Ieri sera ha chiuso a Milano la prima sessione del calcio mercato. Niente di particolarmente eccezionale, tante società hanno badato all’essenziale intervenendo con innesti chirurgici su organici già collaudati come il Cittadella, la Ternana e il Parma. Sotto tono il mercato del Pisa, Brescia e Venezia, una vera e propria legione straniera quest’ultima con ben 22 calciatori di altre nazionalità.
A mio avviso è il Frosinone la società che è interventuta con più forza e anche con innesti di ottima qualità: un attacco con Moro, Caso, Mulattieri ed Insigne è di alto livello e grande prospettiva. Poi le big come Genoa e Cagliari che non hanno dovuto fare salti mortali per ottimizzare la squadra per il campionato cadetto. Subito dopo la vera sorpresa del Mercato, con un centrocampo da serie A. La Reggina di Hernani, Obi e Majer, poi il Benevento che, dopo i primi insuccessi, ha pensato bene di rinforzare la rosa. Como e Spal si inseriscono nella lotta ai play off: Fabregas, Mancuso e Cutrone per i lariani, La Mantia e Moncini oltre ad un centrocampo composto da Maistro, Proia e Valzania garantiscono risultati. Le matricole non hanno fatto sfraceli, forse contando sull’ossatura vincente dello scorso campionato. Il Bari è partito oltretutto molto bene, più a fatica Modena e Sudtirol.
Il Cosenza si assesta a metà classifica, dopo big e società con grandi proprietà, un bel 6 di incoraggiamento per premiare il lavoro fatto, soprattutto in prospettiva. Tante infatti le “scommesse” che dovranno confermarsi a cospetto della serie B. Si è puntato su un’ossatura di esperienza e “tanti giovani” con gamba, se le scelte sono state indovinate sarà il campo a deciderlo.
16 nuovi calciatori, per un organico di 30 elementi, compreso Angelo Corsi che non ha trovato sistemazione e Kongolo che alla fine è rimasto a Cosenza, ma con 23 calciatori di proprietà (tre girati in prestito: Pandolfi, Sueva e Hristov) e questa è la grande novità rispetto ad altre stagioni. Poi 9 prestiti, 6 di quali però con varie opzioni di riscatto e solo tre in prestito secco.
La vera nota positiva del mercato è questa, il Cosenza da oggi in poi potrà contare su una base di riferimento da poter migliorare anno per anno.
Per quanto riguarda i nuovi ingaggi, sono arrivati i portieri Lai e Marson; i difensori Camigliano (che ha già vestito la maglia rossoblù) Gozzi, Martino, Meroni (anche lui già al Cosenza) e Rispoli; i centrocampisti Brescianini, Calò, Kornvig, Sidibe; gli attaccanti Brignola, Butic, D’Urso, Merola, Nasti, per un totale di 16 elementi.
A questi si aggiungono 10 giocatori “reduci” dalla passata stagione più il rientro di Panico, e l’inserimento in prima squadra di La Vardera e Prestianni, per un totale di 30 elementi ed una media età di 24 anni. Otto gli stranieri più Gozzi che è nato a Torino, ma di origini nigeriane.
Tra i 16 elementi giunti per la prima volta in riva al Crati o ritornati ci sono: 9 under 23, tra cui il giovanissimo Nasti (19 anni) e 7 over, tra cui il più “anziano” è Camigliano (28). Tra gli altri: 5 under 23 e 8 over, per un totale di 14 under e 15 over più Corsi.
7 giocatori dell’organico rossoblù hanno giocato in serie A: Larrivey (351), Rispoli (142), Voca (110), Kongolo (76), Vaisanen (74) e Brignola (24), Kornvig (23);
12 hanno già giocato in serie B: Rigione (166B), D’Urso (120), Calò (96), Camigliano (75), Butic (83), Brescianini (38), Meroni (35), Florenzi (30), Matosevic (21), Vallocchia (20), Venturi (15), Zilli (12);
4 sotto le dieci presenze: Merola (5), Panico (4) poi La Vardera (2), Prestianni (1);
3 hanno giocato solo in serie C: Marson (53), Martino (25), Gozzi (13) con una presenza in serie A; 1 in serie D (Lai);
2 Nasti e Sidibe in primavera (con una presenza in A per il secondo);
Il quadro completo dell’organico rossoblù.