Dopo tante buone prestazioni la squadra ha sofferto oltremodo la Ternana, risultando anche timorosa e confusionaria quando c’era da affondare il colpo.
Tutte le partite giocate finora dal Cosenza mi sono piaciute anche nella sconfitta di Parma, al cospetto di una delle squadre più forti del campionato, come confermato nel big match con il Genoa, quella con la Ternana meno, ma una partita si può sbagliare, l’importante è capirne i motivi.
Ben inteso, questa squadra deve solo cercare di fare più punti possibili per trovare una salvezza tranquilla. Il livello tecnico di questa serie B è fin troppo alto ed il Cosenza ha costruito un organico molto giovane, condito con qualche giocatore di esperienza. Un mercato sicuramente di prospettiva, mai come oggi con tanti giocatori di proprietà e prestiti riscattabili, che al momento però devono confermarsi nel campionato cadetto.
Il presidente Guarascio a colloquio con il DS Gemmi prima della partita
Nel primo tempo la squadra è apparsa molle e condizionata dal gol subito in partenza per una topica difensiva di Rigione che ha facilitato la realizzazione di Favilli (nella foto sotto di Erneso Pescatore)
Il centrocampo ancora una volta a due, con i due centromediani Voca e Brescianini, questa volta, oltre a non riuscire a lanciare la fase offensiva, non è riuscito nemmeno a tenere corta la squadra e coprire la difesa. Insomma, se nelle altre partite la squadra è riuscita a difendersi molto bene, grazie anche al sacrificio dei due esterni di attacco, a Terni anche questa fase è saltata e non può trattarsi di un calo fisico visto che siamo solo alla quarta giornata ed è passata una settimana dalla precedente partita. Se a questo aggiungiamo una fase offensiva mai esplosa, possiamo cominciare a spiegarci la prestazione di ieri, mentre il risultato è andato ben oltre le aspettative.
Nel primo tempo siamo stati evanescenti ed i tiri solo due: uno verso la propria porta di un difensore della Ternana ed il calcio di punizione di D’Urso finito sulla traversa (nella foto sotto di Ernesto Pescatore), stop.
Nel secondo tempo, pur agevolati da una Ternana in inferiorità numerica, abbiamo creato diverse azioni, ma talmente in modo confusionario che non hanno sortito nulla di positivo. I lupi sono apparsi anche timorosi, eccessivamente preoccupati degli avversari (le perdite di tempo di Matosevic rendono chiaro il quadro) e bisogna ringraziare prima l’imprecisione degli stessi e poi il VAR se non siamo ritornati a mani vuote dal Liberati.
il fallo subito da D’Urso ad opera di Sorensen
Il gol di Brignola
L’esultanza di Brignola sotto la curva dei tifosi rossoblù
L’idea di Dionigi di aggredire alti sin dall’attaccante e dai trequartisti è buona, sempre meglio che arroccarsi nella propria metà campo, ma questo 4-2-3-1 sembrerebbe non calzare alla perfezione alle caratteristiche tecniche dei calciatori in rosa. Più volte ho scritto che Brignola e D’Urso, ieri Florenzi, vengono chiamati ad un ripiegamento sulla mediana molto dispendioso che li rende innocui in fase offensiva. In pratica sono i nostri due esterni offensivi che finiscono sempre per rinculare sugli esterni difensivi avversari e non viceversa. Ciò porta a non creare densità nell’area avversaria, lasciando il povero Larrivey, o chi per lui, completamente isolato in mezzo ai centrali avversari.
Per fare questo tipo di gioco servirebbero giocatori capaci di fare le due fasi, un Situm per esempio, ma il mercato ormai è andato e bisogna adeguare il modulo alle caratteristiche tecniche dei calciatori e non viceversa. Fare il contrario sarebbe controproducente, almeno nel rendimento dei singoli.
La squadra sembra digerire meglio il centrocampo a tre, anche in vista dell’impiego di Calò che è un classico regista che opera davanti la difesa, poco propenso però a correre a destra e sinistra come fa egregiamente Voca, ed avrebbe bisogno di un’attaccante di sostegno alla prima punta.
Brescianini poi non è sembrato a suo agio nella posizione di centromediano, più stimolato dagli inserimenti da mezz’ala e poi ci sono Florenzi e Sidibe che possono fare molto bene le mezze ali. Come accennato, abbiamo bisogno di fare densità in mezzo all’area e visto che ci sono tanti attaccanti e tutti con caratteristiche diverse sarebbe forse il caso di affiancarne almeno due.
Ieri Merola è stato inserito sempre da trequartista, dietro Butic, prima nel 4-2-3-1 con D’Urso spostato ad esterno dopo l’uscita di Florenzi e poi ad affiancare Brignola nel 3-4-2-1, quando la squadra è passata a tre con l’inserimento di Venturi e con Martino e Gozzi (ancora una volta il ragazzo è sembrato non essere a suo agio nel ruolo di esterno) sulla linea dei mediani.
Le due punte affiancate le abbiamo viste solo con il 3-5-2. Resta da capire quindi quali margini di miglioramento intravede Dionigi al suo modulo base o se, prima o poi, passerà al centrocampo a tre. È evidente che l’inserimento a pieno ritmo dei nuovi (Calò, Merola, Nasti, Sidibe) potrebbe aprire a nuove soluzioni, ma l’importante è che si mantenga sempre lo spirito aggressivo con qualsiasi squadra, la maggior parte delle quali, di più elevata caratura tecnica, senza timori o soggezioni varie.
Foto di Ernesto Pescatore
PS: piccola nota sull’arbitro Zufferli. Buona la sua direzione ma bisogna capire come uno schiaffo rivolto ad un calciatore del Cosenza possa diventare uno scappelloto amichevole invece di essere sanzionato a dovere con l’espulsione ..