione lavorando sodo e potendo contare, al momento, solo su tre calciatori dei 10 arrivati a gennaio, quelli che dovevano già arrivare ad agosto: il portiere Micai, il terzino sinistro D’Orazio e quello che è diventato a tutti gli effetti un centrocampista aggiunto, vera mossa tattica di Viali, ossia Marras. Gli altri, tranne gli infortunati, fanno da spalla, come Finotto, Delic e Cortinovis, ma non ancora la differenza. A Viali anche il merito di avere messo Nasti in condizione di far male. Anche il giovane attaccante ha dovuto superare il giusto periodo di adeguamento alla nuova categoria, lui che aveva fatto solo partite con la Primavera del Milan. Il problema è che i Nasti, i Brescianini, che hanno indubbie potenzialità, sono in prestito ed ogni prestazione positiva, ogni gol, aumenta la possibilità che il Cosenza non li possa trattenere!
Ma rimaniamo al presente. Quindi un normale processo di crescita di tutti, ma soprattutto del blocco di calciatori sui quali Viali ha deciso di contare.
Ormai si è capito, e ieri alla mia affermazione Viali non ha obiettato, che il Cosenza ha trovato il suo equilibrio nel 4-4-2, con Marras che funge, a seconda dell’evoluzione del match, da terzino aggiunto, quarto di centrocampo o ala. Con un modulo elastico che conta su una linea difensiva a 4, ma su un centrocampo molto elastico che diventa a tre: con Voca centromediano e braccetti Florenzi e Brescianini, in fase di possesso, a supporto di Marras, Nasti, Delic o chi per lui; mentre in fase di non possesso diventa a 4 con l’abbassamento di Marras che in taluni casi raddoppia in aiuto a Rispoli. Su questa base si alternano le “spalle”. Ieri emblematica un’immagine di Sky nella quale si vedevano camminare insieme Calò, D’Urso, Vaisanen e Venturi.
La sequenza del gol di Nasti
Questa squadra ha dimostrato di avere bisogno della corsa e forza fisica di Voca, anche perché c’è da supportare due mezze ali pure come Florenzi e Bresciagol; Calò sta trovando posto nell’ultima mezz’ora, quando Voca non regge più e lui può aprire a soluzioni diverse, con i suoi lanci da 50 metri. Stesso discorso per D’Urso, ormai utilizzato quando gli avversari sono stanchi ed in sostituzione di Florenzi, da mezz’ala o subito dietro le punte, da trequartista libero di svariare sull’intero fronte offensivo, (vedi derby); Vaisanen si alterna con Meroni o Rigione; Kornvig subentra quando c’è da dare muscoli e gamba al centrocampo; Finotto e Zilli quando c’è da far salire la squadra, in sostituzione degli attaccanti titolari. Ultima alternativa rimane Cortinovis, ottimo calciatore, anche lui in prestito, ma fuori squadra da un po’, ieri per una infiammazione.
La squadra che ha battuto il Pisa
Su un undici titolare ed alternative prestabilite, non più cambi alla rinfusa in cerca di trovare la quadra, Viali sta costruendo l’ennesimo miracolo. Scongiuri a parte, il Cosenza si è rimesso in carreggiata alla grande, pur in un campionato, come detto sin da agosto, tra i più difficili degli ultimi anni e in onore del quale bisognava attrezzarsi di conseguenza. A conferma di ciò la presenza di squadre come Brescia, Spal e Benevento in zona retrocessione. In questo campionato, avere fatto 12 punti in 5 partite ci permette appena di rimanere in zona playout e con il dovere di fare almeno altri 10 punti per arrivare alla salvezza diretta, tutt’ora nelle piene possibilità della squadra, di quest’ultima squadra. Nello scorso campionato con 35 punti abbiamo disputato la finale play out, oggi, a 7 giornate dal termine, non sappiamo come finirà.
Foto di Ernesto Pescatore